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foto di repertorio

VAIRANO PATENORA / TEANO – Riforma della scuola, la lettera di una maestra

VAIRANO PATENORA / TEANO – Sono una maestra di scuola elementare e Vi scrivo per manifestare tutti i miei dubbi sulla riforma della “Buona Scuola”: “martedì 5 maggio ho scioperato anch’io, come tantissimi altri docenti e maestri Italiani, perché da troppo tempo la classe insegnanti non ha stima e autorevolezza. Il rispetto che in primis dovrebbe venire dall’alto. Già il nome che si è scelto per la riforma è una provocazione bella e buona. “Buona scuola”, cosa vuol dire che fino ad adesso vi è stata una cattiva scuola? La verità è che il peggiore, se esiste e potrei essere proprio io, dei maestri cerca sempre e comunque di dare il massimo e il meglio di sè. Il problema è che abbiamo avuto, da un po’ di anni a questa parte, troppi ministri dell’Istruzione, che non dico capiscono poco d’istruzione, ma pochissimo di pedagogia dell’insegnamento sì. Una di loro volle quasi togliere dalla scuola la geografia; un’altra ministro ha ridotto il programma di storia della primaria fino alla caduta dell’Impero romano d’occidente. Tutti i ministri appena eletti smaniano per lasciare una traccia e noi maestri ci dobbiamo adoperare per ridurre al minimo i loro danni. Parlare ad esempio ai bambini di quinta della primaria dell’Unità d’Italia, della Prima guerra mondiale e della Seconda guerra mondiale; anche se non è previsto dall’alto, per permettere ai bambini di capire in quale punto della storia si trovano. Oppure tenere in classe il planisfero e utilizzarlo ogni volta che se ne può cogliere l’occasione, anche se è previsto che, nella quinta classe, devono studiare solo le regioni italiane, per permettere loro di capire e avere un’idea globale del mondo, sapere dove si trovano, in un mondo globalizzato e iniziare anche a concettualizzare il concetto d’Europa. Inoltre, prima del progetto “ Buona scuola”, noi insegnanti, non siamo stati ascoltati. Chi voleva, poteva scrivere le proprie idee su un sito preposto in internet. Non sembra questa una presa in giro? Discutere civilmente è guardarsi negli occhi e avere la possibilità di replicare, ma soprattutto di uno scambio di idee emozionale, proficuo per entrambi le componenti. Invece non è stata formata alcuna commissione di docenti e di maestri per coadiuvare la riforma. Personalmente non condivido nemmeno le prove INVALSI. La stampa dice che vi è stato il 90% di partecipazione alle prove INVALSI. Noi maestri non crediamo a questo dato. Lo sappiamo per esperienza diretta. Ci sentiamo con i colleghi di altre province, di altre regioni e l’astenzionismo voluto dai genitori è stato deciso e sostanzioso. Qualcuno sostiene che prove del genere si svolgono anche in altri Paesi. Ma che una cosa si faccia altrove non vuol dire che vada per forza bene. Non si fidano dell’obbiettività dei voti che possiamo dare noi maestri della primaria? Trovino un altro modo meno freddo e sterile, anche un po’ ludico, per valutare maestri e discenti. La scuola elementare è la scuola dell’armonia, del dare fiducia al bambino, per fargli scoprire le proprie potenzialità, che non conosce, non sa di avere. La scuola deve trasmettere prima di tutto il desiderio di apprendere, che può anche rimanere latente per un certo periodo, ma che alcun test riuscirà mai a quantificare. Così come non si può quantificare l’emozione e l’affettività, attraverso le quali passano gli apprendimenti, che una maestra, tanti maestri provano per un bambino, al quale apre più ampi orizzonti.  (una maestra dell’Alto Casertano)

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