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RIARDO – Fonderia, anche Confindustria è contro

RIARDO – L’ipotesi di una fonderia a poca distanza dalle sorgenti Ferrarelle allarma  molti, anche la stessa Confindustria di Caserta che scrive al consorzio Asi di Terra di Lavoro per evidenziare il pericolo.  Il progetto del gruppo Ragosta nelle verdi e salubri campagne riardesi, a  circa un chilometro dalle sorgenti dell’acqua con le bollicine, potrebbe rappresentare un pericolo autentico per il futuro della Ferrarelle – e mettere a rischio centinaia di posti di lavoro – che ha fatto dell’ambite incontaminato il proprio cavallo di battaglia.  Anche secondo il P.T.R. ( Pianificazione Territoriale Regionale) il territorio di Riardo è inserito nel STS B/7 e viene definito con espressa vocazione agricola-culturale.  Ferracciai srl – questo il nome scelto dal gruppo Ragosta,  per il probabile stabilimento riardese – rappresenta, quindi, una minaccia seria per Ferrarelle. Ne è convinta anche la Confindustria di Caserta che attraverso il presidente Antonio Della Gatta, scrive un appello al consorzio Asi di Caserta. Confindustria, invita  Piero Cappello, presidente dell’ente consortile della aree industriali, a considerare che Ferrarelle è seriamente preoccupata per l’ipotesi progettuale avanzata dal gruppo Ragosta e, quindi, chiede di valutare attentamente la questione.  Non mostra segni di “pietà”, invece, Cappello: “a noi dell’Asi spettano solo valutazioni di conformità e solidità del progetto industriale. Tutto il resto, come le valutazioni di impatto ambientale,  non ci compete”. Il documento di Confindustria è stato inviato anche al presidente della provincia, Domenico Zinzi, della regione, Stefano Caldoro e al sindaco di Riardo.  Proprio l’amministrazione comunale del piccolo centro ai piedi del Monte Maggiore, ha assunto una posizione  ambigua sulla vicenda, sconfessando, nei fatti, una delibera di consiglio comunale, di circa una fa, in cui si opponeva anche al semplice studio di fattibilità proposto dal gruppo Ragosta. “Tutta la zona adiacente a quella prescelta per l’istallazione del sito siderurgico – si legge in quella delibera – è sede di numerose ed avviate attività agricole, dedite all’allevamento bufalino e alla produzione di latticini e mozzarella. Nella stessa area insiste un importante Caseificio che esporta in tutta Italia nonché in Germania e Austria”. Per questo l’amministrazione riardese, allora, espresse “totale opposizione alla proposta di realizzazione di studio di fattibilità per l’istallazione di industria siderurgica, richiesta dal gruppo Ragosta. Opposizione estesa  contro ogni altro impianto industriale definito insalubre nell’intero territorio comunale”. Le fonderie in genere arrecano gravi inquinamenti ai territori circostanti – precisa il consigliere comunale di opposizione, Roberto Pella – e quindi non si sposano con zone in cui insiste attività agricola”. Contro all’insediamento siderurgico si sono già espressi Coldiretti e il Consorzio per la tutela della Mozzarella.

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4 commenti

  1. Pietro Lucca
    Assolutamente contro: E un’ evidente sopruso ambientale e sociale illogico. Tralasciamo il piu`vicino a noi: i famosi inceneritori e le proteste e sofferenze delle popolazioni che li subiscono (Non possono mangiare neanche piu`la frutta delle loro campagne ed il tasso di mortalita` e`altissimo anche tra`i giovani). Un’altro esempio per gli immemori:Quanti ricorderanno dell’obbrobrio che costitui`la realizzazione del V centro siderurgico al centro della piana di Gioia Tauro, in Calabria?Quante proteste, quanti comitati per difendere l’unica, fertile pianura della regione. Niente da fare: i padroni del vapore di allora, con i loro soci, imposero alle popolazioni quello che risulto`esser chiamato : la cattedrale nel deserto. Anche allora, quante rassicurazioni,quante promesse di benessere e d’impiego per la gioventu`locale. Come fini? Un disastro ambientale, con pochi operai specializzati provenienti dal nord!: ‘FINITA LA FESTA GABBATO IL SANTO’ . Qui da noi, adesso, come si fa`solo a pensare una follia simile. Anche volendo sacrificare il discorso di zona prettamente agricola; E le Ferrarelle? Come si puo`prevedere che non compromettera`la falda freatica di acqua minerale, dono prezioso per la nostra zona ? Anche se cio`non avvenisse, le Ferrarelle, con una fonderia a vista come sarebbe valutata dai consumatori e dalla concorrenza? NOOOO!!! Bisogna fermamente insieme, in un solo blocco dire NO!, Poiche`gli stessi scenari le stesse realta`saranno vissute da noi, quando sara`troppo tardi reagire. Ricordiamoci che per avere una fonderia quale annunciata, a parte le calamita`provocate da smog e tossine varie, prepariamoci alle discariche dei rifiuti e degli scarti.Dove andranno? Io credo che la scelta di questa zona, nella mente degli imprenditori, sia dovuta non solo al fatto che e`una zona vergine, ma anche, ed e`un fattore iomportante, perche`la gente e`mite, la zona e`calma, e quindi potranno spadroneggiare come vogliono. Uniamoci, le idee non mancano se si vuol realmente essere attivi e produttivi. abbiamo risorse umane e naturali, nostre. Basta solo la volonta.`Non aspettiamo soluzioni da fuori o dall’alto! Una volta si diceva: aiutati, e Dio ti aiuta! Son pienamente daccordo con il sign Gerardo Giardino.

  2. sarebbe utile , prima di esprimere qualsiasi valutazione o giudizio in merito allo sviluppo industriale della zona di conoscere meglio e approfondire le questione e le iniziative imprenditoriali proposte che possono altresì portare lavoro e occupazione senza falsi allarmismi di distruzione e contaminazione di un territorio che tutti ideologicamente elogiamo e rispettiamo.

  3. giancarloizzo

    Non può portare nulla di buono ciò che nasce già da “genitori” malsani. Per chiarezza vedere tutte le inchieste la procura ha aperto su questi gentiluomini.

  4. Caro Giancarlo credo che tu abbia focalizzato appieno la problematica, purtroppo le persone hanno gli occhi chiusi o preferiscono tenerli chiusi!!!
    Filomena Leonardo