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Nicola Panaro

SAN CIPRIANO D’AVERSA – Camorra, si pente il braccio destro di Schiavone: tremano i piani alti del clan

SAN CIPRIANO D’AVERSA – Un nuovo durissimo colpo alla camorra. Nicola Panaro, boss dei Casalesi e braccio destro di Nicola ‘Sandokan’ Schiavone, ha infatti iniziato a collaborare con la giustizia. La sua famiglia è stata subito messa in sicurezza, prelevata dall’abitazione di San Cipriano d’Aversa in via Leoncavallo per essere portata in un posto coperto dal segreto. Dopo la condanna a 30 anni di carcere, emessa due mesi fa per l’omicidio di Giuseppe Gagliardi, è iniziato il pentimento del boss e braccio destro di Schiavone, che potrebbe svelare particolari importantissimi sulla rete di contatti del capoclan. La dura sentenza di condanna per Nicola Panaro è arrivata nel dicembre scorso: 30 anni reclusione, che però non sono ergastolo, e quindi lascio spazio agli avvocati penalisti per creare condizioni per neutralizzare gli effetti dei cumuli di pena. Trent’anni per l’omicidio di Giuseppe Gagliardi, a cui Panaro ha ammesso di aver partecipato. Un delitto di quasi 25 anni fa, la cui sentenza forse ha contribuito alla decisione di colui che per anni è stato il reggente del clan di Francesco Schiavone, detto Sandokan di cui è il nipote, di pentirsi. La latitanza di Panaro, durata circa 8 anni, si interruppe il 1 aprile 2010, quando fu catturato in una casa di Lusciano.  Erano i tempi in cui Nicola Schiavone, figlio di Sandokan, aveva già assunto il ruolo di capo, con Panaro al suo fianco a fargli da “chioccia”. Ma fino a qualche anno prima Panaro aveva rappresentato con pieni poteri la famiglia schiavone. E questo è dimostrato dal racconto fatto da un altro collaboratore di giustizia “eccellente”, Antonio Iovine, il quale parla di un vertice della cupola del clan dei casalesi avvenuto tra il 2005 e il 2006 a Casapesenna, a cui avrebbero partecipato Iovine stesso, Michele Zagaria e proprio Nicola Panaro. In quella riunione Panaaro si interessò dei progetti della famiglia Cesaro, cioè della famiglia del parlamentare e, sostanzialmente, attuale capo di Forza Italia in Campania, nell’area della ex Texas ad Aversa.  Michele Zagaria si offrì, in forza dei suoi buoni rapporti del clan verde di Sant’Antimo, di realizzare il contatto.

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