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Pietro Cappella, presidente Sannio Alifano

PIEDIMONTE MATESE – Assunzioni “dirette” al Sannio Alfiano, arriva l’opposizione contro il regalo di Natale al nipotino del presidente Cappella

Pietro Cappella, presidente Sannio Alifano
Pietro Cappella, presidente Sannio Alifano

PIEDIMONTE MATESE – Quel che capita al Sannio Alifano (consorzio di bonifica famosissimo in tutta la Nazione per la sua trasparenza e per la gestione oculata) è davvero singolare. A tratti incredibile. Ma come, si domandano alcuni cittadini “svegli”, c’è un presidente (il mitico Pietro Cappella) che assume, che “regala” posti di lavori, e c’è qualcuno che “osa” lamentarsi? Ci sono altri, ancora, che “osano” cimentarsi in inutili proteste?  E poi, insistono i sostenitori di Cappella, ci si lamenta che al Sud non c’è lavoro!
Si certo – sottolineano altri cittadini, probabilmente ancor più svegli dei primi, ma incazzatissimi – si protesta perché è stato assunto il nipote del presidente, mica un “pingo pallino” qualsiasi. E per di più, insistono, per chiamata diretta. Cose da medioevo della pubblica amministrazione.
Protestiamo – urlano i tanti rimasti fuori dal “colpo di fortuna” – perché il Sannio Alifano non ha fondi per garantire le giornate minime lavorative agli acquaioli, ha un deficit che sembra crescere a vista d’occhio, e il presidente Cappella, in tutto questo, che fa? Assume il nipotino!
Tentano opporsi i consiglieri di minoranza (sempre di meno, in verità) che scrivono alla Deputazione Amministrativa del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano; a Stefano Caldoro; a Daniela Nugnes; per opporsi alle delibere. 154/2014 e 156/2014, adottate nella seduta dello scorso tre dicembre 2014.

L’atto di opposizione:
“I sottoscritti Consiglieri firmatari, con il presente atto, propongono opposizione, ex art. 33 dello Statuto dell’Ente, avverso le delibere n. 154/2014 e n. 156/2014 del 03/12/2014, pubblicate in data 15.12.2014,
per i seguenti motivi:
– in sede di approvazione del bilancio consuntivo 2013 è emerso dalla relazione dei Revisori contabili un disavanzo passivo di oltre € 300.000,00, per tale motivo è necessario che l’Amministrazione dell’Ente attui una politica responsabile e improntata al contenimento della spesa, in quanto l’assunzione a tempo indeterminato di altre due unità sicuramente comporta un aumento di costi, che potrebbe essere evitato impiegando i lavoratori stagionali differenziando le loro assunzioni nell’arco dell’anno, ciò comporterebbe anche l’effetto di far recuperare ai lavoratori stagionali l’ingiusto taglio delle giornate lavorative perpetrato a loro danno;
– è bene ricordare che pende giudizio innanzi al TAR Campania per la mancata assunzione dei lavoratori della Valle Telesina e le assunzioni delle due unità avvenute con le delibere impugnate non fanno altro che compromettere la possibilità di bene adempiere agli obblighi posti dalla Legge Regionale, portando il Consorzio a trovarsi in un sicuro esubero dei dipendenti, anche alla luce della pronuncia della Corte Costituzionale che ha statuito sulla legittimità della Legge Regionale della Regione Campania;
– ancora più inopportuna è stata l’assunzione delle due unità a tempo indeterminato avvenute con le delibere impugnate in considerazione del fatto del noto rapporto di parentela degli assunti con membri degli organi del Consorzio, basta vedere la strada che si è scelta per la loro assunzione, puramente arbitraria e discrezionale, senza tenere alcuna considerazione della possibilità di istituire una procedura concorsuale dove sarebbe emerso il merito dei candidati partecipanti e non qualità afferenti al loro carattere personale. Su questo punto è bene precisare che sono stati penalizzati tanti bravi lavoratori con maturata esperienza lavorativa più elevata rispetto a quella degli assumendi;
– tenuto presente, infine, l’affollatissima assemblea (circa 120 persone) tenutosi nella sala Consiliare del Comune di Alvignano, dei dipendenti acquaioli e pompisti del Consorzio di Bonifica del S.A.e T, stanchi di sopportare la pretestuosa decurtazione (per mancanza di fondi) delle giornate lavorative minime necessarie per poter richiedere la disoccupazione agricola e gli AF per gli anni 2012-13 e 14 nonché per poter percepire una decente pensione.
Per tutti questi motivi,
i sottoscritti chiedono, alla Deputazione Amministrativa del Consorzio di Bonifica del Sannio Alifano di accogliere la presente Opposizione e revocare la delibera n. 154/2014, concernente l’assunzione della dott.ssa Filomena Colapietro a tempo indeterminato, con qualifica di “ Responsabile tecnico”, nonché di revocare la delibera n. 156/2014, concernente l’assunzione del sig. Cappella Nicola con rapporto a tempo indeterminato, con la qualifica di “Collaboratore tecnico”.
Corre l’obbligo di avvisare, che in mancanza di accoglimento del presente ricorso, per tutelare l’Ente che rappresentiamo, nonché gli stessi consorziati e i diritti di tutti i lavoratori che prestano la loro opera, saremo costretti, nostro malgrado, ad adire, per vostra colpa, le autorità giurisdizionali competenti, nessuna esclusa, al fine di far giudicare a queste se nel vostro comportamento possano essere ravvisati estremi di reato o responsabilità amministrativa tale da costituire danno erariale.
I sottoscritti chiedono inoltre,alla Regione Campania di esercitare la sua funzione di controllo e adottare tutte le misure necessarie al fine di evitare danni all’Ente, ai consorziati e ai lavoratori tutti.
Ai fini del presente ricorso i sottoscritti elegono domicilio presso lo studio del Consigliere Avv.Alfonso Simonelli sito in Alife (CE), Via Roma, n. 118”.

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6 commenti

  1. Ma qualcuno Sa che sono andati in pensione 2 persone e che il nipotino del presidente già lavorava da oltre 10 anni al consorzio!!! E allora dove sta lo scandalo ? Che nipote del presidente? Ma non hanno diritto lo stesso o solo perché nipote di …. Non devono lavorare .

  2. Je carmine simma a dui

    X CARMINE

    Il punto non è se il nipotino abbia o non abbia diritto a lavorare solo perchè è il nipote del presidente. Il punto invece è: ma perchè hanno diritto a lavorare sempre e soltanto i nipoti dei presidenti, i cugini dei consiglieri, i cognati dell’assessore, il figli della baldraca di, il figlio del leccapiedi da, il genero dell’indagato, lo zio del condannato e quindi: BASTAAAAAAAAAAAAA…..! Questo è il punto caro difensore dell’indifendile che forse ha “avuto” perciò parla cosi. Ti risulta caro adulatore che i giovani vanno via all’estero a centinaia all’anno per colpa di questi arroganti? Ti risulta? Ebbene, caro tu, se ti risulta, allora prova ad immaginare quello che provano i genitori quando li vedono partire e allora vedrai che le tue minchiate lasciano solo il tempo che trovano. Ed è già troppo se non volano sputi in bocca.

  3. io sono disinformato,fatemi sapere se questi signori che contestano le giornate lavorative mancanti, sono stati assunti per concorso o nominati per volere divino di qualche mammasantissima del passato,perchè se così fosse veramente tutti quei disoccupati che ne sono rimasti fuori dovrebbero incazzarsi verso quelle persone che gli hanno rubato il posto e che oggi si ergono a poveri penalizzati!!!!!

  4. Gli Enti sono carrozzoni politici, molti dei quali non servono a nulla, ma sono grandi bacini di voti. Ecco perché si assume senza fare concorsi. Mi sapete dire in base a quale concorso o merito lo stesso Cappella fa il presidente da una vita? La politica signori, questa è la politica!