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VAIRANO PATENORA – Abbazia della Ferrara, spianato l’antico muro del cimitero. Mentre il palazzo discute gli abusi avanzano. Il video

 

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VAIRANO PATENORA – “Mentre  a Roma si discute, Sagunto cade”. Calza perfettamente con il caso dell’abbazia della Ferrara diVairano Patenora, monumento unico in Europa che custodisce (non si ancora per quanto altro tempo ancora) da molti secoli l’unico affresco di Papa Celestino V, ancora frate. Così, mentre in comune andava in scena la mancata conferenza dei servizi, qualcuno pensava bene di abbattare, con una ruspa, una parte del muro di cinta del vecchio cimitero per realizzare un accesso al terreno sovrastante.  Altri invece realizzavano uno scavo – senza autorizzazione – per collocare una fossa biologica.  Mentre in municipio si declinano buone intenzioni i fatti parlano in senso opposto: pochi giorni prima della conferenza un muro antico collegato alla facciata della chiesa è stato raso la suolo ed è stato aperto al suo posto un varco. E la facciata ovest dell’ abbazia, quella che guarda alla piana di Vairano e ne costituisce il prospetto principale, già deturpata da un assurdo finestrone in ferro e vetro è stata “decorata” con orrendi tubi di plastica, E scavi sono stati compiuti ai piedi di un’evidente lesione della facciata. Tutto ciò è autorizzato? Sembra proprio di no.
La conferenza di servizi sull’abbazia della Ferrara tenutasi il 27 marzo 2014 nell’aula consiliare del Comune di Vairano Patenora ha visto intervenire oltre il Comune di Vairano Patenora nelle persone del sindaco dott. Bartolomeo Cantelmo e il Consigliere delegato alla Cultura prof.ssa Domenica Pelosi; 1′ Ordine degli Architetti di Caserta e Centro Studi sul Medioevo di Terra di Lavoro nella persona del Presidente Aw. Domenico Caiazza, la Soprintendenza ai Monumenti di Caserta in persona degli Architetti Leva e Scarano, ha avuto evidente dichiarato carattere interlocutorio, visto che la Soprintendenza non ha annunciato iniziative concrete, che il Corpune in oltre un mese non ha accertato neppure la titolarità delle particelle in cui è suddiviso il complesso. Tuttavia l’incontro ha avuto almeno il pregio di fare il punto sui problemi che afflìggono l’abazia di Santa Maria della Ferrara prestigioso monumento del XII secolo abbandonato nonostante sia legato alla mbmoria di Federico II e di Celestino V. Anzitutto è stato ribadito dalla Soprintendenza che il bene è vincolato per il suo ececzionale interèsse e la stessa ha ammesso che a seguito degli eventi sismici del dicembre 2013, che hanno aggravato di molto il pregresso quadro fessurativo delle pareti e le lesioni delle volte, è sopravvenuta V inadeguatezza del puntellamento effettuato nel 2010 per consentire il restauro dell’affresco. Di qui la decisione di provvedere senza indugio e grazie ad ordinanza di urgens^del comune all’irrobustimento delle opere provvisionali ad evitare che nuove scosse possano determinare il crollo. Sembra conseguente anche l’opportunità di ribadire la richiesta di intervento alla Protezione Civile Regionale ed all’Unità di Crisi costituita a seguito del terremoto del Matese. Sul punto di chi debba essere destinatario dell’ emananda ordinanza si è aperto il dibattito su chi sia titolare del diritto di proprietà sull’abbazia e pertinenze. Dalle visure catastali il comune risulta titolare della proprietà dell’abbazia, gravata solo da diritti di enfiteusi, cioè di utilizzo, da decenni di fatto non esercitati con deperimento dell’immobile.  Un caso sé è rappresentato dalla cappella di Malgerio Sorel, che dai dati catastali risulta edifico sacro di uso pubblico e quindi comunale come confermato dal fatto che da sempre i cittadini vi accedono liberamente per il culto e che il comune ha effettuato anni addietro il puntellamento. A favorire il restauro è anche la circostanza che una signora titolare del diritto di enfiteusi sulla chiesa diruta, attraverso la quale necessariamente si accede alla cappella, ha qualche anno addietro manifestato per iscritto al Comune che intende donare ogni diritto di sua pertinenza su tali immobili.

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un commento

  1. Ma si che se ne cada tutto, l’abbazia, il castello, etc…, così ci saranno meno problemi e si potrà far partire l’azione amministrativa della Banda Cantelmo.