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CALVI RISORTA – Rifiuti e malaffare, il ruolo di Claudio De Biasio

CALVI RISORTA – “Vi era un comitato costituito dall’avvocato Raffaele Castiello che segnalava i siti per le discariche da acquistare o fittare (infatti segnalò quella di Villa Literno), Claudio De Biasio, Pina D’Alterio ed altri che non ricordo. Fibe doveva gestire 2 tonnellate e mezzo in un anno in Campania (3000 tonnellate al giorno) ma spesso i Cdr (oggi Stir) non funzionavano mettendo in crisi tutto l’apparato e la continuità del contratto. I sub commissari ci comunicavano volta per volta quali erano le discariche chiuse e quelle autorizzate.  pm ha chiesto se conoscesse  il compenso per l’architetto Claudio De Biasio e chi lo pagasse e il teste ha detto: “Lo pagava la Fibe Campania ed il suo compenso era ancorato alla quantità di rifiuti trattati pare che in un anno il suo compenso si aggirasse sui due milioni di euro”.  E’ quanto dichiarato, l’altro giorno in tribunale, da Angelo Pelliccia, ascoltato quale testimone nell’ambito del processo  a carico dell’onorevole Nicola Cosentino. E’ stato ascoltato il teste Angelo Pelliccia, ingegnere funzionario della Fibe ed all’epoca dei fatti direttore generale, che è passato da teste normale a “teste assistitito” . Alla escussione del teste Pelliccia vi è stata una obiezione dell’avvocato dell’onorevole Cosentino, Montone il quale ha dichiarato che lo stesso non avrebbe potuto deporre da semplice testimone. Contrario il pm. Il Tribunale dopo breve permanenza in camera di consiglio ha dichiarato il teste assistito nomin dogli un difensore (ma lui, previdente, ne aveva già uno). Dopo la clamorosa rivelazione che “la monnezza della Campania e lo stesso Bassolino, finirono sulle pagine del New York Times”, il Tribunale ha acquisito le dichiarazioni dei fratelli Maria Rosaria  e Vincenzo Guidotti, due impiegati della ECO4 che sporsero denuncia ( a marzo del 2004 ) perché continuamente minacciati ( da ignoti ma qui la pubblica accusa vede la “longa manus” della camorra dei casalesi che aveva interesse  intorno ai rifiuti) a non presentarsi più al posto di lavoro. Agli atti sono state acquisite per i fatti di cui sopra due informative dei carabinieri di Mondragone e di Castelvolturno. “La mia attività – ha dichiarato l’ingegner Pelliccia – riguardava il controllo del progetto per la disposzione delle discariche di servizio, nonché la gestione della progettazione e costruzione dell’impianto di Acerra. Il piano integrato  prevedeva una serie di discariche in ogni sito della Campania, la costruzione dei 7 Cdr, la lavorazione, lo stoccaggio ed i siti che dovevano accogliere gli scarti.  A domanda del piemme chi fossero i personaggi che decidevano prezzi e siti per la monnezza l’ing. Pelliccia ha risposto: Le discariche veniva attivate con provvedimento del prefetto di Napoli ed era sempre lui che le chiudeva quando avevano esaurito la loro volumetria.

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