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PIETRAVAIRANO – Omissioni di atti d’ufficio, assolto il sindaco Zarone e il tecnico comunale Cenname

PIETRAVAIRANO –  Omissioni di atti d’ufficio, assolto il primo cittadino Francesco Zarone e il capo dell’ufficio tecnico, Vincenzo Cenname. Lo ha stabilito il giudice per l’indagine preliminare, dottor De Chiara. Il procedimento penale era nei confronti di Zarone Francesco, Fusco Giovanni, Marcello Carlo, Cenname Vincenzo, Semola Antonio, Landolfi Mario, Landolfi Massimo, Cortelessa Giuseppe.

Il procedimento trae origine dalla denuncia presentata in data 05.07.2011 dalla persona offesa Cicala Guglielmina, la quale esponeva che nei pressi della sua abitazione, sita in Pietravairano (CE), alla via Santa Lucia, nr. 1, ad una distanza di circa dieci metri, era situata una discoteca con annessa piscina, denominata “Marillon”, di proprietà di Bassi Maria Luisa, da cui provenivano continui rumori e schiamazzi che disturbavano il suo riposo e le sue occupazioni. Dava incarico ad un tecnico fonico, il quale con perizia asseverata accertava che le emissioni sonore erano superiori ai limiti di legge. Informava di tale situazione il comandante della polizia municipale, il sindaco, i responsabili degli ” uffici tecnici e del commercio, ma non veniva adotta alcun provvedimento. la richiesta di archiviazione ha ad oggetto esclusivamente i reati a carico degli amministratori pubblici, individuati in ZARONE FRANCESCO (sindaco del comune di Pietravairano), FUSCO GIOVANNI (comandante del corpo di polizia municipale dal 01.09.2010), MARCELLO CARLO (comandante del corpo di polizia municipale fino al 31.08.2010), CENNAME VINCENZO (dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Pietravairano fino al 01.01.2011), SEMOLA ANTONIO (dirigente dell’ufficio del comune di Pietravairano fino a quella data), in quanto per gli altri reati si è proceduto alla notifica dell’avviso di conclusione delle indagini preliminari.

Il Pubblico ministero ha chiesto l’archiviazione del procedimento, osservando che non rispondeva al vero che gli organi competenti erano rimasti inerti, risultando viceversa che erano stati effettuati sopralluoghi presso la citata struttura; dalla documentazione in atti emerge che effettivamente presso la piscina “Marillon” venivano effettuati reiterati sopralluoghi ad opera di differenti autorità pubbliche; in particolare, in data 07.07.2011, dunque, appena due giorni dopo il deposito dell’esposto da cui nasce il procedimento, la polizia municipale del comune di Pietravairano, unitamente ai N.A.S. di Caserta, si recava presso la piscina, accertando l’utilizzo abusivo di acque pubbliche derivanti da due pozzi; sulla base di tale accertamento, con ordinanza nr. 82 del 11.07.2011 il sindaco ZARONE FRANCESCO ordinava la sospensione ad horas dell’attività natatoria; in relazione alle emissioni sonore i Carabinieri della stazione di Vairano Scalo (sia pure nell’ambito di altro procedimento penale) accertavano che non ricorreva una situazione integrante gli estremi del “disturbo alle persone”, anche perché nel corso dell’anno era stata organizzata soltanto un evento ricreativo in ore serali. E’ dunque infondato che gli organi competenti restavano inerti; del resto tale aspetto della vicenda non risulta contestato nemmeno dall’opponente, il quale si limitava ad eccepire che “i sopralluoghi e le verifiche” erano state effettuate “solo a seguito dell’insistenza della sig.ra Cicala”, che nonostante “l’inerzia ha continuato a sollecitare l’intervento delle competenti autorità amministrative; in altri termini, la CICALA si duole soltanto del ritardo, con il quale venivano adottati i provvedimenti di sospensione ed inoltre che gli stessi non erano stati osservati dal Landolfi. Per le ragioni sopra esposte deve pertanto condividersi la valutazione del Pubblico ministero, in ordine alla mancanza dei presupposti per l’esercizio dell’azione penale, anche per ciò che concerne l’estinzione per prescrizione dei reati edilizi e del reato di cui all’art. 481 c.p. a carico di CORTELESSA GIUSEPPE. Per tutte queste ragioni il giudice ha disposto  l’archiviazione del procedimento. Fra i difensori degli indagati figurano gli avvocati Vincenzo Cortellessa, Francesco Marrocco e Orsola Napolano.

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