CAIAZZO / ALIFE – La ferrovia Alifana sempre peggio. I disagi per i pendolari sono sempre più forti. Un caso, quello della linea ferrata che unisce il Matese con Napoli, che potrebbe essere inserito nel perfetto manuale della polticafatta – solo – di annunci. I politici della zona, gli assessori regionali, il governatore della Campania, non hanno perso occasioni per lanciare e rilanciare annunci sul potenziamento della linea, sul miglioramento del servizio. Appunto: solo annunci. Nulla in realtà è stato veramente fatto. Ma di questo i politici non amano parlare, per loro le cose si fermano agli annunci. Tutto il resto è noia. Una miriade di lamentele e segnalazioni anche sui vari profili Facebook, uno su tutti il gruppo “No alla chiusura della ferrovia ex Alifana” che conta oltre mille iscritti. In pratica le carrozze rimaste sulla tratta, secondo quanto lamentano i viaggiatori, sono solo due e non sarebbero idonee per percorrere la tratta in gestione alle FS, ovvero da Santa Maria Capua Vetere a Napoli. Per cui i viaggiatori da e per il Matese e l’Alto Casertano in generale, arrivati a Sant’Angelo in Formis scendono da un vagone e salgono su un altro. Insomma uno scalo, ma soprattutto una perdita di tempo che allunga il brodo della corsa. E così per percorrere i circa 80 chilometri della tratta da Piedimonte Matese a Napoli, le ore da due passano a tre. Questo è solo uno dei tanti sfoghi di un viaggiatore, ovvero la sua esperienza vissuta non più tardi di due giorni fa: “Stamani, ore 6:35 “solita” partenza da Piedimonte Matese per arrivare a Napoli, un giorno come tanti avrei detto a me stesso, se non fosse stato che da li a poco ho saputo che nel tragitto Piedimonte Matese – Napoli hanno inserito uno “scalo”! La politica della zona che si era fatta carico di non perdere il diritto alla mobilità sul nostro territorio che fine ha fatto?.
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