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PIGNATARO MAGGIORE – Incrocio sulla Casilina, le proteste di Turino

PIGNATARO MAGGIORE – Gestione dello spazio verde all’incrocio sulla statale Casilina. L’imprenditore che stava eseguendo l’intervento protesta  per il blocco imposto dall’ufficio tecnico comunale. Presentato  ricorso al Tar attraverso l’avvocato Carlo De Stavola.  Mario Fernando Turino, rappresentante della “Società Agricola Fernando s.r.l.” , ipotizza, sulla vicenda, un condizionamento esterno a danno del sindaco Raimondo Cuccaro. “Respingo con fermezza questa ipotesi e mi preme sottolineare che il blocco dei lavori è interventuo esclusivamente su parere dell’Anas che vieta ogni tipo di pubblicità in prossimità delle strade statali, per garantire maggiore sicurezza alle circolazione. E’ chiaro che su questa base, l’ufficio tecnico ha ritirato, in autotutela, il permesso precedentemente rilasciato, quando io non ero nemmeno sindaco”. Questa la precisazione del sindaco Cuccaro sulla vicenda.

La protesta  di Turino
In relazione alla mancata realizzazione dei lavori al bivio di accesso di Pignataro Maggiore, in località Taverna , ritiene di rendere pubblico quanto segue per onore di chiarezza e verità: come noto e già riportato dalla stampa , la mia società era stata a più riprese formalmente autorizzata prima dal Prefetto in data 13 maggio 2011 e successivamente dal Comune di Pignataro Maggiore a realizzare a costo zero , con la formula “project financing” , un pregevole spartitraffico con aiuole, insegna e stemma del Comune . L’ accordo iniziale prevedeva la possibilità di apporre in detta aiuola una scritta pubblicitaria della società realizzatrice, alla quale tra l’altro,io avevo in seguito anche rinunciato. Ad opera quasi ultimata, in data 11 ottobre 2011 venivo improvvisamente intimato verbalmente di sospendere i lavori con la motivazione , pervenutami solo in un secondo momento, che l’ente intendeva verificare la documentazione. Non si comprende l’improvvisa necessità da parte del Comune di rivedere un’autorizzazione già ampiamente rilasciata circa sei mesi prima ( aut. Num. Prot. 4162/2011 del 13/05/2011 e delibera G.C. n 58 del 14/06/2011). Dopo altri tre mesi dalla sospensione, il 18 gennaio 2012 ho ricevuto dall’ufficio Tecnico del Comune una nota formale con cui viene disposto l’annullamento dell’autorizzazione a realizzare lo spartitraffico, adducendo una serie di discutibili e pretestuose motivazioni che sono già al vaglio dei miei legali. Fatta questa necessaria e sintetica premessa della sconcertante vicenda, mi preme rendere noto che nel frattempo era avvenuta anche un’imbarazzante riunione tra me ed il Sindaco Cuccaro , che, nell’occasione, non mi sapeva fornire convincenti motivazioni tecniche in merito, lasciando intendere la presenza di un condizionamento esterno.
Tra l’altro ero già venuto a conoscenza di un indebito ed anomalo accesso agli atti da parte di un giornalista locale che da anni mi perseguita. Proprio per questo, per sgombrare il campo dalle solite diffamazioni di questa persona, fin dall’inizio avevo corredato la documentazione del certificato antimafia, nonostante non fosse per nulla obbligatorio per l ‘opera in questione. A questo punto chiedo pubblicamente al Sindaco e all’amministrazione: Perché  rinunciare a dotare il paese di un’opera pubblica a costo zero, quando poi ci si lamenta delle ristrettezze finanziarie in cui versa il Comune?  Perché, con questa assurda scelta, il Comune decide di accollarsi una spesa di almeno 15.000 euro, con tutte le conseguenze ed ulteriori costi legali, che potrebbero anche superare il valore stesso dell’opera? Caro Sindaco, questa decisione autolesionista è veramente dettata dalla tua volontà o da pressioni e condizionamenti mediatici esterni del solito giornalista, che si nasconde sempre dietro pseudonimi femminili per perseguitare il suo bersaglio di turno?  Perché temi tanto di inimicarti questa persona?  Il sottoscritto e l’ azienda che rappresento unitamente alla collettività locale non può non porsi queste domande.

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