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SAN PIETRO INFINE – Strage di Caiazzo, lavoro a quattro mani di Abano e Della Valle

 

SAN PIETRO INFINE (di Antonio Migliozzi)  – È stato presentato sabato scorso a San Pietro Infine (CE), il libro “La Strage di Caiazzo” di Paolo Albano, e Antimo Della Valle (Mursia Editore, Milano 2013, pp. 130, € 17,00, collana “Testimonianze fra cronaca e storia”).  Nonostante il cattivo tempo, la sala era piena. Molti intellettuali e persone di cultura, tra il folto pubblico.  Particolarmente interessanti le relazioni tenute, dopo il saluto del sindaco Giuseppe Vecchiarino, dall’Architetto Maurizio Zambardi, Presidente dell’Associazione Culturale “Ad Flexum”, organizzatrice dell’evento, da Antimo Della Valle, giornalista coautore del libro, da Claudio Di Ruzza, Sostituto Procuratore Generale presso la Corte d’Appello di Campobasso, e da Paolo Albano, Procuratore della Repubblica di Isernia.  La Strage di Caiazzo, compiuta da soldati nazisti il 13 ottobre 1943, è stata una delle prime se non la prima delle numerosissime stragi di civili perpetrate dai nazisti in Italia tra il 1943 e il 1944. La strage era scomparsa dalla memoria collettiva per quasi mezzo secolo e solo nel 1988, a seguito di circostanze fortuite, per iniziativa di un coraggioso ricercatore italoamericano, la Procura di Santa Maria Capua Vetere aprì un procedimento penale per ricostruire i fatti e scoprirne gli autori. Il processo si concluse nel 1994 con la condanna all’ergastolo di due dei responsabili, il tenente Wolfgang LehnigkEmden e il sergente Kurt Schuster. E in qualche modo il processo ha voluto ridare dignità alle vittime, ventidue civili, quasi tutti donne e bambini, tutte uccise a sangue freddo, senza motivo.  Questa resta l’unica sentenza in Italia da parte di una Corte d’Assise, e non di un Tribunale militare, di condanna di criminali nazisti. 695 fascicoli, riguardanti gravissimi fatti criminosi commessi dai nazifascisti nel corso della seconda guerra mondiale erano stati occultati in quello che è stato definito “armadio della vergogna” e per cinquant’anni si è vigliaccamente evitato di cercare la verità e di condannare i colpevoli.  Tra quei 695 fascicoli quasi certamente c’è anche qualcosa che riguarda San Pietro Infine. Alla strage di civili perpetrata a San Pietro ha accennato Maurizio Zambardi, il quale da decenni porta avanti attente ricerche, non solo di archivio, ma anche con interviste fatte nel tempo a molti testimoni diretti, tutti oggi scomparsi, e ha pubblicato anche un importante volume dal titolo “Memorie di guerra – Il calvario dei civili di San Pietro Infine durante il Secondo Conflitto Mondiale” (Ed. Eva, Venafro 2010, pp. 136, € 15,00, ISBN 978-88-96028-41-4).

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