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Costantiono Zoglio è parte civile nel processo contro Mauriello

VAIRANO PATENORA / TEANO – Usura, processo Mauriello: il presidente del comitato Antiracket sul banco dei testimoni. Interrogata anche la moglie

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VAIRANO PATENORA / TEANO – Processo Mauriello, usura e minacce: sul banco dei testimoni il presidente dell’associazione antiracket dell’Alto Casertano. Parlano le due vittime e confermano ogni accusa. Costantino Zoglio e la moglie, Lena Robbio, durante un lunghissimo interrogatorio durato molte ore, hanno ripercorso le fasi più significative della vicenda. Hanno ricordato importi, assegni, episodi e minacce di quei terribili anni in cui hanno vissuto con la paura. Hanno risposto alle domande dei giudici e degli avvocati, punto su punto.   Si tornerà in aula il prossimo aprile. il consulente del pubblico ministero conferma le accuse contro Giuseppe Mauriello; accertando che i tassi usurari a danno delle vittime ammontano alla somma di 700mila euro. Il processo è in corso presso il tribunale di Santa Maria Capua Vetere dinanzi al collegio del Presidente Francica, pubblico ministero De Ponte.   L’accusa è quella di usura ed estorsione.  Si sono costitute parti civile le due vittime dei fatti imputati a Mauriello.  Si tratta di Costantino Zoglio e della moglie – che hanno affidato la propria difesa all’avvocato Ernesto De Angelis – che gestiscono un’attività commerciale a Vairano Patenora che lo stesso Mauriello riforniva di carni. Secondo l’accusa, Mauriello  restava soldi ad importanti attività commerciali della zona del vairanese con tassi di interesse altissimi. Quando le vittime non riusciva a pagare, allora, arrivavano le minacce di ogni genere. Perciò,  finì in carcere Giuseppe Mauriello, cinquantenne, residente a Teano. Le accuse a carico dell’uomo sono di usura ed estorsione.  Le sorti difensive dell’arrestato sono state affidate all’avvocato Angelo Raucci del foro di Santa Maria Capua Vetere. Nel 2008 scattarono le denunce da parte di alcune vittime.  Qualche mese dopo scattò il blitz dei carabinieri che portò all’arresto dell’uomo, su ordine della Procura della Repubblica.  Successivamente fu posto al regime dei domiciliari, ora è totalmente libero e quindi seguirà il processo da uomo libero.  Dall’attività investigativa emergerebbe un quadro molto preoccupante in cui l’usuraio riduceva le proprie vittime. Mauriello, residente a Teano, lungo il tratto di territorio che affaccia sulla statale Casilina, operava principalmente nella città di Vairano Patenora dove teneva gran parte dei suoi contatti. Ora i giudici sono chiamati a valutare il castello accusatorio espresso dalla Procura

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