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SPARANISE – Scandalo Caseificio Cantile, la Codacons: un danno al made in Italy

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SPARANISE –   Caseificio Cantile, Codacons: «Danni al made in Italy».  «Scandali di questo tipo creano un danno enorme al nostro paese e al Made in Italy, la cui reputazione sul fronte delle produzioni alimentari viene scalfita»: lo sottolinea in una nota il Codacons, commentando l’operazione contro la mozzarella dop adulterata. «I consumatori sono danneggiati da comportamenti criminali che possono mettere a repentaglio la salute pubblica. Come ha sottolineato il procuratore aggiunto Raffaella Capasso, infatti, in questo caso il prodotto finale è da ritenersi potenzialmente nocivo per la salute. Ora tutti i cittadini che hanno consumato le mozzarelle in questione posso agire per ottenere il risarcimento dei danni nei confronti dei soggetti che saranno ritenuti responsabili di illeciti, in relazione ai pericoli corsi sul fronte della salute», conclude il Codacons.
Sequestro di beni di ingente valore questa mattina nel casertano. L’operazione è coordinata dalla procura di Santa Maria Capua Vetere e condotta dai carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, nei confronti di imprenditori del settore caseario, veterinari e biologi, accusati di associazione per delinquere finalizzata alle sofisticazioni alimentari.  Nel mirino anche il caseificio Cantile di Sparanise (Caserta), produttore di mozzarella di bufala campana dop. 13 persone sono finite agli arresti domiciliari, l’azienda è stata sequestrata così come i suoi sei punti vendita. I reati contestati in questo caso vanno dalle violazioni del disciplinare di produzione (con latte vaccino mescolato a quello di bufala, altro latte acquistato all’estero) alla mancanza di controlli igienico-sanitari. Coinvolti anche alcuni veterinari della Asl preposti ai controlli. Il caseificio Cantile, pur essendo tenuto in base al disciplinare di produzione dop ad utilizzare solo latte di bufala e di provenienza certa, secondo gli esiti delle indagini impiegava abitualmente anche latte vaccino, ed acquistava anche all’estero (Polonia, Ungheria e Francia) partite di latte e di cagliata, di cui veniva celata la provenienza alterando i documenti di trasporto, al fine di contenere i costi.  I pm hanno ravvisato l’esistenza di una vera e propria associazione per delinquere, al cui vertice c’erano l’imprenditore Guido Cantile, 58 anni, ed i suoi figli Pasquale e Luigiantonio.

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