Marcianise – Camorra, quando i boss non possono più comandare e condurre vita agiata, collaborano. Domenico Belforte, oggi, ha confessato l’omicidio di 25 persone e decide di collaborare con la giustizia. Domenico Belforte, il capoclan di Marcianise, prende la parola in videoconferenza dal carcere di Parma ed annuncia di aver depositato una lettera nella quale si autoaccusa di 25 omicidi dissociandosi dal clan. Una dichiarazione clamorosa che segue la decisione del fratello Salvatore di iniziare a collaborare con la giustizia. Belforte ha parlato durante il processo per l’omicidio di Alessandro Menditti, delitto dal quale, pero’, prende le distanze: “Ne” io. tantomeno Camillo Bellopede, abbiamo ammazzato Alessandro Menditti. Personalmente ho ucciso venticinque persone, ma non lui. Per questa ragione – ha spiegato Belforte – ho scritto una lettera e l’ho depositata all’ufficio matricole del penitenziario in cui mi trovo detenuto, affinchè’ venga inviata sia alla procura che al giudice. Ho indicato tutti gli omicidi cui ho preso parte, ma non questo di Menditti in quanto non l’ho commesso”. Quella di Belforte, pero’, non sembra essere una decisione di collaborare con la giustizia, tanto che non ha revocato il suo avvocato (cosi come fatto tutti coloro che decidono di pentirsi) ma e’ comunque un ‘colpo’ importante per la camorra casertana.
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