RIARDO – Palazzo Smaldone e abusi edilizi, condanna a tre mesi di carcere per il costruttore Domenico Smaldone e l’ingegnere Antonio Palmieri, progettista dell’opera. Il giudice ha stabilito la pena sospesa per Palmieri mentre il costruttore potrà beneificiare della sospesnione solo se demolirà gli abusi. Anche il dissequestro del palazzo è subordinato al ripristino della legalità, quindi all’abbattimento delle opere abusive. Tutti gli altri imputati sono stati assolti. Assoluzione anche per il tecnico comunale Pietro Russo. Soddisfatta la parte civile: Giuliano e Luigi Di Nardo, rappresentanti dall’avvocato Ernesto De Angelis. Questa la decisione assunta dal Tribunale I sezione collegio B di Santa Maria Capua Vetere. Tutto nasce dalla costruzione di una grossa strututra, ubicata nei pressi della villa comunale riardese, ancora oggi sotto sequestro. Con Smaldone sono imputati il tecnico comunale, Pietro Russo, e l’intera commissione edizia del 2005: Nicola Rocco, Ettore Pella, Rocco Maciariello e Vincenzo D’Angelo, tutti difesi dagli avvvocati Vincenzo Cortellessa e Luca Geremia, sono stati assolti con formula piena. Il processo scaturisce dalla denuncia di Giuliano Di Nardo, un vicino che si è ritenuto danneggiato dall’impresa. Secondo la denuncia presentata dalla famiglia Di Nardo, l’intero procedimento che ha portato alla costruzione dell’edificio, sarebbe viziata da una serie di irregolarità e da diversi abusi edilizi. Nel collegio difensivo degli imputati figurano, fra gli altri, anche gli avvocati Michele Mozzi e Raffaele Crisileo
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