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CAPRIATI AL VOLTURNO – E’ già emergenza incendi, l’ultimo nelle località Pietrebianche e San Mennitto

 CAPRIATI Al VOLTURNO. L’ultimo in ordine di tempo è l’incendio che si è sviluppato lungo le sponde del Volturno nelle località Pietrebianche e San Mennitto in territorio di Capriati a Volturno. Ma sono oltre una decina i roghi che dall’inizio di marzo si sono verificati nella zona di confine tra le province di Caserta e Isernia. Tre le denunce scattate, fino ad ora, da parte del Corpo forestale dello Stato nei confronti di residenti della frazione Ceppagna di Venafro, sul versante di San Pietro Infine, che dovranno rispondere di incendio colposo.
Il fenomeno non è nuovo per il periodo. In questa stagione i coltivatori avviano la potatura degli olivi ed è prassi bruciare i residui. Pratica che, tuttavia, può essere all’origine, come spiegano gli esperti della Forestale, di fiamme delle quali si perde, poi, il controllo. Ciò che preoccupa, invece, e sembra anomalo, tanto che per questo il monitoraggio è costante, è il numero di incendi avuti nelle ultime settimane. Di solito si sviluppano nelle ore pomeridiane e, questo, rende più difficile lo spegnimento. Nell’Alto Casertano, negli ultimi giorni, se ne sono registrati a Galluccio, Roccamonfina, Ailano. Al confine con la provincia di Isernia, tra Venafro, Pozzilli e Sesto Campano, almeno una decina hanno mandato in fumo quattro ettari di vegetazione e uno di bosco. E, mentre in alcuni casi si parla solo di una causa colposa dovuta, appunto, alla bruciatura dei rami potati, in altri casi, appare evidente, in base agli accertamenti svolti, che i roghi siano dovuti a dolo, cioè che ci sia la mano dei piromani. Nel pomeriggio di mercoledì, in particolare, nel giro di pochi chilometri quadrati, erano almeno due le colonne di fumo che si sono alzate in aria. Oltre ai terreni contigui al fiume, le fiamme erano evidenti anche sul versante del Monte Cesima in direzione Presenzano. Nel primo caso, gli uomini del Comando stazione di Venafro intervenuti sul posto, hanno potuto constatare che si potrebbe trattare del tentativo di ripulire da sterpaglie delle aree vicine al Volturno per destinarle alla coltivazione. La zona in questione, peraltro, è assai vicina all’oasi naturalistica Le Mortine, più volte, in passato, presa di mira dai piromani. Roberta Muzio – Il Mattino

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