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DRAGONI – Cooperativa giovani cunicultori pomiglianesi, blitz dell’Arpac. E il comune apre un nuovo procedimento di verifica

DRAGONI –  Blitz dei tecnici dell’Arpac presso la struttura  gestita dalla  Cooperativa Giovani Cunicultori Pomiglianesi s.c.a.r.l. con sede operativa in Dragoni. Sarebbero state evidenziate una serie di anomali tanto che il comune avrebbe aperto un ulteriore procedimento per fare chiarezza sulla vicenda.  Il sito è costituito da allevamento a ciclo chiuso di conigli da carne. Vi sono quattro  dipendenti fìssi e cinque stagionali.
Al momento del controllo, all’intero dei quattro capannoni vi erano poco meno di 30mila conigli. Al momento dell’ispezione le vasche per la raccolte delle feci erano colme, quella fuori terra presenta delle perdite attraverso la connessioni della parte anteriore. Tali perdite, formano un lieve appantanamento sul suolo nudo laterale.  Analoga situazione si riscontra pure sul lato ove avviene il carico. Su di un terreno laterale, ove sono piantai
delle viti, si è riscontrata la presenza di cumuli di terreno, due dei quali risultavano maleodoranti e con fori presenza di mosche. Da un più attento esame e mediante uno scavo, si è rilevata la presenza di pelli di coniglio.
E’ risultato uno spandimento non conforme alla normativa attualmente vigente in materia, infatti i reflui si presentano parte accumulati e parte scaricati in strisce. Vicino ad un cumulo si è ritrovata anche la carcassa di un coniglio. La parte ha dichiarato che i capi morti vengono ritirati come categoria 1 conforme al Regolamenti CEE/1774/2002 dalla ditta Proteg SPA ed all’uopo ha esibito attestazioni di avvenuto trattamento. E’ present in azienda un frigo per la raccolta dei capi morti, che però si presenta vuoto e spento all’atto del sopralluogo.
L’allevamento della cooperativa di Pomigliano D’Arco è da tempo nell’occhio del ciclone con numerose segnalazioni e ispezioni. Nei prossimi giorni dovrebbero conoscersi le prescrizioni che l’Arpac riterrà opportuno imporre all’impresa. Intanto il municipio di Dragoni ha avviato un nuovo procedimento di verifica sull’attività.

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6 commenti

  1. La licenza che fu data qualche anno fa è illeggittima.Un allevamento industriale del genere non può stare a ridosso d’un paese,nè in zone agricole.Ma lontano,in zone boschive o pascolive.Perchè non si indaga in tal senso?Chi diede la licenza edilizia?Chi era il sindaco?D’estate dicono le persone che abitano da quelle parti è tutta una puzza, tante mosche, zanzare.

  2. Finalmente c’è un’amministrazione che si occupa dei cittadini che sono ABITANTI, RESIDENTI e VITTIME quotidiane di questa gentaglia che viene ad inquinare l’aria, l’acqua e il sottosuolo LIBERAMENTE fino ad oggi e senza alcun RISPETTO per gli abitanti del posto!VERGOGNATEVI!!!Vergognatevi….avete inquinato un paese intero, solo per i vostri sporchi interessi!

  3. Questa BRUTTA GENTE perchè non se la mette sotto casa sua la fogna a cielo aperto???
    E soprattutto le fogne a cielo aperto non sono vietate!!! In tutti questi anni, dove sono state “TUTTE” le varie e innumerevoli AUTORITà preposte ai controlli per FOGNE A CIELO APERTO NEL CENTRO DEL PAESE???…o Dragoni è zona franca???

  4. Il mio paese tempo addietro era davvero molto sporco a causa del disimpegno dell’amministrazione comunale dell’epoca: discariche ovunque, immondizia per le strade, chi più ne ha più ne metta..fortunatamente le cose sono cambiate (e di molto) con la nuova amministrazione..purtroppo nel mio caro paese c’è sempre il “FURBETTO”della situazione che in barba alle più basilari leggi italiane ed Europee sullo smaltimento dei liquami fa quello che più gli pare andando così ad inquinare le falde, i terreni, sporcando le strade ..l’aria diventa irrespirabile in estate..è una situazione insostenibile per tutti noi.
    Questo “allevamento” andremmo solo chiuso.

  5. dragonese acquisito

    Mi sono trasferito a Dragoni da circa 15 anni e, al contrario dell’azienda dei cunicultori pomiglianesi, che non mi ha dato mai fastidio (abito nei pressi), il Jolly park che lievita da anni nella stessa zona è quello che porta confusione ed inquinamento acustico soprattutto. Era partito con una piscina personale, ed è diventato un parco acquatico in pochi anni, e al proprietario, chi glie l’ha data la concessione? L’amministrazione si occupa di chi vuole e quando vuole?

  6. Abito a Dragoni da quando sono nato.
    Non conosco gli attori di questa vicenda, unico fastidio che ho ricevuto e’ l’arroganza e il frastuono di alcuni clienti che hanno affollato il parco acquatico.
    Chiedo al comando dei vigili del mio comune di far rispettare la velocità di queste persone che si affrettano ogni anno ad affollare le piscine.
    Inoltre sarei molto curioso di sapere tutta quest’acqua di queste piscine e dei bagni dove viene scaricata.