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Calvi Risorta – ex Pozzi, mille in piazza per denunciare il disastro ambientale

Calvi Risorta – Un fiume di attivisti, centri sociali e movimenti contro la discarica sotterranea più grande d’Europa. La manifestazione è stata organizzata dal “Comitato per l’agro caleno: no centrale a biomasse”. Calvi Risorta, un migliaio di persone in piazza per denunciare il disastro ambientale della discarica sotterranea più grande di Europa. Un fiume di attivisti, centri sociali e movimenti si è mosso alle 18 dal centro di Calvi Risorta (Caserta), balzato alle cronache nelle scorse settimane per la scoperta di rifiuti tossici interrati nell’area industriale dismessa ex Pozzi.   “No al commissariamento, si alle bonifiche sotto il controllo popolare” si legge sul maxi striscione in testa al corteo, che si è fermato sulla statale Casilina. Alcuni manifestanti hanno bloccato il traffico all’incrocio tra Sparanise e Calvi Risorta per ottenere un incontro con la prefettura di Caserta. Gli attivisti stanno montando tende per accamparsi e organizzando presidi. “Rimarremo qui a oltranza – promettono – Abbiamo chiesto un incontro con la prefettura, ma finora non abbiamo ricevuto risposta. Un silenzio intollerabile alla luce di questo disastro ambientale”. La manifestazione è stata organizzata dal “Comitato per l’agro caleno: no centrale a biomasse”. Si tratta di una rete di associazioni, centri sociali e movimenti del territorio che in passato si è opposta alla costruzione di una centrale a biomosse in prossimità dell’area ex Pozzi. All’appello lanciato sui social network hanno risposto diverse associazioni della Campania.  “Vogliamo costituire – concludono gli attivisti – un soggetto pubblico aperto ai cittadini per la gestione delle bonifiche, che finora sono risultate fallimentari. Non consentiremo ulteriori speculazioni”

Il comunicato degli organizzatori:
Le comunità calene ancora una volta danno lezione di dignità e riscatto; quella di ieri a Calvi Risorta, è una giornata importante per le rivendicazioni di bonifica sotto controllo popolare dell’area ex Pozzi e di opposizione alla Centrale a Biomasse di Iavazzi.
È stato un corteo che, dalla partenza da piazza Municipio, si è ingrossato sempre di più e che ha portato un migliaio di persone fino alla Strada Statale Casilina, dove si è proceduto ad un blocco per creare quel giusto rapporto di forza che doveva spingere la Prefettura ad ascoltare le nostre istanze.  È stato un blocco colorato e festoso, dove sono state montate tende (simbolo della nostra determinazione a restare) e tra musica e giochi per i più piccoli, si è stati fermi nella mediazione con la Digos per strappare l’incontro mentre il presidio si confrontava su ogni passo da compiere. Dopo tre ore di blocco si strappa il risultato di un incontro in Prefettura entro questa settimana e domani, lunedì 29 giugno, una delegazione del Comitato sarà ricevuta dal Questore di Caserta che si è fatto garante del tavolo con il Prefetto; Annunciamo da subito che, se questo tavolo non ci sarà, non esiteremo neanche un secondo a scendere di nuovo in strada e bloccare di nuovo tutto.  Dallo scempio dell’ex Pozzi, la minaccia della Centrale a Biomasse e il pericolo di vedere ancora speculare sul nostro territorio con la promessa di bonifiche sotto commissariamento, la nostra determinazione deve restare forte e dobbiamo essere uniti e disposti a tutto pur di difendere il nostro futuro.
La lotta deve procedere come comunità, su tutti i fronti e in ogni direzione. Per questo al fianco della popolazione, che già partecipa massicciamente alla vita del comitato, pretendiamo la presenza degli enti locali, ad iniziare dai sindaci dell’Agro Caleno che si devono fare portavoce delle nostre richieste nelle sedi istituzionali, e che da ora in poi dovranno sempre schierarsi dalla parte delle comunità.   Ringraziamo tutto l’Agro Caleno, i bambini, gli studenti e le mamme coraggiose che non hanno esitato un attimo sul da farsi. Ringraziamo anche tutte le realtà di movimento presenti ieri a dare solidarietà alla popolazione calena, e anche all’associazione del territorio “terra dei cuochi” che ha rifocillato i manifestanti con panini caldi e vino a fine giornata di ritorno a piazza municipio.
Concludendo, annunciamo che non parteciperemo al tavolo fissato per martedì 30 giugno a Roma dall’on. Pina Picierno, in quanto ci appaiono inopportune le modalità di indizione dell’incontro, il luogo individuato e parziale la scelta dei partecipanti. Avremmo gradito un incontro istituzionale, avremmo preferito  un incontro aperto a tutti i soggetti che hanno potere decisionale e non esclusivamente agli uomini del Pd graditi agli organizzatori. La nostra è una battaglia di popolo e non permetteremo sterili strumentalizzazioni né spot propagandistici sulla nostra pelle.

 

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