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NAPOLI – Scuola, imbrogli per un posto ai figli e alla nuora: scatta il sequestro dei beni contro la dirigente amministrativa del Troisi

NAPOLI – Nelle prime ore della mattinata odierna la Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza di Napoli ha eseguito un Decreto di Sequestro Preventivo di beni nei confronti di FRANCO Maria Grazia, di anni 63, già Direttore Generale dei Servizi Amministrativi dell’Istituto Comprensivo Massimo TROISI di Napoli (ex 86° Circolo Didattico di Napoli) e del figlio AMATO Alessio .  L’attività di Polizia Giudiziaria si pone a completamento di articolate indagini coordinate dalla locale Procura della Repubblica – Sezione reati contro la Pubblica Amministrazione inerenti un illecito sistema di assunzione di personale amministrativo (AT.A) gestito – in maniera familiare e privatistica – dalla stessa FRANCO Maria Grazia in favore dei due figli Alessio e Massimiliano e della nuora BORA CIERCIELLO Teresa, tutti residenti in Quarto.

Le indagini hanno tratto origine dalla denuncia, nel novembre 2013, di tre donne – aspiranti a supplenze – le quali, pur essendo collocate in 1A fascia in graduatoria del personale AT.A , non furono affatto convocate per l’assunzione – come, invece, sarebbe dovuto avvenire – presso l’Istituto TROISI, ma si videro scavalcate da AMATO Alessio, collocato in 3A fascia d’Istituto e, comunque, in posizione successiva alla loro.

Muovendo da tale denuncia, i finanzieri hanno individuato gravi anomalie protratte nel corso di vari anni; in particolare, la FRANCO, per consentire le assunzioni dei due figli, Alessio e Massimiliano e della nuora Teresa, ha prodotto certificati di servizio falsi con l’intestazione dell’Istituto Paritario FROEBEL di Quarto – a firma del Dirigente Scolastico di quest’ultimo – nei quali ha inserito servizi mai resi dai congiunti quali “Docente esperto” e/o come “Collaboratore scolastico” ed utilizzando numeri di protocollo già adoperati dallo stesso Istituto.

In virtù di tali false attestazioni, la FRANCO ha sistematicamente creato le condizioni, nel tempo, affinchè i suoi familiari fossero destinatari di contratti di lavoro, provvedendo personalmente – sempre a mano – a redigere alcune domande di inserimento nelle graduatorie di 3A fascia del personale AT.A , a riceverle personalmente presso la segreteria da lei diretta, omettendo dolosamente di verificare – o di far verificare al personale dipendente – la regolarità dei punteggi e/o attribuendo punteggi notevolmente superiori a quelli reali. In tal modo ha consentito che i suoi figli e la nuora scalassero numerosissime posizioni in graduatoria, in danno di altri.

Per raggiungere tale obiettivo, la FRANCO ometteva di convocare persone meglio posizionate in graduatoria, oppure, al momento di effettuare le convocazioni, sulle graduatorie che consegnava al dipendente personale di segreteria, apponeva di proprio pugno annotazioni come “Impegnata”, “non disponibile”, “rinuncia”, in tal modo creando le premesse per scavalcare in graduatoria gli aventi diritto.

La volontà della FRANCO di gestire personalmente ogni aspetto relativo alle domande presentate dai congiunti emerge anche dalla circostanza che ella apponeva sulle medesime il proprio numero di cellulare e non quello dei figli o della nuora.

L’accertamento dei fatti è stato reso più difficile a causa della sparizione dagli archivi dell’Istituto statale M. TROSI di gran parte della documentazione riferita ai familiari della FRANCO tra i quali anche gli stessi fogli di presenza , atteso che i congiunti, in quanto assunti con la qualifica di personale AT.A avrebbero dovuto lavorare alle dirette dipendenze   della madre.

Per anni, tra l’altro, la FRANCO ·è riuscita a celare sia alla preside sia ai colleghi sia agli insegnanti, il rapporto di parentela con i figli, Alessio e Massimiliano e con la nuora, BORA CERCIELLO Teresa.

 

Tale atteggiamento, in ogni caso, non avrebbe potuto costituire una difficoltà per la FRANCO in quanto – come incredibilmente emerso dalle indagini – i suoi figli non hanno neanche mai fisicamente messo piede nell’Istituto TROISI. Essi, infatti, grazie al sistema truffaldino creato dalla donna, non soltanto hanno superato in graduatoria, senza averne alcun titolo, altri aspiranti legittimati all’assunzione, ma, una volta assunti, non hanno mai prestato alcuna attività lavorativa presso il plesso scolastico né sono mai stati visti dagli insegnanti e dal personale amministrativo.

Le indagini, infatti, hanno appurato che i due fratelli, in particolare, pur essendo regolarmente retribuiti – non sono neanche mai stati convocati in segreteria per sottoscrivere i contratti di lavoro, adempimenti ai quali provvedeva direttamente la FRANCO.

In conclusione, le indagini condotte dalla Sezione di P.G. della Guardia di Finanza hanno accertato l’esistenza di una gestione privatistica della cosa pubblica ad opera di FRANCO Maria Grazia, volta a favorire i figli AMATO Alessio e AMATO Massimiliano e la nuora BORA CERCIELLO Teresa, attraverso un sistematico abuso delle sue funzioni ed una destinazione praticamente personale del denaro pubblico, deviato, illecitamente, anche attraverso la creazione “ad hoc” di documenti falsi.

Nel caso del figlio Alessio, addirittura, gli è stata corrisposta una indebita retribuzione pari a circa 15.000 euro – sottoposta a sequestro in data odierna – che, in realtà, egli non avrebbe mai dovuto percepire, sia in quanto non aveva diritto agli incarichi di supplenza ed ai relativi contratti di lavoro, sia in quanto , pur risultando in servizio, non ha mai svolto alcun giorno lavorativo.

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