RAVISCANINA (fm) – Il comune ha i debiti, ma l’assessore al bilancio – riconfermato nell’esecutivo dopo l’esperienza in giunta dal 2008 al 2013 – se ne accorge solo ora. Quasi con lo stesso stupore e la stessa meraviglia provata dai primi esploratori di un continente ignoto. Ci pensa la funzionaria dell’area finanziaria dell’ente a rinfrescargli la memoria. La vicenda è tutta racchiusa in due documenti. I primo, datato 5 giugno 2014, a firma dell’assessore Antonio De Cristofano; il secondo, datato 30 giugno 2014, a firma della responsabile dell’ufficio finanziario, Loredana Tarfano. Se nel primo documento De Cristofano, quasi come fosse un viaggiatore britannico arrivato a Raviscanina quasi per caso solo il 5 giugno, asseriva di essere venuto a conoscenza della pesante massa debitoria fuori bilancio in maniera circostanziata soltanto dopo la precedente lettra della stessa funzianaria comunale Tarfano e, nel contempo, si premurava di chiedere “aiuto” ai consiglieri di minoranza invitandoli a scongiurare l’ipotesi di dissesto finanziario, col secondo documento, la Tarfano lo “mette in riga” a dovere. Rivolgendosi all’intero consiglio comunale e alla Corte dei Conti, la responsabile dell’area finanziaria spiega a chiare lettere che “non è possibile predisporre lo schema di bilancio di previsione per l’anno in corso e quello pluriennale 2014-16”. La Tarfano, poi, evidenzia che “la mancata approvazione dello stesso entro i termini di legge (31-07-2014 ndr) è causa di scioglimento del consiglio comunale”. Pertanto, sussistono “tutte le condizioni di dissesto finanziario previste dall’articolo 244 del Tuel”. Leggendo attentamente il documento a firma della Tarfano, emergono sfumature a dir poco raccapriccianti che tratteggiano inequivocabilmente lo stato delle casse dell’ente. Uno stato più comatoso di quello previsto. Infatti, la Tarfano, se con un primo documento aveva quantificato i debiti fuori bilancio nella somma di 1.207.264,37, ieri ha fatto presente che “successivamente a tale nota sono pervenute ulteriori richieste di pagamento relative anche a debiti non compresi nell’elenco, ed un pignoramento presso la tesoreria, seppur di importo non eccessivamente rilevante, per il quale nonostante l’ente abbia adottato delibera di impignorabilità, il giudice ne ha ordinato l’esecuzione ed il tesoriere ne ha predisposto il pagamento”. La funzionaria del comune, poi, ricorda a qualche distratto assessore che ” alla data odierna, il comune di Raviscanina paga per un rimborso prestiti alla Cassa Depositi e Prestiti la somma annua di euro 98.469,88 ed inoltre la data di ammortamento per la restituzione dell’anticipazione ricevuta ai sensi del Decreto 35/2013 pari a euro 21.962,61″. E dall’anno 2015 tale rata sarà pari al doppio. Da segnalare ancora che “non è possibile – scrive Tarfano – contrarre mutui per il pagamento di debiti fuori bilancio in quanto l’articolo 119 della Costituzione Italiana stabilisce che è possibile il ricorso all’indebitamento solo per il finanziamento di spese di investimento”. L’ipotesi di dissesto, a fronte di tutto ciò, sarebbe tutt’altro che da scongiurare. Un atto quasi dovuto visto che la criticità di cassa non permette il pagamento di servizi e forniture erogati in anni precedenti e nell’anno in corso e che le azioni di rivalsa dei creditori aumentano il debito dell’ente. Circostanza, questa, che spinge verso lo stato di dissesto. Un’altra stoccata all’assessore gliela dà il capogruppo di minoranza, Giovambattista De Sisto. “Come può l’assessore al bilancio De Cristofano affermare di essere venuto a conoscenza dei debiti del comune soltanto ora? E’ evidente – rincara De Sisto – che si trova in uno stato confusionale. Si dia un tempo. L’assessore dimentica inotre che il 25 giugno 2013, cioè il giorno prima del voto amministrativo a Raviscanina, votò il bilancio. Lo fece forse per raccattare qualche voto in più? Non votò solo quel bilancio. Dal 2008 al 2013 li votò praticamente tutti restandosene sempre zitto. Al contrario di quanto fece dal 2003 al 2008 quando sedeva tra i banchi dell’opposizione e non solo votò contro l’approvazione di tutti i bilanci, ma produsse anche una mole infinita di emendamenti”. Chissà cosa ne pensa in merito De Critofano? De Cristofano figlio s’intende.
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Strano!!!!! Giovambattista beve e l’assessore al bilancio sta ‘mbriacu.hahahahah
La sig.ra Tarfano a Raviscanina, la Sig.ra Santini ad Alife. Ma sicuro che dovrebbero fare le impiegate e non i sindaci, vista l’ignoranza a camionate che caraterrizza i nostri corpi morti al comando e gli zombie che li votano?
Chiedo al sig. Sinda per favore DIMETTITI, lascia stare sta benedetta fascia e torna a casa.Non ti fanno comandare niente e sti signori porteranno il paese alla catastrofe.Stai tra due tenaglie e tu lo sai benissimo. i cittadini faranno una colletta e ti regaleranno una mega fascia che potrai indossare fuori al giardino tutti i santi giorni.
Pochi sono i comuni non indebitati. In genere i debiti fuori bilancio sono il frutto di situazioni imprevedibili alle quali il comune deve far fronte per difendere i propri interessi o per assicurare i servizi ai propri cittadini che poi magari risultano più costosi di quanto preventivato ecc. Ce ne sono stati nel passato e puntualmente sono stati riconosciuti e pagati, forse già ce ne sono per il presente e sicuramente ce ne saranno per il futuro. Ci puoi mettere tutta la tua buonavolontà e sagacia, il debito fuori bilancio puntualmente si presenta! Una buona amministrazione ne fa una ricognizione, valuta la congruenza, verifica se gli stessi erano necessari o al contrario potessero, eventualmente, essere evitati e quindi, la dove possibile, li riconosce e, utilizzando la normativa vigente, li paga. Così fanno tanti comuni che a me pare siano retti da amministratori responsabili e capaci. Le risorse si possono reperire, ci vuole solo coraggio e buonavolontà. Con spirito costruttivo, ringrazio per l’attenzione. Antonio Masiello