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CASERTA – Filiera bufalina: la proposta di Cia, Coldiretti, Confagricoltura e Confindustria

CASERTA –   La tracciabilità, gratuita ed obbligatoria, dell’intera filiera della produzione della mozzarella Dop, dagli allevatori-agricoltori ai trasformatori, è l’obiettivo che i presidenti Luciano Morelli (Confindustria), Raffaele Puoti (Confagricoltura), Tommaso De Simone (Coldiretti) e Guido Coppola (Cia) si sono prefissati, predisponendo e sottoscrivendo il documento denominato “Filiera Bufalina Caserta”. Lo scopo, che ha portato le quattro associazioni di categoria ad unirsi, è quello di garantire l’integrità e la tipicità della Mozzarella di Bufala Campana la cui produzione, pari al 90%, è concentrata tra le province di Caserta, Salerno e Napoli. Il contenuto del documento è stato illustrato dai sottoscrittori oggi pomeriggio nel corso della conferenza stampa che si è svolta presso la Sala Giunta della Camera di Commercio di Caserta. Nel corso del colloquio con i giornalisti i quattro presidenti hanno annunciato, inoltre, che lunedì mattina, alle ore 11, saranno a Roma presso il ministero delle Politiche Agricole  perché convocati per discutere della proposta descritta nel documento che è stato firmato il 10 marzo 2014. A dare il via alla conferenza stampa, facendo anche gli onori di casa, in quanto anche presidente della CCIAA è stato Tommaso De Simone che ha definito il momento di riunione della filiera come «un fatto storico perché – ha dichiarato De Simone – si è preso coscienza del fenomeno mozzarella che deve essere visto e tutelato come un valore aggiunto». «La nostra preoccupazione – ha affermato Raffaele Puoti – è che si stava verificando uno scadimento del valore intrinseco del prodotto mozzarella Dop. Bisogna, invece, garantire che tale prodotto è il prodotto della trasformazione del solo latte dell’areale Dop e lavorato secondo quanto stabilito dal relativo Disciplinare di produzione. Fino ad oggi non esisteva una tracciabilità dell’intera filiera che è una garanzia e tutela per l’allevatore, il trasformatore ed il consumatore finale. Il dato imprescindibile è che nell’opificio entri solo latte dell’areale Dop. E’ fatto assoluto divieto detenere e utilizzare latte di altre specie e di altre provenienze. I caseifici che si riforniscono esclusivamente di latte di bufala dell’areale Dop, possono produrre mozzarella Dop e anche altri formaggi e preparati derivati dal latte di bufala dell’areale Dop». «Un documento – ha detto Guido Coppola – che tutela tutti e senza la pretesa da parte delle associazioni di categoria di sostituirsi al Consorzio di Tutela della Mozzarella», bensì «attuando – ha aggiunto Puoti – tutte le iniziative per valorizzare e tutelare il prodotto». «La separazione – ha spiegato Luciano Morelli –  dei caseifici può essere evitata, abbiamo trovato tutti insieme la soluzione possibile: il latte di bufala dell’areale Dop, legittimamente detenuto, non più utilizzato per la MBA Dop entro le 60 ore, come previsto dal Disciplinare di produzione, potrà essere utilizzato nello stesso stabilimento per la produzione di mozzarella non Dop e anche per qualsiasi altro preparato alimentare non Dop a base esclusivo di latte di bufala dell’areale Dop. Siamo andati oltre gli interessi della singola associazione ma preservando questo prodotto, facendo tutti gli sforzi possibili per tutelarlo. Non siamo stati da subito tutti d’accordo, dietro questo documento c’è un enorme lavoro, ma alla fine abbiamo redatto un elaborato semplice che contiene anche un’ assunzione di responsabilità da parte nostra, al punto che le aziende aderenti alle nostre associazioni si impegnano ad inserire e rispettare la tracciabilità del latte, proveniente dall’areale Dop quale condizione contrattuale, sia nei nuovi contratti di somministrazione che come integrazione in quelli attualmente in vigore; spingendo il Governo all’adozione di un’interpretazione autentica dell’articolo 4 quinquiesdecies della Legge numero 205 del 2008». Alla conferenza stampa erano inoltre presenti una delegazione di allevatori bufalini, Marino Pezzullo e Lino Fierro, rispettivamente vice presidente Confindustria di Salerno e presidente della sezione lattiero-casearia di Confindustria di Caserta e Ernesto Buondonno, presidente nazionale della sezione Allevatori bufalini di Confagricoltura.

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