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TEANO – RISCOSSIONE TASSE, DI BENEDETTO RINNEGA SE STESSO E RITORNA AL PASSATO. RISPUNTA PUBBLIALIFANA, TANTO CARA A PICIERNO

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TEANO – Riscossione delle tasse, Nicola Di Benedetto sembra rinnegare se stesso e ritorna al passato. In effetti dagli atti pubblicati sull’albo pretorio del comune di Teano si prende atto che c’è un ritorno indietro, rispetto agli adempimenti previsti in testa al comune per recapitare gli avvisi di pagamento della TARI. I soliti ben informati scommettono, che in questo momento, sarebbe più indicato dire che la macchina “comunale” è fuori controllo. Gira a ruota libera. In questo caso le dichiarazioni fatte in consiglio comunale dall’assessore Sacco non lasciavano adito a dubbi. “Tutti gli adempimenti relativi alla riscossione della Tari sarebbero stati fatti in house”. Qualcuno forse, vuol far pervenire all’assessore, un chiaro messaggio: “parla pure, tanto decido io”.
Questo sembrerebbe emergere da questo provvedimento. L’amministrazione indica una direzione e la macchina va da un’altra parte. La macchina, in questo caso, è fuori controllo o forse è meglio dire, il controllo c’è, ma segue un’altra rotta. In effetti, sembra che non c’è più traccia della disposizione fatta dall’assessore Sacco, il quale lo scorso anno ha voluto la distribuzione diretta dei modelli F24. L’operazione è stata effettuata attraverso i giovani disoccupati di Teano estratti a sorte. La decisione venne accolta con grande favore. Molti cittadini dissero, “finalmente, si vede qualcosa di nuovo”. In effetti l’iniziativa, fu accolta positivamente soprattutto dai giovani disoccupati, perché lasciava intravedere un taglio netto con il passato. Si trattava di un piccolo provvedimento che però andava nella direzione voluta dai cittadini. Fu un passaggio tormentato in quanto non fu visto di buon occhio dai dipendenti comunali, molti dei quali come si sa, non brillano per efficienza. La decisione dava la possibilità all’ente di risparmiare qualche migliaia di euro e allo stesso tempo dirottava i soldi spesi direttamente nelle tasche dei giovani disoccupati. Certamente non fu un provvedimento di grande rilevanza, ma in tempi di crisi anche le piccole cose diventano grandi. La decisione evidentemente, non fu gradita, questo è un dato noto a tutti, ci furono strascichi di polemiche con interventi anche in consiglio comunale. E’ notorio anche che i cambiamenti quando non sono ben accolti, hanno difficoltà a prendere piede. Se poi il cambiamento, richiede un minimo di impegno per il pubblico dipendente, ogni ostacolo può diventare insormontabile. Evidentemente la direttiva dell’amministrazione aveva dei presupposti non condivisi pertanto il dirigente di turno ha deciso autonomamente di affidare all’esterno il recapito degli avvisi di pagamento della Tari. Con questa decisione il comune affida pertanto, ad un operatore esterno le operazioni di stampa, imbustamento e recapito dei circa 6000 avvisi di pagamento con un costo calcolato a carico dei cittadini di oltre 7.000 euro. Il comune è costretto a rivolgersi all’esterno perché non è dotato di idonea strumentazione (un computer e una stampante) ne di personale in grado di assicurare le operazioni di postalizzazione massiva di 6.000 plichi. L’atto è pubblicato con queste parole. Certo con circa 100 dipendenti senza considerare i lavoratori socialmente utili (una trentina) effettivamente la cosa può essere difficile da farsi e il ritorno indietro è inevitabile. All’amministrazione comunale, spetta ora, il compito di spiegarlo ai Cittadini.

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