Ultim'ora

CAIAZZO / ALVIGNANO – Filiera dei rifiuti, Arianna Ponsillo confessa: l’impianto sorgerà nell’Alto Casertano, ci sono già diversi comuni interessati

CAIAZZO / ALVIGNANO  –  Il consigliere comunale (metà di maggioranza e metà di opposizione), Arianna Ponsillo confessa il suo interessamento per il progetto della filiera dei rifiuti e amette: l’impianto nascerà nell’Alto Casertano, ci sono già diversi sindaci interessati.

Finalmente, Ponsillo conferma la nostra anticipazione, quella data alcune settimane fa, con la quale ipotizzavamo la realizzazione di un grosso impianto per il compostaggio nel comune di Alvignano, probabilmente a Selvapiana.

Insomma l’azione della Ponsillo – e chiaramente di tutte le altre figure politiche coinvolte nelal vicenda – non era poi così disinteressata come si voleva far credere. Erano fondati, quindi, i dubbi di tanti cittadini della zona che temevano poi di trovare la “sorpresa” finale.

Eppure pochi giorno fa Ponsillo dichiarava:  “Non si intende illustrare ai cittadini un impianto che il Comune vorrebbe realizzare, ma soltanto una tecnologia ormai diffusa: il compostaggio a secco.  Un’idea progettuale che, tra l’altro, per la morfologia e per il territorio collinare tipici di Caiazzo, non sarebbe realizzabile, né tantomeno ci sarebbero e si vogliono trovare siti disponibili per l’attuazione. Quello del prossimo 4 aprile sarà un confronto dunque con tecnici, rappresentanti istituzionali ed esperti ambientali su “La Filiera dei Rifiuti Organici: La Sfida della Valorizzazione”, Processi e progetti per un ambiente sostenibile e la riduzione dei costi. “Un confronto che si inserisce in una serie di appuntamenti che sodalizi e realtà locali stanno organizzando per diffondere ed educare i cittadini a concetti attualissimi come filiera, sostenibilità, tracciabilità, rispetto e tutela dell’ambiente e dei prodotti agricoli”.

Queste furono le parole del consigliere caiatano per tranquillizzare i cittadini “sospettosi”. Forse, prima di “educare i cittadini” bisognerebbe “educare i politici” a maggior franchezza e coerenza.  I sospetti di molti cittadini e alcuni ambientalisti nascevano dal fatto che certe cose, specialmente in politica, non accadano mai per caso quindi restiamo vigili.  Si vocifera che un impianto per il trattamento dell’umido – del tipo tanto caro a Ponsillo e Giaquinto – potrebbe nascere nel comune di Alvignano. Ma c’è di più: il progettista potrebbe essere proprio qualche “disinteressato” realtore del convegno. Tutte ipotesi chiaramente che avranno bisogno di un po di tempo per essere confermate. Ma, si sa, il tempo è sempre galantuomo. E già lo ha dimostrato in parte.

Il pensiero di Ponsillo: “ La nostra Terra è più piccola di quanto possiamo pensare, ogni nazione, ogni popolo, ogni persona deve porsi coscientemente un limite allo spreco delle risorse e all’inquinamento”. A parlare è Arianna Ponsillo promotrice del convegno sulla filiera dei rifiuti organici tenutosi a Caiazzo lo scorso 4 aprile al teatro Jovinelli alla quale poniamo alcune domande.  Semplice, si tratta di impianti già presenti in varie parti d’Italia e di realtà consolidate nel nord Europa da oltre un trentennio. Il compostaggio è una tecnica di trattamento dei RSU (RIFIUTO SOLIDO URBANO),  che ne trasforma frazione organica biodegradabile raccolta in un fertilizzante organico umificato, detto compost sfruttando quella che è l’azione della flora microbica spontaneamente presente nel rifiuto stesso.  L’impianto oggetto dello studio prevede appunto il trattamento integrato aerobico/anaerobico della frazione organica proveniente da raccolta differenziata con recupero energetico e produzione di compost di qualità. Si produce un compost di prima qualità che serve  a migliorare i terreni agricoli chiudendo così  il ciclo del materiale verde ed organico recuperato con le raccolte differenziate. In questo modo si ottiene il recupero dei materiali organici prodotti sul territorio con un reimpiego diretto sull’area interessata per cui il compost in uscita dall’impianto può essere destinato a numerosi impieghi in campo agricolo e forestale.  Il compost in uscita dall’impianto può essere destinato a numerosi impieghi in campo agricolo e forestale. Nel dettaglio, i potenziali settori di applicazione sono:l’agricoltura in pieno campo, l’orticoltura protetta, i semenzai e i vivai forestali per la produzione in serra di piante ornamentali e l’impiego in suoli ai fini del mantenimento delle proprietà fisico-meccaniche e della fertilità biologica degli stessi. Inoltre il compost una volta addizionato al terreno, pur non sostituendo completamente il ricorso ai fertilizzanti chimici, ne riduce notevolmente l’utilizzo con notevoli risparmi economici e riduce la loro dispersione nei terreni che spesso va a danneggiare le falde idriche.  Si tratta semplicemente di un processo di degradazione naturale della sostanza organica che diventa fertilizzante.  E’ ciò che in effetti avviene in natura ed è quello che facevano  i contadini di una volta e che ognuno di noi può fare nelle proprie case. La differenzia è che l’impianto fa in grande tutto ciò che già avviene in piccolo nelle nostre dimore. Tutto qui. Allo stato attuale, dopo il convegno, saranno prese in considerazione le aree omogenee di comuni simili per caratteristiche demografiche, economiche e ben collegati tra loro da una fitta rete stradale e  di ampia e consolidata pratica della raccolta differenziata,in particolare saranno considerati i Comuni dell’Alto Casertano e della Valle Telesina. Ci sono già dei sindaci che mi hanno contatta per mettere a disposizione delle aree nei loro comuni”.

 

Guarda anche

TEANO – Appalti e corruzione nella sanità, Bove resta ai domiciliari

TEANO – Non cambia la misura cautelare imposta all’imprenditore teanese. Anche dopo l’interrogatorio di garanzia …