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SANT’ANGELO D’ALIFE – Istituto Falcone, dalla condanna del Tar agli atti vandalici. Finisce così l’annus horribilis

scuola distrutta

SANT’ANGELO D’ALIFE (fm) – Dalla gestione approssimativa degli alunni disabili agli atti vandalici. Passando attraverso una  condanna da parte del Tar che ancora pesa come un macigno.  Finisce – finalmente, è il caso di dirlo – l’annus horribilis dell’Istituto Giovanni Falcone. Un anno iniziato male e finito come peggio non si poteva. Un intero anno accademico legato dal filo rosso dell’approssimazione e dei veleni. Una stagione che definire da dimenticare suona come un non voler sparare sulla croce rossa. Verrebbe da dire: “meno male che sia finita qui”. Arriveranno le vacanze. Poi da settembre inizierà un nuovo anno scolastico. Con l’imperativo categorico che ciò che è accaduto da settembre 2013 a giugno 2014 non si ripeta mai più. Ne uscirebbe male non solo la scuola intesa come istituzione. Ma l’intera società civile locale. Capace di covare odii e risentimenti fino a trasmetterli alle generazioni più giovani. E se poi i risultati  si palesano nella loro più evidente drammaticità non bisogna neanche stupirsi oltre modo. Piuttosto, l’ultimo episodio accaduto tra le mura dell’istituto scolastico locale dovrebbe indurre ad un’attenta e lunga riflessione. Pensare che a commettere quegli atti vandalici – struttura letteralmente presa d’assalto e deturpata in ogni dove – possa essere stato qualche adulto non solo appare una ipotesi inverosimile, ma assolutamente ridicola. E se tali scempi fossero stati compiuti da ragazzi? Che magari covavano nelle loro fragili coscienze sentimenti di astio e rivalsa nei confronti di qualche insegnante che ha fatto soltanto il proprio dovere? Magari, come spesso accade, giovani considerati dai genitori come i migliori al mondo. Un modo di “educare” che non solo non aiuta il percorso di crescita, ma soprattutto produce riflessi condizionati pericolosi e devianti. E il prodotto che ne viene fuori non è nient’altro che lo specchio di una società malata nella quale a vario titolo sono responsabili tutti gli attori in campo. La domanda che qualsiasi genitore dovrebbe porsi è semplice: se in casa si desse più importanza a valori che oggi appaioni quasi sconosciuti come rispetto e umiltà, un innocente ragazzo troverebbe il coraggio di distruggere una intera scuola? Se è vero che il futuro è delle giovani generazioni, si comprenda anche che bisogna parlare a loro con un linguaggio diverso e più caritatevole. Per evitare che piccoli “Vallanzasca” crescano e commettano nuovi atti da 2 in condotta. Sì, proprio 2 perchè assegnare agli autori del gesto insano un voto più alto sarebbe – in questo caso sì – davvero ingeneroso.

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