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ALIFE – VESCOVO AFFRONTATO E OFFESO ALL’ARRIVO IN CATTEDRALE. FURIOSA LA REAZIONE: UN POPOLO DI FALSI. E VIETA IL SEGNO DELLA PACE

ALIFE – Il vescovo Valentino Di Cerbo è furioso con il suo gregge. Non usa mezze misure e spara il proprio giudizio sui fedeli della città e, in generale, su quelli della diocesi: una massa di falsi e ipocriti, capaci solo di viere nell’apparenza, senza curare la sostanza. Affermazioni fatte ieri sera nella cattedrale di Alife, alla presenza di centinaia di fedeli accorsi per la presentazione del nuovo parroco, Don Cesare Tescione. E’ un fiume in piena, Don Valentino Di Cerbo, che punta l’indice praticamente contro tutti: preti, sindaci, fedeli e mezzi di comunicazione. “Tagliatori di teste”, così il Vescovo ha bollato blog e giornali della zona capaci, a suo dire, di sparare solo veleno e bugie nei suoi confronti. Una rabbia, quella mostrata dal vescovo, che sembra essere “stratificata” negli ultimi tempi e, probabilmente, resa ancora più velenosa dagli ultimi avvenimenti.

L’affronto:

Qualche fedele avrebbe atteso il Vescovo all’arrivo nella cattedrale, appena sceso dall’auto, Di Cerbo sarebbe sarebbe stato apostrofato con parole poco simpatiche. Un affronto che lo stesso Vescovo avrebbe riferito durante il proprio discorso.

Un lungo discorso che travolge tutti:
Il vescovo è furioso per le critiche ricevute negli ultime tempi e probabilmente dall’affronto subito al suo arrivo in cattedrale. Così quando prende la parola non si ferma più rovesciando sui fedeli tutto il proprio disappunto e delusione per quella che credeva una comunità serena e leale. Si è trovato, invece, ad affrontare una comunità di falsi (parole sue) capace solo di vivere nell’apparenza. Non ha risparmiati preti e sindaci ai quali il vescovo ha lanciato messaggi di fuoco

Festa rovinata a Don Tescione
Doveva essere una festa per Don Cesare Tescione che ieri diventava parroco di Alife. Invece è stato un dramma. “Vi consegno una città di falsi che vedrete solo ai funerali, a Pasqua e Natale. Una comunità pronta a parlarvi alle spalle”.

Il segno della pace vietato:
Don Valentino Di Cerbo ha poi proibito, durante la cerimonia, di scambiarsi il segno della pace. Probabilmente un modo per riaffermare che sarebbe stato un gesto inutile perché fatto da persone false.

La fuga:
Al termine della cerimonia il Vescovo ha raggiunto velocemente la sagrestia, ha chiuso la porta, ha dismesso le vesti uscendo da una porta secondaria, senza salutare nessuno

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5 commenti

  1. Gennaro Esposito

    Le comiche !!!
    Se la prenda con i suoi consiglieri laici,
    da cui ormai dipende…….

  2. se ne vada anche lei mr di cerbo tanto una mela marcia vale l’altra

  3. Caro Vescovo lei critica gli altri, e da un lato ci sta pure, ma la Chiesa e i suoi rappresentanti dove sono? Non siete diversi dagli altri, vi salvate in pochi !!! Pronti a chiedere soldi per assolvere al vostro dovere celato dietro ”la chiamata di Cristo” che vi ha fatto scegliere la vita di ”sacrifici” quali ”servi” del Signore ! Dopo la visita pastorale che cosa ha capito? Quali decisioni ha preso in merito? Per rivederla dovremo aspettare Natale, Pasqua, patrono o il funerale di qualche vip ? Scagli la pietra chi è senza peccato disse un tale che porgeva l’altra guancia in contesti dove l’offesa era all’ordine del giorno.
    Lacrime di coccodrilo

  4. Le accuse del Vescovo sono veritiere.Diceva qualcuno molti nemici molto onore.Se l’attaccano significa che ha colpito nel segno.

  5. Era il Duce Mussolini che diceva “molti nemici molti onori”.