VAIRANO PATENORA – LITE MARTONE – CAPUTO. ECCO LE RAGIONI DEI DUE PROTAGONISTI

Vairano Patenora – Lite al bar fra il consigliere comunale Lino Martone e l’ex comandante di caschi bianchi Pasquale Caputo, ecco le ragioni dei due protagonisti. Il consigliere comunale attraverso una nota diffusa sul web afferma: sono io la vera parte offesa da chi pretende assunzioni clientelari. L’ex comandante dei vigili urbani assicura: volevo solo parlare con un vecchio amico per chiarire gli aspetti della vicenda legata a mio figlio. Nessuna offesa o minaccia.

Le ragione di Martone:
“Nel caso della vicenda riportata circa la lite tra Martone e l’ex comandante Caputo dei Vigili di Vairano, ci sono testimoni e molti; le stupidate circa il tentativo di nascondere un bastone da arma impropria a oggetto per essere cambiato in negozio; la buffonata di andare al pronto soccorso per un graffio, mentre si poteva andare dal proprio medico per la certificazione, aggrava il comportamento mendace; al bar è venuto non certo per prendere un caffè; un’idiota che inveisce dicendo “se non la finisci di rompere i co………… mi fai passare un guaio”, il minimo che gli può accadere è di essere allontanato con una spinta dalla persona offesa.
Quale era la materia del contendere, l’oggetto, alla base di quanto accaduto? Era ed è il risentimento prepotente di chi pretende che il proprio figlio passi in automatico dal rapporto di lavoro a tempo determinato a quello indeterminato con il comune di Vairano Patenora, senza un bando di Concorso pubblico esterno. Tra l’altro chi ha consumato questa prepotenza è talmente tanto idiota da non aversi letto la Delibera di giunta 1/2014 e la determina 2/14 del responsabile ufficio personale che vincolava la proroga di un possibile altro anno a TD per il Caputo, comunque non oltre la conclusione delle prove concorsuali per i tre vigili a TD che sono finite il 16 dicembre. Alla data del 17 dicembre il Caputo doveva essere licenziato stante a questa delibera e determina, non certo firmata dal sottoscritto. Ci sono Norme inconfutabili nel rapporto di lavoro nella Pubblica Amministrazione e ogni abuso clientelare non provoca alcun acquisizione di Diritto da parte di qualsiasi dipendente, ma conseguenze economiche dirette su chi l’abuso ha commesso come amministratore o dirigente. Il sottoscritto, come altri Consiglieri Comunali, di certo non vogliono avere alcun conflitto con la Corte dei Conti. La vicenda quindi apre una incresciosa situazione di carattere penale, che oltre a chi pretende con prepotenza, chiama in causa l’intera Amministrazione circa l’indagine su promesse clientelari, abusi d’ufficio e contro chi in modo improprio e scorretto, consumando un altro abuso, ha cercato di scrollarsi di dosso la promessa non consumabile di assunzione, informando in modo errato il Caputo di una missiva agli atti con la quale il sottoscritto richiamava uffici, sindaco e giunta a rispettare delibero e Legge. E evidente che sarà chiamato il Consiglio Comunale a chiarire quanto accaduto chiedendo la presenza delle Forze dell’Ordine, della Prefettura e direttamente della Magistratura”.

Le ragioni di Caputo:
Esiste una procedura speciale, stabilita con decreto legge 101/2013 la quale prevedeva che i contratti in scadenza entro il 31 dicembre 2014 potevano essere prorogati fino al 2016, dando la possibilità di stabilizzare il personale a 36 mesi. Un caso nel quale la situazione di mio figlio Diego rientra pienamente. Preciso che le procedure concorsuali non si concludono con l’ultima prova orale, bensì con l’effettiva assunzione del personale che non potrà avvenire prima di 60 giorni dalla pubblicazione della graduatoria, a causa dei possibili ricorsi contro la stessa graduatoria. Inoltre, il posto attualmente occupato da Diego, non sarà coperto dai nuovi vigili urbani. Bensì nel 2015 attraverso un bando interno.
In sostanza , quindi, non esiste nessun clientelismo ma semplicemente un diritto acquisito. Tutto il resto sono chiacchiere da bar, magari alimentate anche da “troppa euforia”.
Sono andato da Martone, semplicemente, per chiedere informazioni e per parlare con un vecchio amico con il quale abbiamo condiviso tanti momenti della nostra vita. Non ho minacciato nessuno, non ho usato toni aggressivi. Volevo solo chiarire alcune cose. Anche perché negli ultimi periodi l’attività politica del Martone sembra essere diretta esclusivamente contro la posizione di mio figlio Diego mentre sembra tralasciare cose molto più importanti. Per tutta risposta sono stato scaraventato a terra e picchiato. Sicuramente un comportamento discutibile da parte di un rappresentante del popolo. E’ vero che ci sono tanti testimoni e per fortuna racconteranno le cose come sono andate.

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