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SAN POTITO SANNITICO – Caso ex Gezoov, i monaci di Monte Muto al fianco dei fratelli Crispino

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SAN POTITO SANNITICO – I monaci di Monte Muto al finaco dei fratelli Crispino, per fornire sostegno morale; due frati del convento di Monte Muto hanno assisito, oggi, Carmine e Marcellino Crispino, in un momento delicatissimo. Proprio loro, i due frati del convento piedimontese, hanno convinto i due fratelli a liberarsi dalle catene per evitare ulteriori problemi. Circa 800mila euro spesi per la bonifica dell’azienda; il comune ci dia almeno questa somma e poi possiamo andarcene da qui. E’ questo il pensiero di Antonio Crispino che è questa mattina è intervenuto con durezza sul caso ex Gezoov proprio mentre i suoi fratelli erano incatenati al cancello di ingresso dell’azienda agricola in segno di protesta contro lo sfratto ordinato dal tribunale.  “Nel 2010 su ordinanza del giudice Ceglie abbiamo completamente bonificato l’azienda dall’amianto – ha detto Crispino – e abbiamo speso circa 800 mila euro”. Crispino si è detto pronto, unitamente ai suoi fratell, ad andare via dalla azienda nei tempi opportuni, ma ha lasciato intendere che il comune dovrebbe risarcire la proprietà dei soldi spesi per la completa bonifica dell’azienda. Un concetto espresso con forza anche da Cecilia Crispino. “Senza quei soldi – ha dichiarato – adesso non abbiamo la possibilità nè di acquistare un terreno nè di creare strutture su terreni di nostra proprietà”. Una mattinata intensa che ha visto protagonisti da una parte i fratelli Crispino incatenati ai cancelli dell’azienda e dall’altra le forze dell’ordine e gli ufficiali giudiziari che hanno tentato di eseguire l’ordinanza del giudice che impone lo sfratto all’azienda dei fratelli Crispino perchè il terreno e le strutture devono essere consegante al comune di San Potito Sannitico.

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un commento

  1. Antonio, siamo tutti con voi! Sennò lì ci fa le palazzine la zucchulella.