Pietramelara – Estorsione e usura, domani (23 febbraio 2015) interrogatorio di garanzia per Antonietta Bevilacqua di Pietramelara. La donna, assistita dall’avvocato Michele Mozzi, tenterà di spiegare le proprie ragioni al giudice; cercherà di difendersi dalle accuse che pesano su di lei. Il quadro generale della situazione, tuttavia, è reso ancor più pesante dalla condanna in primo grado – ad circa tre anni di carcere – inflitta alla stessa indagata per fatti analoghi, commessi diversi anni fa. Una sentenza contro la quale i legali di Bevilacqua hanno presentato ricorso in Appello.
L’arresto di Antonietta Bevilacqua è avvenuto alcuni giorni fa – sulle indagini svolte dai carabinieri di Pietramelara – perchè avrebbe minacciato e picchiato una donna del posto per ottenere la restituzione di una piccola somma di denaro. Agli uomini guidati dal maresciallo Mariano sono bastati pochi mesi per stringere il cerchio intorno alla donna che oggi è stata arrestata e condotta nel carcere femminile di Pozzuoli. Tutto sarebbe partito dalla denuncia della vittima – F.E. – che lo scorso novembre si sarebbe presentata nella caserma per chiedere aiuto. La vittima aveva chiesto ed ottenuto un piccolo prestito (circa 2mila euro, somma costituita da diversi piccoli prestiti) per far fronte alle scadenze (bollette della luce e spese vive per la casa). Era disperata all’idea di non poter garantire il minimo indispensabile ai propri figli. Così la vittima si sarebbe rivolta all’indagata – con la quale vantava anche una conoscenza personale. Alle prime difficoltà per la restituzione della somma ricevuta, lievitata in modo sproporzionato, a causa degli interessi altissimi, Bevilacqua sarebbe passata alle minacce: ti uccidiamo, bruceremo la tua casa e la tua famiglia, se non ci dai subito i soldi. Inoltre, la vittima sarebbe stata avvicinata e picchiata.
Domani l’indagata tenterà di spiegare ai giudici le proprie ragioni per ottenere la scarcerazione o, almeno, un alleggerimento della misura cautelare.
