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PIETRAVAIRANO – Cave e cementificio, nuove osservazioni del comune alla Regione

PIETRAVAIRANO – Il municipio di Pietravairano, attraverso il proprio legale Giancarlo Fumo, propone una serie di  osservazioni alla Regione Campania, contro la richiesta del gruppo Moccia di  individuazione della aree del comaparto.  “Il risultato di tutto ciò è che le previsioni  del P.R.A.E  contrastano con quelle del  Piano Regolatore Generale del  Comune di Pietravairano. In particolare  l’area “Monte Monaco”, prescelta per la delocalizzazione dell’impianto del cementificio e della  cava, viene classificata dal P.R. G.  –  zona agricola-  EB –  gravata da vincoli. il Comitato Tecnico per l’Ambiente, nei  pareri resi all’esito delle  sedute del 14.01.2010  e del 04.01.2011,  nell’ambito  della conferenza dei servizi convocata per l’esame dell’ istanza  di delocalizzazione presentato dalla Cementi Moccia spa,  avrebbe dovuto  valutare con attenzione il contrasto del progetto  con la  destinazione urbanistica dell’area prescelta per delocalizzare l’impianto e con le  prescrizioni  del P.R.G.  Infatti,  l’art. 27 delle norme tecniche d’attuazione del P.R.G.   nel regolamentare l’esercizio delle attività estrattive già esistenti, conformamdole alle disposizioni di cui alla  L.R. 54 del 13.12.1985 e 17 del 13.04.95, vieta  espressamente l’impianto di nuove cave sull’ intero territorio comunale. Per tali ragioni  il   Comune di Pietravairano  (che  in relazione  alla  richiesta  di variante al P.R.G. assume il ruolo di Autorità procedente)  ha     espresso  parere negativo in linea urbanistica  (Cfr. nota del R.U.P. Comune di Pietravairano n. 3989 del 13/07/2009; deliberazione Consiglio Comunale n. 20 del 01/07/2009; – Dichiarazione resa dal Sindaco nella seduta di conferenza dei servizi  del 18/01/2010 ). In presenza di tale esplicita manifestazione di volontà,  il C.T.A avrebbe dovuto pronunciarsi  negativamente, poiché il consenso del Comune di Pietravairano e la successiva approvazione in Consiglio Comunale della  variante al P.R.G., costituivano  condizioni imprescindibili per una valutazione favorevole.  L’incoerenza  del progetto  di delocalizzazione  con le previsioni del P.R.G.  ed il dissenso dell’Ente territoriale ricorrente  sono   emersi  nel corso del procedimento ex art.  14 quater legge 241/90”.

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3 commenti

  1. ottime ed opportune “osservazioni” …spero siano tempestivamente spedite al mittente!!!

  2. In merito ai previsti insediamenti industriali nei comuni di Pietravairano e di Riardo la popolazione dei comuni interessati direttamente e di quelli confinanti, interessati indirettamente, faccia sentire il proprio parere. Entrambi gli insediamenti sono altamente inquinanti e compromettono la salute dei cittadini. Entrambi hanno bisogno di poca mano d’opera per cui la ricaduta occupazionale è limitata. Se si vogliono delecalizzare dette attività, certamente vi è un non nobile motivo. E’ necessario che si mobiliti il popolo, che si pensi al futuro e non alle necessità contingenti. Abbiamo tutti il dovere di conservare la salubrità di questo territorio. La Regione non può procedere in disaccordo con le istituzioni territoriali direttamente interessate, il FASCISMO E’ FINITO DA TEMPO, basta con le imposizioni dall’alto. Si sveglino le comunita di Pietramelara, di Riardo, di Roccaromana,di Vairano Patenora, di Caianello e tutti quanti hanno a cuore la salute dei propri figli e la conservazione incontaminata del territorio. Il Sindaco di Pietravairano, che mi sembra molto sensibile a questi problemi, sensibilizzi i Sindaci del circondario e promuova delle riunini coinvolgendo la popolazione; è il solo modo per esercitare correttamente la democrazia ed “avere voce in capitolo.”

  3. ma perché danne nostre parti arrivano solo richieste di industrie ad elevato impatto ambientale: cementifici, fonderie , centrali a turbogas?
    perché non arrivano anche richieste di industrie compatibili con l’ambiente: biscottifici, pastifici, trasformazioe prodotti agricoli e dell’allevamento, artigianato,?
    ve lo siete chiesti?