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RIARDO – FONDERIA, RICICLAGGIO: Nuovo pesante ciclone giudiziario si abbatte sul gruppo Ragosta

RIARDO – Riciclaggio,megablitz della Finanza coinvolti 16 giudici tributari. Colpito il gruppo Ragosta grandi hotel, biscotti e mille affari

Scoperto un “mercato delle sentenze”. Inchiesta su un noto gruppo imprenditoriale di rilievo nazionale. Implicati anche un garante del contribuente della Campania (ai domiciliari) e un funzionario dell’agenzia delle entrate (divieto di dimora). Sequestro preventivo di beni per ben un miliardo di euro.

di IRENE DE ARCANGELIS (Repubblica)

Importante blitz della Guardia di Finanza napoletana contro un noto gruppo imprenditoriale nel settore degli alimentari, delle compravendite immobiliari, della gestione di alberghi e dei materiali ferrosi e con quattro divisioni di rilievo nazionale: il gruppo Ragosta.

Le accuse: associazione camorristica e riciclaggio. E soprattutto impunità grazie alla complicità dei giudici tributari. Nella notte eseguite sessanta ordinanze di custodia cautelare: ventidue persone in carcere, venticinque ai domiciliari, tredici divieti di dimora. Sono ben sedici i giudici tributari coinvolti (tre in carcere e tredici ai domiciliari), otto tra funzionari e impiegati delle commissioni tributarie.


Coinvolti anche un garante del contribuente della Campania (ai domiciliari) e un funzionario dell’agenzia delle entrate (divieto di dimora). Sequestro preventivo di beni per ben un miliardo di euro.

Le verifiche fiscali delle Fiamme gialle del comandante regionale, generale Giuseppe Mango, coordinate dalla Dda (pm Curcio, Milita e Teresi) erano state avviate nel 2008 nei confronti di ventisette società di Napoli e provincia, tutte riconducibili allo stesso gruppo imprenditoriale campano.

Venivano così ricostruiti emissioni di fatture inesistenti e mancati versamenti fiscali. Fin qui il coinvolgimento per competenza della procura di Nola. Ma intanto l’Antimafia aveva avviato un suo procedimento  per i sospetti rapporti tra i fratelli titolari del gruppo imprenditoriale e il clan Fabbrocino, anche con il contributo di numerosi collaboratori di giustizia.

Le indagini si sono estese al regno del Belgio, al Lichtenstein e al Lussemburgo e, in seguito, in Svizzera, nelle cui banche confluiva il denaro di provenienza illecita.

Intanto gli avvisi di accertamento fiscale del nucleo di polizia tributaria venivano impugnati dal gruppo imprenditoriale davanti alle commissioni tributarie di Napoli e della Campania.

E le intercettazioni svelavano il fronte della corruzione con una sorta di “mercato delle sentenze”. Giudici tributari che aggiustavano le sentenze in cambio di favori, permettendo addirittura ai privati di redigere personalmente le sentenze.

In pratica con la complicità dei giudici il denaro sfuggito allo Stato e rintracciato dalla Guardia di Finanza non rientrava in cassa grazie alle sentenze truccate.

Ecco chi è la holding oggetto dell’inchiesta e del maxi sequestro della Guardia di Finanza

di IRENE DE ARCANGELIS (Repubblica)

E’ il gruppo Ragosta l’oggetto dell’inchiesta e del maxi sequestro della Guardia di Finanza. Una holding con molte importanti articolazioni. E tanti affari. Negli alberghi, nel settore alimentare e non solo. Quattro le divisioni che lo compongono: Ragosta Hotels, Ragosta Food, Ragosta Steel e Ragosta Real Estate.

I 4 SUPER ALBERGHI – Basta dare una occhiata al curatissimo sito internet per capire di cosa stiamo parlando. Il gruppo conta su 4 importanti alberghi: 2 in Costiera Amalfitana, Relais Paradiso e Hotel Raito, uno a Taormina, La Plage Resort e un quarto nella capitale, a Roma, Palazzo Montemartini.

I BISCOTTI LAZZARONI – Non è da meno la divisione alimentare del Gruppo Ragosta, nata nel 2008 con l’acquisizione della D. Lazzaroni & C. s.p.a., e di marchi storici dell’industria alimentare italiana come, appunto, Lazzaroni e Amaretti di Saronno. La holding è presente pure con i brand Antica Pasteria e Biorigin.

IL MERCATO SIDERURGICO – Si chiama Ragosta stel la divisione che opera nel mercato siderurgico, e occupa una posizione di leadership nel Centro-Sud Italia per la produzione di acciaio per l’edilizia. L’insediamento industriale di Casoria, in provincia di Napoli, si estende su una superficie di 150.000 mq. Nel sito di Casoria sono installati moderni impianti per la produzione di una gamma

diversificata di prodotti, come ferro tondo per cemento armato, rete elettrosaldata, tubi, lamiere e laminati mercantili.

IL SETTORE IMMOBILIARE – Il patrimonio immobiliare del gruppo raggiunge oggi – secondo quanto recita il sito internet dell’azienda – un valore di 700 milioni di euro, ed è dislocato su tutto il territorio nazionale, con destinazioni d’uso varie. L’obiettivo della divisione è quello di offrire ai propri clienti una pluralità di soluzioni, diversificate tra loro, da interi portafogli immobiliari già messi a reddito, a singole unità customizzate per incontrare le esigenze più svariate.

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8 commenti

  1. I RAGOSTA SONO IN CARCERE !!!!

  2. No bisogna gioire per degli arresti, sicuramente giusti.
    Bisogna, invece, che i politici riardesi che hanno portato nella sala consiliare questa gente deve dimettersi. Subito.

  3. mi sorge spontanea una domanda: con tutto quello che immaginavamo e che oggi fortunatamente sta venendo a galla, come possiamo continuare ad avere FIDUCIA nella POLITICA o meglio nei nostri “politicanti” che spesso si fanno ammaliare da squallidi “venditori di fumo”??? ha ragione giancarlo: dinanzi ad un fatto così eclatante gli amministratori riardesi dovrebbero perlomeno dar conto ai cittadini della loro “benevolenza” nei confronti di tali personaggi!!!!

  4. Antonio peluso

    Sono d’accordo con Giancarlo,non solo i politici di Riardo ma anche quei”politici” di Pietramelara, che con il loro silenzio acconsentivano alla realizzazione dell’acciaieria, promettendo posti di lavoro e vantando rapporti con la proprietà.

  5. e per i lavoratori delle aziende nessuno ne parla ??????? e poi fanno le classifiche degli stipendi berluscon 48000000 di euro ma quanti sono e gli altri non dichiarati quanti sono

  6. Scusa Giancarlo ma i politici Riardesi sicuramente non andranno a casa,sono troppo affezionati alla poltrona.E’ vero che gioire di un arresto non è proprio l’espressione migliore che potessi usare,ma certo rende l’idea su chi volevano far ARRAZZARE nella nostra terra!!!
    Sono contenta perchè la popolazione Riardese che si era attivata contro la Fonderia aveva visto i pericoli non solo per la salute ed il territorio,ma anche per i soggetti poco raccomandabili fautori di tale scempio!

  7. La tua analisi è giusta

  8. ci sono persone che stanno facendo il possibile, x aiutare i dipendenti del raito, hothel e vanno ringraziati