ALVIGNANO – Dal comune 260mila per la Casa del Cane, un affare per un parente della consigliera Zullo

ALVIGNANO – “Nell’’ultimo decennio, dall’anno 2000 fino al 31 dicembre del 2011 la casa del cane di Enza De Matteo, cognata della consigliera Zullo, ha incassato dalle casse comunali 260mila euro, mezzo miliardo delle vecchie lire.
Ricordo alla consigliera Zullo che è vero che dal 2009 la casa del cane va avanti di proroga rinnovata anno per anno, ma è anche vero che come recita la convenzione stessa, che praticamente dal 2009 sono solo ricoverati i 28 cani senza servizio extra al costo di 2,00 euro oltre iva e, cosa simpatica l’importo è cambiato anno per anno dai 19.511,00 del 2009 ai 26.019,00 del 2010 per finire con i 29.135,79 del 2011.  Qualcosa di poco chiaro tra la convenzione e i fatti dev’esserci per causa maggiore. Ora sottolineo alla consigliera Maria Zullo, questa non è legalità? Non è chiarezza da fare per i contribuenti alvignanesi? La denuncia fatta al sottoscritto dall’UPLA, è nulla come ha dimostrato l’archiviazione della stessa da parte degli organi competenti rispetto al mezzo miliardo di vecchie lire pagato dai contribuenti alvignanesi alla cognata della consigliera, considerando che i  cani randagi e pericolosi da anni sono sempre in strada. Questa e’ la verita’, che poi a qualcuno non sta bene, pazienza. Il consigliere romano ricorda alla Upla che e’ stato assolto da tutto e la cassazione ha dato ragione anche nei confronti di qualche imprenditore che ha cercato di corrompere denunciato da Sergio Romano. La Zullo in rappresentanza dell’Upla non vede l’egemonia degli appalti pubblici dall’inizio della sua amministrazione?”. Così il consigliere Sergio Romano ha inteso chiarire la sua posizione dopo le accuse formulate dalla Zullo in merito alla vicenda dei cani randagi e dell’affidamento dell’appalto ad una sua parente.