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Pasquale Savanelli

CAIANELLO / SESSA AURUNCA – Omicidio Galdiero, partita la procedura per accertare l’infermità mentale di Savanelli

CAIANELLO / SESSA AURUNCA – Omicidio Galdiero, è partita, ieri, la procedura per accertare l’infermità mentale (al momento del delitto) di Pasquale Savanelli, reo confesso del delitto. I due periti, nominati dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere, hanno incontrato ieri, per la prima volta, Savanelli. Nei prossimi giorni ci potrebbero essere ulteriori incontri, tutti diretti all’accertamento richiesto dal Tribunale per poter poi far partire il processo, con la formula del rito abbreviato, a carico di Pasquale Savanelli. I periti depositeranno le loro conclusioni entro il prossimo mese. I legali di Pasquale Savanelli intendono dimostrare che il loro assistito quando ha freddato con tre colpi di pistola il suo socio in affari – Gennaro Galdiero – non era in grado di intendere e di volere. Galdiero fu ucciso dopo un pranzo con il suo socio Savanelli; doveva essere, probabilmente, l’ultimo tentativo, di Savanelli, di convincere Galdiero. Una volta finito il pranzo, Savanelli avrebbe realizzato la delusione per non aver raccolto i frutti sperati da quell’incontro: l’ira, in un attimo, prese il sopravvento, inseguì il suo socio, lo raggiunse e lo freddò con diversi colpi di pistola. Dopo alcune ore, Pasquale Savanelli, si consegnò ai carabinieri della stazione di Vairano Scalo ai quali confessò di aver sparato a Gennaro Galdiero. Non spiegò le ragioni di quell’azione. Non ha parlato mai più. Tre i proiettili che avrebbero centrato Gennaro Galdiero. Uno di essi avrebbe colpito e trapassato prima una mano – che la vittima aveva vanamente messo a riparo del suo viso – per conficcarsi poi nel collo. Questo spiegherebbe la presenza di quattro fori sul cadavere della vittima.

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