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PIETRAMELARA – Estorsione ai danni dell’Impresa Mauriello: arrestati in quattro. Si vantavano di appartenere al clan Zagaria

Nelle foto, Tommaso Nuzzo e Attilio Pellegrino

 

Pietramelara – Tentano l’estorsione alla Mauriello Petroli di Pietramelara. Finiscono in manette quattro persone che sostenevano di appartenere al clan Zagaria. L’operazione è stata condotta dai carabinieri di Pietramelara, in sinergia con gli uomini della Compagnia di Capua.

In carcere finiscono NUZZO Tommaso, del 1963 di  Casapulla; NUZZO Pasquale, del 1989 di Caserta e PELLEGRINO Attilio, del 1969, di Villa di Briano.

Agli arresti domiciliari, invece, finiscono SPARAGO Francesco, del 1978, di Santa Maria Capua Vetere e ANNUNZIATA Anna, del 1979.

Secondo l’accusa i cinque sarebbero responsabili di tentata estorsione nei confronti della Mauriello Petroli. Il tutto nasce da una fornitura di 42mila euro di carburante non pagata. Quando l’impresa di Pietramelara tenta di recuperare  il credito, il gruppo entra in azione proponendo un accordo bonario di circa 9mila euro. Al rifiuti dell’impresa si passa alle minacce e alle violenze.

Cos’, poche ore fa, i militari dell’arma hanno  dato esecuzione ad un’ordinanza cautelare nei confronti di cinque indagati (quattro in carcere e uno agli arresti domiciliari), per una vicenda estorsiva (nella forma del tentativo) a connotazioni mafiose, commessa a partire dal 2013 e fino agli inizi di questo anno. L’ordinanza è stata emessa dal Gip presso il Tribunale di Napoli, su conforma richiesta della Procura della Repubblica Direzione distrettuale antimafia.

È stata riconosciuta l’aggravante del metodo mafioso, poiché le pretese estorsive sono state avanzate da soggetti che hanno evocato il riferimento al gruppo di camorra di ZAGARIA Michele, ritenuto esponente di spicco del clan dei casalesi. Le persone tratte in arresto sono: Nuzzo TOMMASO, NUZZO Pasquale, PELLEGRINO Attilio, SPARAGO Francesco e ANNUNZIATA Anna (quest’ultima agli arresti domiciliari).

L’indagine, avviata con la denuncia della vittima, un imprenditore dell’alto casertano operante nel settore degli idrocarburi, è stata condotta dal Nucleo Operativo di Capua e dalla Stazione CC di Pietramelara (CE), attraverso metodi tradizionali, servizi di osservazione, controllo, pedinamento e riscontri di polizia giudiziaria. L’attività investigativa, coordinata dalla D.D.A. della Procura di Napoli, ha consentito di documentare come tutti e cinque gli indagati, in concorso fra di loro, compivano atti idonei a procurarsi l’ingiusto profitto della somma di denaro di 42 mila euro, corrispettivo non pagato alla vittima a fronte di una fornitura di “gas” effettuata a beneficio della società di fatto riconducibile ad uno degli indagati, nonché ad indurre la vittima stessa ad accettare l’estinzione del debito mediante la restituzione di un quantitativo di gas dal valore commerciale molto inferiore al dovuto (9000,00 euro).

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2 commenti

  1. pietramelarese

    quindi ora è mauriello il martire???? mah….

  2. Giovanni Pisaturo

    Esprimo il mio compiacimento a tutti i militari operanti.