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Pietro Cappella, presidente Sannio Alifano

PIEDIMONTE MATESE / TELESE – Consorzio di Bonifica, i sindacati contro Cappella: solo arroganza di piccoli poteri e la cattiva informazione

PIEDIMONTE MATESE / TELESE – Consorzio di Bonifica, i sindacati contro Pietro Cappella: l’arroganza di piccoli poteri e la cattiva informazione in azione per intorbidire una vicenda che coinvolge decine di famiglie di lavoratori. Ciro Abitabile attacca duramente i vertici del Consorzio Sannio Alifano, ed in particolare il presidente Pietro Cappella, dopo la diffusione, da parte di quest’ultimo, di un comunicato stampa inerente gli ultimi sviluppi della lunga battaglia giudiziaria che contrappone lo stesso Sannio Alifano ai lavoratori della Valle Telesina.
“Il comunicato stampa del 17-07-2015 del Presidente del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano Prof. Pietro Cappella rappresenta il classico caso di disinformazione teso ad intorbidire una situazione creata dall’ arroganza dei piccoli poteri e dall’ inconcludenza di una burocrazia regionale spesso al servizio dei potentati locali. Avrebbe fatto bene il Prof Cappella a non assumere toni trionfalistici e tacere su questa triste vicenda perché la richiesta di sospensiva accolta al TAR rappresenta sola una tappa intermedia di un iter giuridico che si chiuderà con il giudizio di merito. Il comunicato contiene diverse imprecisioni che di seguito si evidenziano:
I dipendenti da trasferire sono tredici e non quindici;

  • L’ ordinanza n°01377 DEL 15/07/2015 emessa dal TAR di Napoli ha sospeso temporaneamente l’ efficacia della Delibera della Giunta Regionale n°176 del 3 aprile 2015, rinviando il tutto all’ udienza del giudizio di merito de TAR del 2 Dicembre 2015. La delibera di G.R concludeva il percorso amministrativo dell’ attività istruttoria per il trasferimento del personale come indicato nella sentenza della Corte Costituzionale n° 202/2014 che ha dichiarato la legittimità costituzionale dell’ art 3 ( trasferimento del personale al Consorzio Sannio Alifano)della Legge n° 11 del 10 maggio 2012;
    Il costo delle 13 unità lavorative da trasferire per gli anni 2015, 2016 è a totale carico della Regione Campania che corrisponderà al Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano un contributo di euro 800.000,00 con vincolo di destinazione al pagamento degli oneri del personale trasferito con decorrenza dal mese di trasferimento effettivo nell’ organico del Sannio Alifano;
    Per le restanti altre due annualità , conformemente al comma 3 dell’ art 3 della L.R. 11/2012, si provvederà con successive leggi di bilancio;
  • Il trasferimento per i 13 amministrativi dell’ ex Valle Telesina e quindi gli arretrati previdenziali ed assistenziali che si portano dietro da anni deve avvenire secondo la delibera della G.R. N°176 del 3 aprile 2015 “ in guisa da non far gravare sul Consorzio di destinazione obbligazioni ed altri oneri economici relativi al pregresso rapporto di lavoro del personale interessato” per cui è solo allarmismo affermare il fallimento del Consorzio di Bonifica Sannio Alifano, perché deve provvedere al pagamento degli oneri previdenziali ed assistenziali pregressi del personale trasferito;
  • L’ incremento dell’ organico del Consorzio Sannio Alifano è dovuto alle assunzioni da parte dell’ Amministrazione Cappella, sebbene siano in itinere tutte le procedure per il trasferimento del personale dell’ ex Consorzio della Valle Telesina. I tanti declamati squilibri di bilancio non esistono per le nuove assunzione a tempo indeterminato effettuate , per quelle a tempo determinato per gli Uffici Consortili, quando vi è la possibilità di utilizzare personale dell’ ex Consorzio procedendo anche attraverso la riqualificazione dei ruoli. Certamente non potrà essere il trasferimento di 13 unità lavorative a costo zero a danneggiare gli oltre 26 mila consorziati e/o condizionare la sopravvivenza del Consorzio Sannio Alifano.
  • Si ringrazia il Presidente Cappella per la solidarietà che ci dimostra dimenticando però che le spettanze arretrate non ammontano ad un anno, bensì a 32 mensilità, nonostante che la Regione Campania dal 2012, osservando le norme contenute nella L. R. 11/2012, apposta ogni anno , sui relativi capitoli di bilancio regionale le somme per il pagamento delle retribuzioni del personale dell’ ex Consorzi. In assenza di un ente a cui trasferire queste somme per pagare i dipendenti, gli stessi sono costretti ad adire alle vie legali con procedure esecutive che durano anni. Il Presidente Pietro Cappella che tanta determinazione e solerzia e risorse economiche dell’ ente (pagamento dei legali per ricorsi vari) ha investito su questa vicenda, avrebbe fatto bene a non focalizzare il suo interesse solo su questa vicenda, così sarebbe accorto di certi fenomeni in essere nel suo Ente.
  • Con serenità aspettiamo il 2 Dicembre 2015, riteniamo che con il giudizio di merito del TAR sarà definitivamente chiusa questa triste vicenda che si trascina dal 2002 e di cui stiamo pagando insieme alle nostre famiglie un prezzo troppo alto.

I trionfalismi, l’ arroganza, la presunzione non ci appartengono, perché in tutti questi anni abbiamo sempre difeso la nostra dignità di lavoratori che chiedono solo il rispetto delle norme legislative e di mettere a disposizione la nostra esperienza nell’ Ente di destinazione.

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