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PIETRAVAIRANO – Cave e cementificio, la Regione ci riprova ma Zarone minaccia: vado in Procura

PIETRAVAIRANO  – “Delocalizzazione delle cave e del cementificio Moccia  su monte Monaco: solo il comune può decidere sul destino urbanistico  del territorio.  Lo ha stabilito la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Importante successo per l’amministrazione  comunale. Lo scorso undici aprile, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha comunicato – al Genio Civile di Caserta – la propria incompetenza a dirimere il contrasto tra le norme tecniche di attuazione del piano regolatore generale comunale e il piano regionale per le attività estrattive. Le  richieste dalla società Moccia non sono compatibili con le norme tecniche di attuazione dello strumento urbanistico vigente nel comune di Pietravairano”.
Nonostante questo importante punto a favore del comune, la Regione Campania e il gruppo Moccia fanno “melina” e tentano di mistificare una realtà imputando al sindaco Francesco Zarone e alla sua opposizione alla delocalizzazione la causa per la crisi occupazionale che investe i dipendenti dell’impianto casertano.

La riunione del 29 marzo
Facendo sempre finta di non conoscere la realtà dei fatti, l’assessore regionale ai lavori pubblici, Edoardo Cosenza, ha convocato per il prossimo 29 marzo, una riunione alla quale ha invitato anche il sindaco Zarone e il gruppo Moccia. Si dovrà discutere della delocalizzazione che non avverrà mai.

La dura posizione di Zarone
“Non permetteremo mai che il nostro territorio venga sfregiato, abbiamo deciso che lo sviluppo del nostro territorio deve seguire altre strade come la cultura, il turismo e l’agricoltura. Vogliamo lasciare ai  nostri figli un ambiente, se possibile, ancora migliore di quello che abbiamo. Nonostante tutto continuano le pressioni contro di noi sulla vicenda. Una situazione non piuù tollerabile. Il gruppoMoccia e la regione devono prendere atto della nostra volontà  e di quanto stabilito dal consiglio dei ministri al quale lo stesso Moccia si era rivolto.  Spero che la Procura della Repubblica faccia presto piena luce sulla vicenda e sugli interessi che la muovono. Se il gruppo Moccia vuole veramente tutelare i propri dipendenti, allora cerchi un’altra delocalizzazione perchè non ci piegheremo”.

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4 commenti

  1. salve sono francescoe lo stesso discorso come le discariche….fate tutto ma non vicino casa mia,poi quando cercate lacoro ke viene da voi non lo volete..dicendo di sovraguardare turismo ke a pietravairano a mia memoria d uomo nn c e mai stato…agricoltura???e questo il futuro dei vostri figli? Farli lavorare nei campi…sostituendolo con un bel posto di lavoro o come ingegneri operai …ecc..aprite gli occhi gente…..siete ancora in tempo…

  2. Vacci tu a lavorare in una cava, lo sai che è un lavoro usurante? E’ meglio l’agricoltura. Ma tu non dicevi di lavorare lì? E come conosci Pietravairano? Non ci guadagna nessuno dalle cave perchè gli operai, ing. ecc. li prenderanno da Caserta. Ci guadagnarà solo qualche pietravairanese che si è venduto pure l’anima e la mamma per 1 euro con il resto di 95 centesimi.
    Non ci teniamo a diventare il WC di Caserta, a noi la rogna, agli altri i benefici.

  3. Ma io sono un ignorante e mi domando: mio padre ha lavorato tutta la sua vita in una cava ed è morto a 93 anni . Fino a 85 anni si spostava per il paese in bicicletta . Conosco alcuni suoi colleghi che ancora sono in vita e hanno mediamente circa 85 anni che si incontrano , beati loro in piazza, e giocano a carte. Tutti arzilli e contenti , rammentano il loro passato e criticano la nostra generazione in quanto ci ritengono superficiali e stupidi su determinati argomenti.
    Ci criticano soprattutto in questo periodo di crisi e rammento con nostalgia il periodo degli anni 60 (quanto sono nato io). Parlano della tv in bianco e nero, parlano delle industrie che si sviluppavano sul territorio, parlano dell’era del mattone e del cemento. Periodi che hanno rivoluzionato il modo di essere di noi italiani. Parlano dei loro coetanei che in cerca di fortuna hanno abbandonato il loro paese chi in America e chi al “nord” e commentano : Driu è andato a Torino a lavorare in Fiat , poverino è morto 20 anni fa ……; e già li c’è lo smog ……. . Franco è andato a Roma e lavora vicino o Colosseo. U Colosseo? dice con meravigliata uno di loro ……… Si risponde il più anziano u colosseo, chillo coso rutund fatto tutto e prete dove facevano a lotta cui leoni . Si risponde uno di loro ….. E già…….. ma vui a sapita a muntagn com’era prim du colosseo…… era meglio a montagn o stu coso dove i leoni si magnavano a gent. Fili ma u colosseo e colosseo e già o sai quant gent ha faticat pu fa . Domanda il più giovane : Fili ma a te se ti ricano vu faticà o vu verè a muntag tu che dici . Giovà figlio mio i per tè verè a te faticà chella montagn che sta là ma gìu mangiat , u colusseo l’uommano l’hanno realizzato i cavaioli commà a me hanno faticato e son cuntent e chell che hanno lasciato . Oggi tutt’ chell chè facich non v’ sta buono a natura sta la e saddà piglià per campa . Vui siete struz non capit vulite essere pulit , ma spuorch con le prete non si può essere , perche int i pret vui campate a casa vostra e prete è e se una casa v’è nata nu cavaiolo ha scavato. A natura sa da rispetà , ma struz se ce rà da campa e no vulimm magnà. Oggi è bello u paesaggio, a fabbrica?…. che dici? è spurc, io a già campa! , a munnezza la mia la devo buttare via, ma non ind a casa mia , ind a casa du strunz che con a munnez si fa i sold perche vo capà e ha imparato a svruttare ciò che la natura gli da . Io alla mia età camp perchè agg mangiat a montagn che tu stai ad abità .
    Scusate se è di difficile interpretazione, ma la citazione dialettica anche se probabilmente da ignorante non l’ho riportata testualmente , ma penso che siano parole da far meditare sul nostro modo di intendere natura , paesaggio e lavoro.

  4. Bravo Sindaco, insisti sulla decisione presa perchè hai ragione da vendere unitamente a tanto buon senso.