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CAPUA – Bilancio 2012, Scalera: si va verso il dissesto

CAPUA. “Siamo preoccupati, sinceramente, per l’attuale situazione finanziaria ma soprattutto per il futuro della nostra città. Fino a qualche settimana fa, e richiamiamo a testimone i diversi comunicati stampa emessi sul tema, eravamo convinti che le alchimie per la salvezza del bilancio ruotassero solo attraverso la cessione del terreno per il gassificatore alla Provincia.
Riassumiamo brevemente questo punto: il ricavato della cessione era già stato inserito nel riassetto di bilancio 2011, per un valore di 1milione e 200mila euro, ad equilibrare un ugual ammontare di debiti. Il tutto era però sparito per la bocciatura ricevuta dall’organo di vigilanza dei Revisori dei Conti. In particolare era sparito 1milione e 200mila euro di debiti, che sussistono a carico del Comune ma sono oggi tornati ad essere debiti “fuori bilancio”.
Un secondo tentativo di “cedere finanziariamente” il terreno è partito lo scorso 6 Febbraio, con la delibera di Giunta n.29, che ha approvato il testo di una Convenzione tra il Comune e l’ente provinciale Gisec. Il documento, mai firmato da nessuna delle due parti coinvolte, permetterebbe di reinserire in bilancio un anticipo del 50% previsto dalla “nuova cessione”.
A parte i dubbi sulla correttezza dell’operazione, che sarà poi compito dei Revisori approvare, resterebbe comunque scoperta una quota del 50% dei debiti inseriti nel riassetto 2011. La nuova procedura dal 6 Febbraio è comunque oggi in una sorta di limbo decantatorio, bloccata dai dissidi interni delle ultime settimane a cui non servivano certo altri argomenti di discussione. Staremo a vedere se e come si procederà con questa nuova “toppa finanziaria”.
E di toppa ci sentiamo di parlare oggi perché, come dicevamo all’inizio, la situazione di disavanzo è ben più grave di 600mila o di 1milione e 200mila euro. Il Circolo Italia dei Valori di Capua ha più volte sollecitato l’istituzione di una Commissione di esperti per la cura del bilancio, purtroppo ancora oggi dobbiamo registrare la sordità degli amministratori e che anche la delega (o assessorato che sia) al bilancio è incautamente lasciata scoperta: il frutto dei dissidi e dei dissapori interni alla “maggioranza bulgara” è che non si sa chi stia curando il risanamento della crisi finanziaria del Comune.
Tutto questo ci convince che l’unico interesse degli amministratori è “tirare a campare”, far passare il “tempo giusto” che ci separa dal 2013, arrivare cioè “salvi, virtuosi ed immacolati” al traguardo delle politiche che riassetterà gli scranni e gli equilibri politici.
Al Circolo IDV è chiarissimo che questo comportamento è in netta opposizione con il dover fare gli interessi della città: il deficit strutturale dello scorso anno, già allora dichiarato solo dopo settimane di irritanti e colpevoli disquisizioni attorno al termine “sembrerebbe” inserito dai Revisori dei Conti nella loro Relazione, è un virus che non sta ricevendo le dovute cure. Il dissesto finanziario del Comune non è vicino ma ormai un dato di fatto. Ben altri sono i disavanzi, ben altri i decreti ingiuntivi, ben altri i debiti non onorati che il “misero” valore di 600mila euro della cessione di un terreno non riuscirà mai a colmare.
Torneremo presto, con i dovuti dettagli, sul tema del dissesto che, ricordiamo, sussiste quando nei confronti del Comune esistono creditori ai quali non si riesce a far fronte, quando non si riesce cioè a ripristinare l’equilibrio di bilancio (con i mezzi ordinari e con i debiti fuori bilancio).
Il dissesto è colpevolmente presentato ai cittadini come uno spauracchio che, a nostro parere, potrebbe invece essere l’unico avvio di un vero e radicale processo di risanamento mai iniziato da ormai troppi mesi”.
Lo afferma Nicola Scalera, dell’italia Dei Valori che lancia l’allarme per la situazione in cui versano le casse del paese.

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