VAIRANO PATENORA – Buoni fruttiferi, le “furbate” di Poste Italiane

VAIRANO PATENORA –  Il caso delle Poste Italiane.  Un cliente di Vairano Patenora, si trova in una situazione incresciosa ma abbastanza comune.  Il 27/12/1999 ha sottoscritto in favore del figlio un buono postale fruttifero della serie AF, si tratta di quei buoni che dopo 9 anni e 6 mesi raddoppiano e dopo 14 anni triplicano.  L’importo è di 500.000 lire quindi triplicando dovrebbe avere il rapporto in euro di 1.500.000 lire detratte le imposte.  Con sua grande sorpresa si reca all’ufficio postale e gli dicono che il buono allora non poteva essere sottoscritto perchè dal 1997 quei buoni non dovevano essere piu in circolazione, quindi si trasformava in un normale buono postale e hanno calcolato la cifra di 371,20 euro.  Una brutta sorpresa che  è capitata a molti risparmiatori, infatti, Poste Italiane si nasconde dietro i vari decreti ministeriali che cambiavano il tasso di interesse dei buoni, ma, di fatto gli interessi riportati sul retro dei buoni dovevano riportare un timbro di correzione da parte dell’operatore; cosa che non è stata fatta quindi a conti fatti ne risponde Poste Italiane.  Non tutti infatti sanno che in seguito ad una sentenza della Cassazione del 2007, Poste italiane è stata condannata a pagare i tassi di interesse riportati sul buono, essendo quest’ultimo un contratto con Poste Italiane. Immagina quanti soldi si sono “sistemati” fino ad ora le Poste. E io pago (disse Totò). Se andate allo sportello a incassare i vostri buoni postali e vi danno meno di quanto vi era stato promesso, non firmate la liberatoria che vi metteranno davanti. Prima di incassare, chiedete assistenza ad un legale o ad un’associazione dei consumatori per redigere una raccomandata in cui specificate di considerare il pagamento come soltanto parziale, e vi riservate di agire in giudizio per ottenere la differenza. Questo il consiglio dell’associazione Pro Consumatore che sta seguendo il caso.