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TEANO – Autovelox, la Corte dei Conti: le giunte Picierno hanno prodotto un danno erariale di 193mila euro

TEANO –  Scandalo autovelox, anche il muncipio di Teano finisce sotto la lente della Procura della Corte dei Conti. L’accusa è di presunti illeciti nelle procedure di affidamento del servizio di rilevamento delle violazioni al codice della strada.  Su questa ipotesi la Procura Regionale dell’organo di controllo contabile ha chiesto, al municipio teanese,  l’invio di atto di messa in mora agli amministratori e dipendenti comunali  in relazione ai contratti di autovelox. “Questa Amministrazione, per il pagamento della somma di  193.337,92 euro ha subito un danno di pari ammontare. In particolare sussiste la responsabilità della S.V. (citare nomi dei responsabili, da individuare) per aver consentilo la stipulazione di un contratto per la verifica delle violazioni al codice della strada senza il rispetto delle formalità di legge, mancando un prezzo a base di asta”.
Queste le ragioni con cui la Corte dei Conti chiede agli amministratori che saranno individuati, la restituzione della somma di oltre 193mila euro. Sulla vicenda esiste anche una indagine penale della Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere. Coinvolti la Giunta comunale in carica dal 2005 al 2007 composta da: Raffaele Picierno, Gian Paolo D’Aiello, Rosaria Pentella, Adriano De Monaco, Armando La Prova, Pasquale Pino e Carmine Corbisiero nonché il comandante dei vigili urbani Antonio di Nardo e  l’agente Papa. L’inchiesta è relativa agli autovelox collocati sulla statale Casilina e sulla statale Appia. Inoltre la stessa indagine riguarda il semaforo ubicato nella frazione di Borgonuovo che era munito di occhio elettronico per il rilevamento delle violazioni del codice della strada. Tutte le persone coinvolte nell’indagine hanno ricevuto, attraverso il comando dei Carabinieri di Teano l’avviso di conclusione indagine da parte della magistratura e dalle quali si ipotizza a loro carico reati riconducibili alla irregolare gestione delle procedure di appalto  e gestione dei semafori (Borgonuovo) e degli autovelox installati all’epoca sul territorio comunale. In pratica il GIP ha ipotizzato che si sarebbe proceduto ad affidare la gestione dei dispositivi del traffico con incarico diretto ad una  ditta di Roma e procedendo successivamente a concedere una proroga definita dagli inquirenti “infinita”. Si ipotizzano tra gli altri i reati di omessa comunicazione dei dati alla prefettura di Caserta, al falso in atto pubblico ed all’omissione in atti di ufficio. E’ bene precisare che le ultime due contestazioni coinvolgono direttamente il Comandante Di Nardo e l’agente Papa in quanto prese in esame 1500 sanzioni con procedure ritenute irregolari in quanto in molte di esse sarebbe riportata la firma di un agente che dai fogli presenza, risultava in quel periodo, in ferie.  La vicenda appare simile a tante altre che hanno visto al centro dell’attenzione della Procura la gestione degli autovelox in tanti paesi.
Occhi elettronici che spesso venivano utilizzati come fonte di guadagno per le casse del comune.  Una gallina dalle uova d’oro dove in tanti volevano partecipare alla divisione dei “compiti”. Quasi tutti gli indagati hanno espresso piena fiducia nell’azione della magistratura augurandosi che presto si faccia piena luce sull’intera vicenda perchè si ritengono estranei da ogni accusa.

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