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PIETRAVAIRANO / VENAFRO – In fiamme i mezzi e il deposito della Nuova Edile della famiglia Cerbo, nessun dubbio sull’azione criminale. Indagano i carabinieri

PIETRAVAIRANO / VENAFRO -Le fiamme divorano un camion della Nuova Edile srl, l’azienda della famiglia di Pietro Cerbo, imprenditore di Pietravairano che opera in diversi settori: materiali edili, ceramiche, import export di camion ed editoria musicale. Nessun dubbio sull’orgine dolosa del rogo. Sul posto sarebbero state rinvenute delle taniche utilizzate, probabilmente, per trasportare benzina necessaria per appiccare le fiamme. Uno dei camion utilizzati dalla Nuova Edile – con sede a Venafro – è andato completamente distrutto. Chi ha appiccato il fuoco sabato notte, al deposito dell’azienda “Nuova Edile”, lo ha fatto con il chiaro intento di distruggere tutto. Gli inquirenti parlano ora chiaramente di azione criminosa condotta da veri professionisti. La dinamica è chiara perché gli elementi investigativi partono da quanto trovato sul posto: taglio della rete nei pressi dell’ingresso principale del deposito, le taniche di benzina trovate nei punti dove sono iniziate le prime fiamme. Secondo alcune indiscrezioni raccolte sul posto, l’imprenditore avrebbe riferito ai carabinieri di Venafro di non aver mai ricevuto alcuna richiesta estorsiva.

Era notte fonda quando le fiamme hanno illuninato l’oscurità della zona, se la Nuova Edile non è diventata un cumulo di cenere, lo si deve esclusivamente alla coscienza civica dei passanti, i quali, notate le prime colonne di fumo, hanno tempestivamente avvisato i Carabinieri ed i Vigili del Fuoco. Il sollecito intervento dei “baschi rossi” di Isernia è risultato provvidenziale. In pochi minuti i roghi sono stati domati, prima che potessero propagarsi all’interno della struttura ed ai depositi di materiale altamente infiammabile (legname e plastica).   Si teme che ad agire, probabilmente a scopo intimidatorio, possano essere stati elementi della criminalità organizzata campana. Non è dato sapere se i titolari della nota azienda venafrana abbiano subito minacce o tentativi di estorsioni in tempi recenti. Ai militari dell’Arma il non facile compito di portare a buon fine le indagini, onde assicurare alla giustizia gli autori di un atto scellerato che avrebbe potuto avere conseguenze devastanti. I danni sono comunque ingenti, quantificabili in decine di migliaia di euro.

L’imprenditore Pietro Cerbo, pietravairanese doc, balzò agli onori della cronaca alcuni anni fa quando fu coinvolto nello scandalo delle tangenti a Pietravairano. Secondo l’accusa avanzata dalla Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere,  Cerbo, attraverso la Nuova Edile – azienda nella quale all’epoca dei fatti lavorava anche il cognato che era assessore nella giunta municipale di Pietavairano – ricopriva un ruolo importante nel sistema messo in piedi da alcuni imprenditori dell’agro aversano (quelli che riusciva ad accaparrarsi i lavori pubblici più importanti) e dagli amministratori diquel periodo. In una delle tante intercettazioni telefoniche raccolte dalla Guardia di Finanza di Piedimonte Matese (che condusse le indagine che portarono poi all’arresto di nove persone) si ascolta proprio l’imprenditore Cerbo che rimprovera altri sodali perchè aveva “osato” acquistare materiale preso altre ditte. Per quesi fatti è in corso il processo di primo grado che dovrebbe dare la sentenza entro la prossima estate.

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