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VAIRANO PATENORA – Caso Limatelle, irruzione dell’Arpac in comune: convocati anche i commercianti e il sindaco. Tutti assistiti dai loro avvocati

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VAIRANO PATENORA – Lottizzazione Limatelle, nuova puntata nel caso che sembra togliere il sonno agli amministratori e ai titolari delle attività  attiva nelle strutture della stessa lottizzazione. Ieri mattina, infatti, i tecnici dell’Arpac sono stati in municipio, hanno ispezionato l’intera lottizzazione, hanno visionato il “nuovissimo” depuratore e, infine, hanno acquisito tutti gli atti relativi. Hanno redatto un preciso verbale, riservandosi poi di presentare le necessarie conclusione ed osservazioni. I tecnici dell’Arpac avrebbero ascoltato anche il sindaco, in qualità di titolare della lottizzazione, e i titolari delle imprese che operano nelle strutture. Tutti si sarebbero avvalsi del sostegno dei propri legali. Nei prossimi giorni, quindi, l’Arpac dovrebbe notificare la municipio le proprie conclusioni. La “visita” dell’Arpac è solo l’ultima puntata della vicenda. Lo scorso 5 dicembre, infatti,  i carabinieri del NOE erano già stati in municipio  per acquisire la documentazione necessaria. Secondo alcune voci non sarebbero stati adottati provvedimenti particolari, almeno per il momento. Gli inquirenti si sarebbero limitati ad acquisire la documentazione per fare luce sulla vicenda che investe direttamente il primo cittadino, Bartolomeo Cantelmo, in quanto titolare della lottizzazione in questione. Una vicenda che è già arrivata in consiglio comunale; una situazione che – seppur per diversi – ha creato problemi sia il gruppo di maggioranza che all’opposizione. Infatti, il consiglio di comunale che doveva approvare una modifica al regolamento in materia di smaltimento delle acque reflue, decise di rimandar e l’argomento per approfondire meglio la questione. Successivamente arrivò, sul caso, una interrogazione dei consiglieri di opposizione – Raffaele Del Vecchio e Raffaele Lanfredi – mentre Giampiero e Lino Martone non sottoscrissero il documento. L’intera vicenda, che potrebbe avere anche conseguenze “sostanziali”, sarebbe stata alimentata dalla precisa denuncia depositata dall’avvocato Lello Moreno che ipotizza anche omissioni da parte dei funzionari dell’Asl. Sarà ora la Procura della Repubblica a fare chiarezza sull’intera questione. Oggi, con l’azione dell’Arpac, potrebbe aprirsi un nuovo fronte sulla questione, con probabili ulteriori sviluppi

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4 commenti

  1. Ma il nostro Ianus Bifrons (Bartolomeo Cantelmo) in quale veste ha presenziato: in quella di Sindaco o in quella di proprietario lottizzante?
    E il suo avvocato difendeva il Comune, ossia gli interessi della collettività, o i suoi interessi, ossia quelli del lottizzante???
    Sarebbe il caso rispondesse perché le due posizioni non sono per nulla concilianti ma, anzi, sono configgenti … sconcertante!!!

  2. L’avvocato “IL VAIRO” continua imperterrito

  3. Non credo che dipenda più dall’avvocato, sono le denunce che ormai avendo interessato più uffici hanno dato corso alle indagini che adesso dovranno giungere ad una conclusione.

  4. Credono di averla fatta franca con l’ARPAC ma non hanno considerato la questione urbanistica nel suo complesso.
    Sono una banda di dilettanti allo sbaraglio con una faccia di bronzo che non avrebbe neanche una donnaccia con quarant’anni di marciapiede sulle spalle.
    Vedrete tra non molto cos’altro verrà fuori e ci sarà da sbellicarsi dal ridere.
    Noto che finora questa amministrazione in due anni si è interessata solo di problematiche, direttamente o indirettamente, il sindaco: vedi cava di Pizzimonte laddove il sindaco è interessato in prima persona, vedi borgo medievale dove il sindaco ha rilevanti interessi economici, vedi questione dirigente unico cugino in primo grado della moglie del sindaco, vedi lottizzazione Limatelle, laddove il sindaco è lottizzante e che ha visto nel lontano 1993 il varo del piano di lottizzazione venuto a scadere IMPROROGABILMENTE nel 2003.
    Da tale ultima data si è andati avanti con (INUTILI ED ILLEGITTIME) proroghe su proroghe della SOLA convenzione fino al settembre 2014 e il 9 settembre 2014 si è tentato di allungare ulteriormente il brodo tentando un aggancio al c.d. “Decreto del fare”.
    In realtà, il Sindaco ha posto in essere una LOTTIZZAZIONE ABUSIVA perché il permesso di costruire del capannone è stato rilasciato nel 2005 e quindi due anni dopo la scadenza del piano, le opere di urbanizzazione primaria e secondaria non sono state realizzate, e i manufatti svolgono attività contrarie alle prescrizioni di zona DPP: UN REATO A TUTTO TONDO.