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PIEDIMONTE MATESE – Ospedale, stop ai ricoveri in chirurgia

PIEDIMONTE MATESE – Il direttore della struttura sanitaria di Piedimonte Matese, Alessandro Accinni, ha deciso lo stop ai ricoveri nel reparto di Chirurgia. Una decisione necessaria per l’avvio – previsto per domani – dei lavori di manutenzione nel reparto. Un intervento che dovrebbe durare una trentina di giorni. Pesanti, in ogni caso, i disagi per gli utenti del vasto territorio.  Non più tardi di qualche giorno fa, alla vigilia delle votazioni per le rsu, Elpidio Trepiccione, storico sindacalista della Uil Sanità, è tornato a tuonare: “Basta con i tagli indiscriminati nella sanità. E’ giunto il momento di fermare gli sprechi, quelli veri. Diciamo basta alla chiusura degli ospedali ed al taglio indiscriminato dei posti letto. Poiché, di riflesso, si registra il collasso degli ospedali che sono stati graziati, per il momento, dalla scure e poiché a risentirne è soprattutto la qualità dell’assistenza sanitaria da garantire ai degenti”. Un grido di rabbia, quello di Trepiccione, ma più in generale della Uil Sanità, rimasto inascoltato ed in virtù del quale, chissà per quanto tempo ancora, saranno spesi ulteriori fiumi d’inchiostro. E basta dare un’occhiata a ciò che avviene nell’Alto Casertano, tanto per citare uno dei casi più eclatanti, per rendersi conto che l’unica azione dell’Asl di Caserta, e dunque del direttore generale Paolo Menduni, sia quella di tagliare senza criterio, utilizzando a mo’ di giustificazione che “bisogna far quadrare i conti”. Peccato, però, che gli sprechi, come ricorda la Uil, siano altrove (leggasi, in primis, i fatti passivi legati alle innumerevoli sedi dell’Asl) e che un’area così vasta, che comprende più di trenta comuni, debba contare su di un solo presidio ospedaliero, quello di Piedimonte Matese, che necessiterebbe in verità di una riqualificazione sostanziale, essendo la struttura fatiscente ed i servizi alberghieri obsoleti, il tutto a discapito delle professionalità mediche che nulla hanno da invidiare ad altri presidi anche di più alto rilievo. Con la chiusura dell’ospedale di Teano (adibito ad ospedale di comunità o struttura residenziale intermedia!!!), i disservizi per l’utenza sono andati via via moltiplicandosi, con buona pace di chi è costretto, per curarsi, a continui pellegrinaggi verso le strutture (pubbliche o private) della vicina regione Molise oppure della Regione Lazio.

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