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foto di repertorio

VAIRANO PATENORA – Falso e contrabbando, assolto Santoro

VAIRANO PATENORA – Falso in atto pubblico e contrabbando doganale, assolto Santoro Oto. Il noto, imprenditore quarantacinquenne originario dell’alto casertano, ma trasferitosi nell’avellinese agli inizi della sua attività imprenditoriale nel campo della commercializzazione di oli per motori con depositi nelle provincie di Avellino, Benevento, Caserta e Foggia, lunedì scorso (30 marzo) è stato assolto dal Giudice Monocratico del Tribunale di Como, Dott. ssa  Valeria COSTI, dalle gravi accuse di falso in atto pubblico e contrabbando doganale per le quali il Pubblico Ministero aveva chiesto comminarsi all’imputato la pena di anni uno e mesi sei di reclusione.  L’accusa formulata a carico del SANTORO era quella di ave predisposto, in occasione dello sdoganamento della merce proveniente dalla Svizzera alla Dogana di Como, dichiarazioni di intento attestanti falsamente la propria qualità di esportatore abituale per ottenere l’applicazione nei propri confronti del regime di non imponibilità dell’I.V.A..
L’Avv. Fabrizio ZARONE, difensore dell’imprenditore, nel corso della discussione ha illustrato una dettagliata memoria, spiegando che ai fini del riconoscimento della qualifica di esportatore abituale andava tenuto conto non solo delle esportazioni di merce per l’estero effettuate direttamente dal proprio assistito (come sostenuto dall’accusa), ma anche di quelle operate tramite altri operatori economici nazionali, ossia le cd. triangolazioni.
Infatti, ha sostenuto l’Avv. ZARONE, che anche quelle operazioni compiute tramite l’intermediazione di altro imprenditore nazionale vendite di merce poi rivenduta ad impresa residente in paese extracomunitario  (come la Svizzera nel caso in esame) ed il transito della merce avvenga direttamente verso il territorio di detto stato extracomunitario a cura di una delle due imprese italiane o di un trasportatore terzo per suo conto; costituiscono esportazioni dirette non imponibili ai fini I.V.A.
Evidentemente i puntuali riferimenti giurisprudenziali a recenti sentenze della Corte di Cassazione (in particolare sentenza n. 9773/2010 della Corte di Cassazione) operati dall’Avv. Fabrizio ZARONE nel corso della discussione hanno convinto il Giudice del Tribunale lariano, Dott. ssa COSTI, che ha mandato assolto SANTORO Oto perché il fatto non costituisce reato.
L’Avv. Fabrizio ZARONE, da noi interpellato, sottolinea come la vicenda di SANTORO Oto felicemente risoltasi è del tutto assimilabile a quella della giovane imprenditrice casertana, titolare di una profumeria in Vairano Patenora, denunciata il mese scorso, come riportato dagli organi di informazione locali, per presunte operazioni commerciali inesistenti poste in essere con il  padre, titolare di una società operante nel campo dei profumi nelle Canarie. I due imprenditori, che anch’essi hanno affidato la propria difesa all’Avv. Fabrizio ZARONE, contano di dimostrare che non possono considerarsi inesistenti delle operazioni commerciali solo perché l’imprenditore che ha venduto la merce spedisce direttamente la merce al cliente finale, specie quando si tratta di vendite on-line.

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