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PIETRAMELARA – Appalti e camorra, assolto l’ex tecnico Sangermano

PIETRAMELARA –  Appalto e camorra, assolto – con formunla piena – l’ex tecnico tecnico comunale Antonio Sangermano. Fu rinviato a giudizio nell’ambito nell’ambito dell’operazione “Normandia”.  Secondo l’accusa l’allora tecnico comunale, Sangermano n qualità di pubblico funzionario addetto alla gestione amministrativa della gara d’appalto e dell’asta e geometra comunale presidente della commissione di aggiudicazione dei lavori, con il compito di rivelare i nomi degli imprenditori che avevano preso visione del bando al fine di consentirne “l’avvicinamento”, nonché con il compito di risolvere eventuali problemi sorti in corso di gara e che potessero modificare la attesa di aggiudicazione per la ditta concordata, anche attraverso la falsificazione di atti pubblici.  Il giudice, invece, ha deciso che Sangermano è innocente. In undici pagine la sentenza. Quattordici le condanne. Questi i numeri del dispositivo emesso ieri dai giudici della II sezione collegio B del tribunale di Santa Maria Capua Vetere, presidente Luigi Picardi, giudice estensore Valentina Giovaniello, giudice Nicola Erminio Paone. Nell’aula bunker del carcere di Santa Maria Capua Vetere, nel primo pomeriggio di ieri, è stato letto il verdetto di uno dei processi in corso più importanti a carico del clan dei Casalesi, quello scaturito dall’operazione Normandia 2. Associazione a delinquere di stampo mafioso, turbata libertà degli incanti, concorso esterno ed estorsione i reati con- testati, a vario titolo, agli imputati. Un intreccio tra imprenditoria, politica e camorra quello sul quale ha indagato la Procura di Napoli, in relazione alla predisposizione concordata di offerte con gli imprenditori partecipanti a gare di evidenza pubblica, nonché all’allontanamento degli imprenditori non disponibili ad assecondarne le richieste. Ventuno anni e sei mesi di condanna per Antonio Iovine, 21 anni per Nicola Schiavone, figlio di Francesco Sandokan, 13 anni e sei mesi per Giuseppe Misso, dodici anni per Mario Schiavone, 17 anni e sei mesi per Vincenzo Della Volpe, imprenditore edile. Queste le pene più severe inflitte dai giudici sammaritani che hanno riconosciuto la colpevolezza anche di Raffaele Macchione, attuale Responsabile Area Lavori e Servizi Pubblici al Comune di Piedimonte Matese, con una pena a 4 anni e tre mesi di reclusione, Mariangela Capoluongo, a tre anni e 4 mesi, Michele D’Aniello a nove anni, Oreste De Luca a otto anni, Giuseppe Diana a tre anni, Pasquale Garofalo a tre anni, Nicola Tessitore a 4 anni e tre mesi di reclusione. Nove anni per Armando Riccio , funzionario del comune di Piana di Monteverna (per il quale è stata dichiarata l’estinzione del rapporto di impiego con la Pubblica amministrazione). I giudici hanno mandato assolti, invece, Gelsomina Crisci, compagna di Nicola Ferraro, Carlo e Andrea Lombardi, titolari del bar pasticceria Matteotti di Casal di Principe, Rita Carlig e Raffaele Lagravanese, tutti difesi dall’avvocato Mario Griffo. Esclusa l’aggravante della finalità mafiosa e dichiarata la prescrizione di una delle contestazioni, assoluzione per l’altra, per Mario D’Ambrosca; assolto Nicola Diana dall’accusa di turbativa d’asta con l’aggravante della finalità mafiosa in relazione ad una gara d’appalto del Comune di Piana di Monte Verna. D’Ambrosca e Diana sono difesi dall’avvocato Guglielmo Ventrone. Ne bis in idem per Sebastiano Ferraro, ex dirigente dell’Albanova Calcio, difeso dall’avvocato Paolo Caterino, per il quale è stata già emessa una sentenza definitiva nel marzo del 2013. Assoluzione per Antonio Sangermano, capo dell’ufficio tecnico del Comune di Pietramelara, accusato di turbativa d’asta aggravata dalla finalità mafiosa, difeso dall’avvocato Vincenzo Montanino. Non doversi procedere per Maurizio Mazzotti, dirigente del Comune di Caserta, in relazione ad una contestazione, assolto per l’altra. Riconosciuto il risarcimento del danno alla Presidenza del Consiglio dei ministri, al Ministero dell’Interno, al Comune di Piana di Monte Verna e alla Federazione antiracket, costituitisi parte civile, mentre è stata rigettata la richiesta di refusione avanzata dai fratelli Giuseppe e Pasquale Mastrominico. Disposta la confisca dei beni di Nicola Schiavone ancora sotto sequestro, e in particolare di un fabbricato a Casal di Principe in via Cristoforo Colombo, di due automobili e di due motocicli. Le motivazioni entro novanta giorni.

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5 commenti

  1. e vissero tutti felici e contenti ………ma va va va e mi fermo qui .-

  2. Tutti i calunniatori che hanno parlato male di persone oneste e perbene hanno avuto il chiarimento che cercavano e hanno preso un’altra bella lezione dai giudici. Non ci resta che sperare che gli avvisi di garanzia arrivati sotto l’attuale amministrazione saranno anche questi alla fine dei processi delle assoluzioni. Va va …

  3. TASSE COMUNALI : CHE DISASTRO!!!

    Dopo una serie di sterili schermaglie, maggioranza e opposizione stringono un patto scellerato inventandosi una illusoria rimodulazione delle cartelle, già inviate ai cittadini..Attraverso pubblici manifesti invitarono gli stessi a soprassedere al pagamento della terza e quarta rata, in quanto a seguito del diminuito budget di spesa per fronteggiare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ne sarebbe conseguito un conguaglio a credito, con emissione di nuove cartelle. Cosa che non è avvenuta , anzi molti cittadini si sono visti recapitare cartelle molto più esose rispetto alle prime.Che cosa è avvenuto? Ecco spiegato l’arcano: la corretta logica avrebbe suggerito di distribuire in maniera lineare l’economia ottenuta, in modo che ogni contribuente ottenesse proporzionalmente il beneficio. Per imperscrutabili ragioni si pensò di istituire una commissione “ad hoc”; che dopo una serie di sedute (puntualmente disertate dal primo cittadino) ebbe la brillante idea di porre in essere delle diaboliche alchimie e simulazioni artificiose, penalizzando le famiglie meno numerose a vantaggio di quelle più numerose delle attività commerciali. Non c’è logica in tutto questo, sarebbe stato giusto fare l’esatto contrario, bel “capolavoro”. Assistiamo da giorni ad un sistematico assalto dei cittadini presso il locale municipio in cerca di chiarimenti. Le interminabili file sono incessanti quotidianamente, mà tutti ne tornano delusi. Il funzionario addetto ai chiarimenti, può solo dargli una parola di conforto e nulla più. Se avessero lasciato le cose come erano anche se obtorto collo ognuno avrebbe già pagato, senza tanti disagio. I responsabili di tutto ciò, si sono defilati e non hanno avuto il coraggio di fornire alcuna spiegazione. Complimenti a questi svergognati che “osano” definirsi “politici” e non sono in grado di amministrare un bel nulla, trovassero la dignità di dimettersi e starsene a casa : VERGOGNA!!!!!!

  4. A quanto mi risulta è vero alcuni cittadini hanno avuto dei rincari, moltissimi non hanno avuto ne rincari e ne benefici ma molti hanno avuto dei grossi benefici. è inutile dire che era meglio restare col vecchio sistema, il signore del commento precedente probabilmente deve studiare ancora molto, si vada a vedere il piano finanziario. l’unica cosa che avrei evitato sarebbero state le esenzioni ai disabili e a chi vive solo ecc. Evitando le esenzioni sarebbero arrivate a TUTTI le bollette del 2012 aumentate solo dl 50% in maniera lineare.

  5. La verità sta nel fatto che De Ponte e Leonardo sono due vittime incolpevoli del funzionario che decide tutto e il suo contrario. Non è colpa loro se non capiscono soprattutto che non hanno il potere di prendere impegni con i cittadini. Certamente a considerare quello che poi è successo avrebbero fatto meglio a non fare manifesti dove annunciavano riduzioni di tasse e balzelli: la loro dignità ne avrebbe guadagnato. Ma la dignità – di questi tempi – sembra diventata merce rara. Molto meglio il geom. Sangermano che ha affrontato senza batter ciglio il processo e ne è uscito a testa alta. Consiglio ai due di prima di trarre esempio.