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CASERTA – Rifiuti, basta poco per rivedere i fantasmi dell’emergenza: servono subito impianti giusti

CASERTA – Il recente blocco della raccolta dei rifiuti in molti comuni della provincia – un blocco dovuto alla vicenda giudiziaria che coinvolge una delle più importanti imprese di Terra di Lavoro – ha riportato alla luce vecchie paure. Molte città, infatti, hanno temuto di ripiombare nell’incubo emergenza rifiuti. La vicenda ha rimarcato l’esigenza di incoraggiare in maniera rapida una gestione virtuosa e integrata del ciclo dei rifiuti, sostenendo attività utili e sane, supportando ed avviando nuove iniziative finalizzate a tale scopo.  Non consente ritardi né deroghe l’attuale situazione che negli anni ha prodotto autentici disastri come, da ultimo, la “scoperta” della discarica abusiva più grande d’Europa a Calvi Risorta. Sferzante il concetto espresso da Alessandro Bratti, Presidente della commissione parlamentare d’inchiesta sul ciclo dei rifiuti, dopo una serie di sopralluoghi in provincia di Caserta: «un territorio storicamente violentato, con ferite che restano aperte e richiedono interventi urgenti».
Gli indirizzi regionali sul Piano della Gestione Rifiuti non contemplano la possibilità di protrarre oltre una simile situazione. Essi non prevedono nuove discariche né altri termovalorizzatori per affrontare il tema della gestione dei rifiuti ma guardano a soluzioni innovative e a meccanismi virtuosi, come l’incremento della raccolta differenziata, il finanziamento e il potenziamento di impianti intermedi da realizzarsi quanto prima per rendere efficace la raccolta, il riciclo, il recupero riuso di grandi quantità di scarti domestici.
La Regione individua negli impianti di compostaggio e di digestione anaerobica l’intervento più urgente e necessario da attuare in Campania. Anche il Decreto Ministeriale del 24 giugno 2015 pubblicato lo scorso 11 settembre in Gazzetta Ufficiale, dopo i circa 4 anni intercorsi per la sua emanazione, esplicitamente individua il compostaggio e la digestione anaerobica quale processo ottimale per la trasformazione dei rifiuti organici . A supporto di questo approccio la Carta di Milano, presentata ad Expo lo scorso 5 giugno, sulle misure per combattere la denutrizione, la malnutrizione e gli sprechi alimentari, fornisce i dati del Consorzio Italiano Compostatori: attraverso 240 impianti di compostaggio e 43 di digestione anaerobica si ottengono 1.033.500 t/a di compost con tutti i vantaggi connessi in termini di impiego in agricoltura e nel florovivaismo, in sostituzione di concimi minerali, organici e torbe d’importazione, migliorando la qualità del suolo.

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