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SESSA AURUNCA / VAIRANO PATENORA – Poste chiuse nei piccoli centri, Sgambato firma nuova interrogazione: anche i giudici amministrativi ci danno ragione

SESSA AURUNCA / VAIRANO PATENORA – Poste chiude nei piccoli centri, Sgambato firma nuova interrogazione: anche i giudici amministrativi ci danno ragione.  “Ormai anche i giudici amministrativi ci stanno dando ragione. La chiusura degli uffici non può avvenire a discapito del servizio universale che va garantito a tutti i cittadini. Torniamo a chiedere con questa interrogazione che il Governo intervenga anche, se necessario, rivedendo il contratto di servizio con Poste Italiane”. Così Camilla Sgambato che ha firmato una nuova interrogazione parlamentare, prima firmataria Stefania Cenni (Pd), sulla vicenda della chiusura degli uffici postali nei piccoli centri. In provincia di Caserta è già battaglia ad esempio a Sessa Aurunca, per la chiusura dell’ufficio di San Martino. Nella interrogazione i parlamentari del Partito Democratico ricordano che il nuovo piano industriale della società prevede la chiusura di 455 uffici postali e la riduzione del servizio a giorni alterni per altri 608 strutture e non prevede invece nuove aperture di sportelli bancomat “bancoposta”, soluzione che potrebbe limitare i disagi causati alla popolazione residente. “La razionalizzazione – aggiunge ancora la deputata – non può tradursi in un taglio drastico a discapito dei centri più piccoli dove ad essere poi penalizzate sarebbero proprio le fasce di utenza più deboli, a cominciare dagli anziani. D’altro canto anche Agcom – ricorda – ha ribadito che Poste Italiane deve avviare un confronto con le istituzioni locali sulle possibilità di limitare i disagi per le popolazioni interessate. In più in tale direzione si sono pronunciati anche diversi giudici amministrativi”. In particolare, come evidenziato nella interrogazione – il Consiglio di Stato, con la sentenza 1262/2015, ha ritenuto fondato il ricorso del comune Torre Orsaia contro Poste italiane stabilendo che l’azienda deve garantire un adeguato numero di punti di accesso al servizio su tutto il territorio nazionale comprese le zone montane e rurali e anche il Tar del Lazio e il Tar del Friuli, sempre in conseguenza di ricorsi dei Comuni interessati, hanno assunto decisioni simili valutando che “pur ritenendo legittima la decisione di Poste si rileva la prevalenza dell’interesse pubblico allo svolgimento del servizio pubblico”. “Saremo accanto alle popolazioni interessate, accanto ai Comuni e torniamo a chiedere con forza al Governo – conclude l’onorevole Sgambato – un impegno serio perché il servizio sia garantito su tutto il territorio”.

 

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