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Salvatore Geremia, presidente comunità montana del Monte Maggiore

FORMICOLA / PIETRAMELARA – Comunità Montana, una “torta” da 4 milioni di euro: ecco come è stata divisa. Le ombre sull’impresa

FORMICOLA / PIETRAMELARA – Comunità Montana Monte Maggiore, la precisione “chirurgica” con la quale sembra essere stata divisa la “torta” di 4 milioni di euro per i lavori di completamento e miglioramento del sistema viario di collegamento tra il versante nord e il versante sud del territorio della comunità montana, è impressionante. La fetta più grande, quella più costosa, va,chiaramente a Pietramelara, attraverso lo studio professionale già al centro di qualche “polemicuccia”. Antimo D’agostino, Guido Corsaro,  Antonio Menditto, Onofrio Di Lauro, Antonio Attanasio, Gaetano Melillo, sono i pofessionisti che recitano la parte “più importante” all’interno della procedura messa in piedi dall’ente montano di Formicola.
Sembra – riferiscono voci dei soliti “maligni” e “pettegoli” – che la scelta dei tecnici sia stata fatta per accontentare i vari sindaci. Una spartizione della torta al “millimetro”, dove nulla sembra essere stato lasciato al caso. Poi, proprio come una ciliegina sulla torta, arriva il nome dell’impresa che si è aggiudicata l’appalto: la Green Impresit, al centro di numerose inchieste, il cui amministratore di fatto sembra essere, secondo qualche Procura, uno dei fratelli Caprio. Così l’ente guidato dal presidente Salvatore Geremia – sotto la supervisione dell’inossidabile Riccardo Ventre– finisce nell’occhio del ciclone. Forse certe cose dimostrano meglio di qualsiasi inchiesta giudiziaria cosa significa  amministrae la cosa pubblica nell’interesse del “popolo”.

Ecco tutti i nomi dei “fortunati”
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Le ombre sulla Green Impresit, la ditta che ha vinto l’appalto arrivano fino in Parlamento attraverso una interrogazione a firma di Filiberto Zaratti, indirizzata al Ministro dell’economia e delle finanze. I fatti sono relativi alla costruzione di un deposito momentaneo di rifiuti atomici presso la centrale di Latina. Inoltre, non mancherebbero diverse inchieste della Procura di Santa Maria Capua Vetere che punta la lente sull’attività della Green Impresit e di altre aziende, secondo gli investigatori, riconducibili ai fratelli Caprio.
La Green Inpresit è finita sotto inchiesta anche per fatti legati al Consorzio Unico dei Rifiuti, l’accusa è di aver incassato soldi senza effettuare mai alcuna prestazione. “Creando il falso presupposto della necessità di eseguire lavori» sottolineano i giudici, venivano affidati appalti per il nolo a caldo o a freddo (e cioè, con o senza operatore) di trattori, escavatori, bob cat, e persino semplici decespugliatori (con operatore). Un trattore costava 500 euro al giorno più Iva. Due decespugliatori 250 euro al giorno più Iva ed altri 250 ogni operatore. Il bob cat 350 euro più Iva. L’escavatore 480 euro. Le società affidatarie erano sempre le stesse: la Edil Eco Sud Srl (di cui Pirozzi era amministratore unico e Luigi Caprio amministratore di fatto) e la Green Impresit (di cui Santilli era legale rappresentante e Francesco Caprio amministratore di fatto)”.

L’interrogazione parlamentare (4-05107):
premesso che in data 30 maggio 2014 sul quotidiano Il Manifesto è stato pubblicato un dettagliato dossier relativamente alla costruzione del deposito provvisorio di scorie nucleari della centrale atomica di borgo Sabotino a Latina che ha destato nell’opinione pubblica e negli addetti ai lavori viva preoccupazione per quanto denunciato, relativamente all’intreccio societario di società ripetutamente fallite eppure titolate alla costruzione di un edificio tanto delicato sul piano della salute pubblica e ambientale;
la Sogin è la società partecipata al 100 per cento dal Ministero dell’economia e delle finanze delegata allo smantellamento degli impianti nucleari e alla messa in sicurezza dei rifiuti nucleari nel nostro Paese;
in data 4 luglio 2006 l’allora commissario straordinario per l’emergenza rifiuti nucleari già presidente della stessa Sogin, il generale Carlo Jean, in virtù dei poteri commissariali attribuitigli dal Governo, autorizzò la realizzazione di un deposito per lo stoccaggio provvisorio dei rifiuti provenienti dallo smantellamento della centrale nucleare (reattore Magnox) sita in località Borgo Sabotino nel comune di Latina;
l’appalto per la realizzazione dell’impianto, al cui bando furono invitate a partecipare 4 ditte con procedura negoziata, fu assegnato in data 24 settembre 2008 al consorzio stabile AEDARS Scarl con sede in via Alessandria 12 a Roma;
dall’esito della gara risulta che tale consorzio agiva in nome e per conto delle consorziate FRACLA Srl con sede a Roma, CEA Elettric Srl con sede a Montalto Uffugo (Cosenza) e VICAR Srl con sede a San Giuseppe Vesuviano (Napoli);
all’epoca dei fatti la FRACLA Srl risultava essere l’azionista di maggioranza del consorzio stabile AEDARS con oltre il 65 per cento delle azioni. In quel periodo era a sua volta controllata dalla Finnat Fiduciaria SpA;
a tale consorzio erano associate quasi cinquanta società, alcune di dimensioni internazionali aventi capitali sociali di gran lunga superiori a quelli della FRACLA (10.400 – il minimo per costituire una Srl); la gran parte di queste società di minoranza deteneva, così come oggi, lo 0,52 per cento del capitale sociale di AEDARS;
da cronache giornalistiche risulta che i lavori per il deposito temporaneo di Borgo Sabotino siano stati poi subappaltati a tre imprese residenti a Santa Maria Capua Vetere (Caserta); la Green Impresit Srl, la SILCEI Srl e la Società Consortile Latina a responsabilità limitata (quest’ultima aveva inizialmente sede a Roma);
la Green Impresit Srl, a sua volta consorziata con lo 0,52 per cento delle quote al Consorzio AEDARS, risulta attualmente indagata e sottoposta a misure di sequestro preventivo dei beni da parte della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere nell’ambito dell’inchiesta relativa al CUB: il Consorzio unico di bacino per lo smaltimento dei rifiuti urbani nelle Province di Caserta e Napoli;
sempre dalle cronache giornalistiche risulta che le altre due subappaltate per la costruzione dell’immobile, la SILCEI Srl e la Società Consortile Latina a responsabilità limitata risulterebbero avere uno stretto legame parentale tra i loro proprietari: i signori Angelo e Antonio Salzillo, residenti entrambi a Cancello ed Arnone (Caserta), sarebbero infatti fratelli;
da visure camerali e altro materiale documentale si è riscontrato inoltre che i lavori per la realizzazione del deposito non siano stati ultimati, risultando interrotti per molti mesi, per poi essere ripresi e ultimati a seguito di un secondo bando indetto dalla Sogin per la finitura degli interni e la chiusura di micro fessure presenti nel manufatto;
il consorzio stabile AEDARS è stato raggiunto da un’interdizione antimafia emesso dalla prefettura di Roma nello scorso mese di settembre a causa del fatto che la sua maggiore azionista, la FRACLA Srl risultava nel frattempo esser divenuta di proprietà di un membro incensurato del clan Mollica e di una non meglio precisata sua parente. Il provvedimento interdittivo della prefettura di Roma, va precisato, è stato recentemente annullato dal TAR del Lazio;
la SILCEI Srl ha dichiarato di avere una sua unità locale nel comune di Gallarate (Varese); nello stesso Comune risulta esser stato obbligato a dimora, fino a poco tempo prima del suo assassinio, l’affiliato, al clan camorristico e pluri-pregiudicato Antonio Salzillo, ucciso a Cancello ed Arnone (CE) il 6 marzo 2009, fatto rispetto al quale giova ricordare come quest’ultimo soggetto fosse il nipote di Ernesto e Antonio Bardellino, rispettivamente il «cervello» e il «fondatore» del clan dei Casalesi, secondo le testimonianze del pentito di camorra Carmine Schiavone e che per tale omicidio risulta esser stato arrestato, tra gli altri, Nicola Schiavone, figlio di Francesco (detto Sandokan), ritenuto dagli inquirenti il mandante del delitto –:
se ai Ministri interrogati risulti se la Società Consortile Latina a responsabilità limitata sia stata effettivamente incaricata dal Consorzio Aedars del sub appalto dei lavori per la realizzazione del deposito provvisorio di Borgo Sabotino, e se la SILCEI Srl, appartenente al 50 per cento ciascuno ad Angelo e Antonio Salzillo, abbia incorporato nel 2011, cioè quando i cantieri di Borgo Sabotino erano ormai stati abbandonati dai subappaltati, la Società Consortile Latina a responsabilità limitata; quale ruolo di controllo abbiano svolto la Sogin e i Ministeri rispetto a quanto in premessa.

 

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11 commenti

  1. La torta secondo l’articolo è stata gustata e consumata solo a pietramelara. …chissà perché. …..forse il Responsabile dell’area tecnica sarà di Pietramelara. …..chissà quali sono stati i criteri per la scelta dei tecnici…..L’unica cosa certa è che il Responsabile dell’area tecnica non ha tenuto conto degli altri tecnici…..
    Cari cittadini sia ai comuni di Pietramelara, Roccaromana che alla comunità montana del Montemaggiore sono sempre gli stessi tecnici ad avete gli incarichi. …chissà perché? ??? Ce soli una parola da pronunciare ai diretto responsabili. …VERGOGNATEVI. …..VERGOGNATEVI. …..VERGOGNATEVI. ….il filo si può sempre spezzare. ….

  2. Solo per dovere di cronaca in merito all’affidamento degli incarichi trovo piuttosto strano che viene affidato l’incarico di direzione lavori al RTP quando si sa che due dei tre tecnici fanno parte di uno studio “diconsi associato DAM” di cui è associato il progettista. E’ strano perché il responsabile procede all’affidamento con una selezione “diretta” dei professionisti attingendo dalla “short list” così infatti recita la determina n. 21 del 14/04/2015 “VISTO l’Elenco dei 5 (cinque) soggetti idonei di cui all’art. 90 comma 1, lettere d), e), f), f-bis), g) e h) del D. Lgs. 163/2006 e smi , individuato su base curriculare dal RUP nell’ambito della richiamata “Short List”nel rispetto dei principi di non discriminazione, parità di trattamento, proporzionalità e trasparenza, da invitare alla procedura negoziata in narrativa, che non si allega al presente atto in relazione al principio di riservatezza degli atti di gara;” La stranezza sta’ nella circostanza che i due professionisti del RTP e/o il singolo professionista progettista si sono iscritti nella short list come singoli professionisti o come studio associato? a Questa domanda dovrebbe e potrebbe rispondere il responsabile del procedimento.

  3. Sempre nella stessa determina si invitano cinque professionisti o soggetti ritenuti tali della “short list” perché cinque sono le professionalità a cui affidare l’incarico, così come recita sempre la stessa determina “VISTA la “Relazione di valutazione dei corrispettiva” redatta dal R.U.P. in base al D.M. 143 del 31/10/2013, in cui sono stati definiti i compensi per le prestazione da affidare e da cui si rileva che per ognuno dei servizi il compenso è sotto soglia €. 100.000,00 oltre contributo previdenza ed assistenza ed IVA come per legge, come da seguente tabella di sintesi:
    N° SERVIZIO DA AFFIDARE IMPORTO SERVIZIO ( oltre contributo cassa previdenza ed assistenza
    ed IVA come per legge)
    1 Direzione dei lavori e prestazioni accessorie (misura, contabilità, liquidazione, ect) €. 93.109,21
    2 Coordinamento della sicurezza in fase di esecuzione €. 27.663,71
    3 Collaudo Tecnico-Amministrativo €. 12.835,96
    4 Collaudo Statico €. 6.472,84
    4 Supporto al RUP co funzioni tecniche amministrative e di assistenza procedure POR Campania 2007/2013 €. 19.875,00.
    Anche per questo vale quanto detto prima sono solo osservazioni dovute per dovere di cronaca; infatti, va fatto rilevare che nel primo quadro economico allegato al progetto definitivo ed esecutivo posto a base della gara non figurava ne il supporto al RUP ne il collaudatore statico che compaiono solo a valle della gara stessa.
    Adesso secondo la normativa vigente un progetto è esecutivo quando gli elaborati sono conformi a quanto previsto al D.PR 207/2010 (vedi artt. 35 e 37) completo delle relative “relazioni specialistiche” e dei “Calcoli esecutivi delle strutture e degli impianti” e quando si dispone di tutte le autorizzazioni necessarie, quindi anche dell’autorizzazione sismica che viene rilasciata dal Genio civile in merito ai calcoli strutturali.
    Per questo è possibile affermare con assoluta certezza che c’è un anomalia sulla nomina del collaudatore statico perché o il progetto non era esecutivo oppure non si può porre a gara un progetto definitivo ed esecutivo privo delle dovute relazioni specialistiche (come quella geologica necessaria per eventuali calcoli statici) a maggior ragione quando il metodo adoperato e quello dell’offerta migliorativa. Inoltre, i fatti sono sconcertanti perché il progettista che nella fattispecie è un geometra non può procedere ai calcoli di una struttura in cemento armato se non di modesta entità (opere agricole o accessorie all’agricoltura); di certo pero non può certamente redigere una relazione geotecnica posta a base di un qualsiasi calcolo geotecnico. Elaborato quest’ultimo necessario ed indispensabile per l’autorizzazione sismica di un qualsivoglia calcolo statico.
    Per queste anomalie potrebbe darci delle spiegazioni il RUP?
    Poi ci sarebbe da scrivere un poema sulla figura del supporto al RUP che viene nominato solo a valle della procedura di gara quindi dopo la validazione del progetto di massima, del progetto definitivo ed esecutivo; quindi supporto al RUP solo per la parte esecutiva con un ammontare di ben 19.875,00 oltre IVA e cassa come per legge.
    Sulla necessità di un supporto al RUP come la validazione di un progetto defintivo-esecutivo privo degli elaborati previsti per legge dovrebbe e potrebbe rispondere il RUP?

  4. Mi scuso con i lettori! Capisco che gli argomenti trattati sono solo per persone competenti del settore ma il mio intervento è dettato solo dal dovere di cronaca e solo perché non siamo tutti stupidi. Le cose da dire sarebbero tante ma mi fermo con gli importi del quadro economico posto a base di gara.

    QUADRO ECONOMICO RIEPILOGATIVO
    Il costo preventivato dell’opera prevista calcolata ammonta a complessivi Euro 4.000.000,00 com’è
    dal seguente quadro economico. I prezzi sono stati desunti rispetto al prezzario delle opere pubbliche
    emanato dalla Regione Campania con Deliberazione n°25 del 29/01/2013
    Importo lavori a base d’asta € 3 190 686,59
    B) Oneri di sicurezza non soggetti a ribasso € 3 161,60
    Importo lavori (A+B) € 3 193 848,19
    C) SOMME A DISPOSIZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE:
    C1) per I.V.A. sui lavori 10% di (A+B) € 3 19 384,82
    C2) per imprevisti (max 5% su A+B) € 1 27 252,18
    C3) per I.V.A. sugli imprevisti al 10% € 1 2 725,21
    C4) spese tecniche generali (max 12% di A+B escluso IVA)
    c4a) Progettazione € 39 800,00

    c4b) Sicurezza in fase di progettazione € 20.000,00
    c4c) Direzione Lavori € 99.700,00
    c4d) Rilievi, sicurezza in fase di esecuzione € 40 000,00
    c4e) Collaudo tecnico amministrativo € 30 000,00
    c4f) per pubb. Gara,commissione, oneri AVCP, ecc. € 40 000,00
    c4g) per compenso RUP € 20 000,00
    c4h) per Cassa Previdenziale su S.T. (4% su c4a+c4b+c4c+c4d+c4e) € 9 180,00
    C5) per I.V.A. (22% su c4a+c4b+c4c+c4d+c4e+c4h) € 48 109,60
    Totale somme a disposizione € 806 151,81
    TOTALE GENERALE (A+B+C) € 4 000 000

  5. Sull’ opera molto importante, dove il finanziamento è il più forte che ha preso la Comunità Montana.
    , ci sta una causa al Tar a Napoli ancora in corso che sta difendendo l’avvocato Di Fruscio. Senza fare le solite polemiche inutili qui si dovrà aspettare i giudici che cosa diranno.

  6. In risposta nota di Lino credo che bisogna fare un po’ di chiarezza.

    E’ vero si tratta di una bella opera economicamente valida ma va anche detto che gli incarichi professionali riguardano l’accesso al lavoro di professionisti (che sono persone fisiche e giuridiche) per la quale è necessario procedere ad una selezione fatta con correttezza, trasparenza e proporzionalità, nel rispetto dei principi ispiratori del legislatore; mentre ahimè anche in questa circostanza sembrerebbe che la scelta dei professionisti sia stata effettuata in modo non del tutto rispettoso della legge.
    Credo che vada aggiunto a quanto già detto che tale opera è di esclusiva competenza degli ingegneri per cui i tecnici diplomati non sono competenti.

    Per quanto sopra detto anche su questo argomento mi aspetterei una risposta dal RUP che a mio avviso ha proceduto, forse in assenza di titolo e di qualifica in relazione all’oggetto dell’appalto, all’affidamento dell’incarico di progettazione e direzione lavori a persone forse non competenti e consentendo forse l’esercizio abusivo della libera professione?

    Poi mi domando e dico ma da quale parte sta la legge.. me ne potete indicare la via “strada”? ..

  7. Se ben leggo dal quadro economico le competenze per la progettazione sono pari al 1,25% …
    Caro Responsabile dell’Area Tecnica MI FACCIA IL PIACERE … si dimetta ……… non può proprio essere che le spese di progettazione siano pari al 1,25%…. E’ uno schiaffo alla professionalità dei tecnici….. Però siccome tutti e tre i tecnici fanno parte dello stesso studio D.A.M. .la torta la mangieranno insieme… CARO RESPONSABILE dell’AREA TECNICA ….. SECONDO il mio parere lei ho non capisce niente in materia di lavori pubblici… oppure ha chiuso gli occhi…. CHISSA’ il PERCHE’? …… Ben venga la finanza, la Dia.. per farLe aprire gli occhi!!!! DIMETTITIIIIIIIIIIII non è arte tua….

  8. Luogo di residenza o di domicilio dei tecnici: RUP, PROGETTISTA ARCHITETTONICO, COORDINATORI DELLA SICUREZZA IN FASE DI PROGETTAZIONE, DIRETTORI DEI LAVORI, sono tutti di Pietramelara AD ECCEZIONE DI UNO DEL RTP DELLA D.L RESIDENTE A TEANO; COORDINATORE DELLA SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE CALVI RISORTA; COLLAUDATORE AMMINISTRATIVO, ROCCHETTA E CROCE; COLLAUDATORE STATICO, FORMICOLA; POI IL SUPPORTO AL RUP E DI DRAGONI.

    FORSE I LUOGHI DI PROVENIENZA AIUTA A CAPIRE COSA SIA POTUTO SUCCEDERE.

    A MEMORIA RICORDO CHE L’EX PRESIDENTE DALLA COMUNITà MONTANA, PRIMA DELL’ATTUALE PRESIDENTE, ERA IL SINDACO DI ROCCAROMANA.

  9. Molte affermazioni sono vere, però per maggiore chiarezza si dovrebbe vedere il progetto posto a base di gara. Chi li ha visti, infatti, come lo scrivente, può senza ombra di dubbio attestare a voi che leggete, affinchè ne traiate e ne deriviate le doverose considerazioni, che quello di cui si discute è un progetto di massima che non può essere definito definitivo … figuriamoci esecutivo …
    Oggi per nostra fortuna è stato nominato un ing. supporto al RUP, il quale ha di fronte a se più di un problema.
    1) il supporto a RUP sa (e non può far finta di non sapere) che i lavori a farsi sono di esclusiva competenza di ingegneri;
    2) i professionisti de quibus invece non sono ingegneri e non sono laureati;
    3) il supporto al RUP ingegnere è tenuto al rispetto degli obblighi deontologici che gli impongono di prendere dei provvedimenti e segnalare l’accaduto alle autorità competenti;
    4) l’ingegnere di supporto, inoltre, è a conoscenza che la sua presenza come quella di tutti gli altri professionisti laureati non sana un bel nulla;
    5) cosa più Importante, per le figure e le tasche coinvolte in questa illecita faccenda mai potranno essere liquidate le parcelle ai professionisti diplomati che privi di titolo hanno svolto prestazioni non rientranti per legge nelle loro competenze.
    L’incompetenza professionale, in questo caso, è sia del singolo progettista Geometra che del raggruppamento temporaneo di professionisti, che non è costituito da tecnici professionisti non con le stesse competenze. Nella sua costituzione, andrebbero specificati i ruoli, in primis chi è il capogruppo della RTP, poi quali sono i ruoli che i tecnici diplomati avranno, tenuto conto che i geometri in questo campo non sono competenti e quindi al più possono occuparsi della direzione cantiere, della contabilità e delle misurazioni, certamente non possono ricoprire il ruolo di direttore dei lavori.
    Sarebbe oltremodo interessante vedere i curricula di tutti e tre i professionisti del RTP.
    Per il curricula dell’ ing. del RTP iscritto appena nel 2011 è lecito pensare che si tratti di un curriculum sguarnito, fuor dubbio che in tre quattro anni non possa accumularsi l’esperienza professionale che un tale incarico richiede; i curricula dei professionisti diplomati, nel caso di specie, trattandosi di lavori di competenza esclusiva di ingegneri neppure erano da considerare, saqrebbe oltremodo interessante vedere allora qr l RTP presa in considerazione sia quello dei due tecnici diplomati i quali per sua natura non potevano essere presi in considerazione poiché in molti casi si tratta di lavori non di loro competenza.
    Ricordo che l’opera in progetto riguarda la sistemazione di diversi tratti di strada pedemontana intercomunale non aventi le caratteristiche di strade rurali.
    Inviterei, infine l’autore dell’articolo a prendere visione degli elaborati grafici per poter fare una esatta valutazione di quanto detto.

  10. PER QUANTO DETTO DA ALESSIO, SEMBRA PROPRIO CHE I COMPENSI PROFESSIONALI NON RISPONDONO DEL TUTTO AL METODO DI CALCOLO DETTATO DAL DM 143/2013

    OBBLIGATORIETÀ DEL RIFERIMENTO AL D.M. 143/2013
    L’ANAC nella determinazione n.4 del 25/02/2015 “Linee guida per l’affidamento dei servizi attinenti all’architettura ed alla ingegneria”, ha ribadito al punto 1) “Inquadramento generale”, che per determinare il corrispettivo da porre a base di gara per l’affidamento dei servizi di Ingegneria ed Architettura (di seguito SIA), ivi compreso l’appalto cosiddetto “integrato”, è obbligatorio fare riferimento ai criteri fissati dal D.M. Giustizia n.143 del 21/12/2013, confermando quanto segnalato da questi Consigli.
    Per quanto attiene all’obbligatorietà da parte della stazione appaltante di dar conto del percorso seguito per la determinazione del corrispettivo, l’ANAC ha ribadito l’obbligatorietà di riportare uno specifico quadro analitico delle prestazioni e dei relativi corrispettivi, per consentire ai concorrenti la formulazione di congrue offerte. Detta obbligatorietà, secondo l’ANAC, garantisce anche di evitare la sottostima dell’importo dei corrispettivi relativi alle prestazioni, elusiva delle soglie di importo previste dal Codice e dal Regolamento per la definizione di procedure più rigorose in proporzione all’importo del servizio da porre a base di gara.
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    L’ANAC ha ulteriormente ribadito che la necessità di allegare al bando di gara il metodo
    utilizzato per la determinazione dei compensi a base di gara, consente di accertare che esso non
    produca valori superiori a quelli determinabili utilizzando le tariffe previgenti.

    2) CLASSIFICAZIONE DEI SERVIZI
    Ai fini della qualificazione per la partecipazione alla gare, secondo quanto deliberato dall’ANAC, le attività svolte per opere analoghe a quelle dei servizi da affidare, non necessariamente di identica destinazione funzionale, sono da ritenersi idonee a comprovare i requisiti, quando il grado di complessità sia almeno pari a quello dei servizi da affidare.
    In particolare, secondo l’ANAC, le considerazioni di cui sopra sono applicabili alle opere inquadrabili nelle attuali categorie “edilizia”, “strutture”, “viabilità”, mentre per le rimanenti Categorie tale criterio rimane valido solo all’interno delle stesse destinazioni funzionali. Inoltre, in relazione alla comparazione, l’ANAC rileva l’esigenza che le stazioni appaltanti evitino interpretazioni eccessivamente formali che possono determinare ingiustificate restrizioni alla partecipazione alle gare.
    Nella metodologia adottata dall’ente c’è davvero di tutto in verità disattendendo molto di quanto previsto dalla norma.

    Inoltre, spero che queste procedure ed anomalie non potranno essere adottate ancora per molto anche perché trattasi di opere, sicurezza della pubblica incolumità (transito di autoveicoli ossia di cose e/o persone), che non possono essere progettate e dirette da tecnici professionisti diplomati e non competenti per legge (l’incarico professionale è personale e non si possono affidare ad altri tecnici competenze professionali di cui non dispone il tecnico incaricato dall’ente).
    Per questo e per tutto il resto di quanto detto credo che sia necessario l’intervento degli ordini professionali degli architetti e degli ingegneri assolvendo al compito di tutela degli interessi della collettività (un opera dev’essere progettata e realizzata nel rispetto della normativa questo a tutela della pubblica incolumità) e a tutela dei tecnici professionisti iscritti agli ordini.

  11. Ho fatto due conti sulla determinazione dei compensi di ogni singola figura professionale, nel rispetto dei criteri del DM 143/2013, per manutenzione stradale ordinaria di strade ordinarie. I risultati ottenuti rispetto all’importo dei lavori a farsi sono molto diversi rispetto a quelli riportati nel quadro economico, in molti casi addirittura inferiori a quelli del quadro economico.
    Certamente, vale quanto detto dall’ANAC sia in termini di sottostima che in termini di sovrastima dei compensi professionali.