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DRAGONI – Violenza sessuale “in famiglia”, arrestato Miranda. E’ stato condannato in via definitiva a sette anni

DRAGONI –  E’ stato arrestato Paride Mirada, nei giorni scorsi la Cassazione aveva definitivamente condannato il 50enne di Dragoni alla pena di sette anni ri reclusione per aver abusato sessualmente di quasi tutte le donne che orbitavano nella sfera familiare.  L’arresto, per l’espiazione della pena, è stato eseguito dagl agenti della Squadra Mobile di Caserta, diretta dal Vice Questore Alessandro Tocco. Le indagini iniziate nel 2009, allorquando era stato ricoverato presso l’Ospedale di Caserta in gravi condizioni un giovane di anni 24, fidanzato di una studentessa universitaria. Sul posto si erano immediatamente portati gli agenti della Squadra Mobile al comando del Sostituto Commissario Rosa Cimmino, da anni responsabile della Seconda Sezione della Squadra Mobile che si occupa dei reati in danno delle donne e dei minori. Dopo una iniziale e comprensibile reticenza, i due fidanzati avevano riferito alla dottoressa Cimmino che la vittima era stata ridotta in quelle condizioni da uno zio della ragazza che lo aveva selvaggiamente picchiato per motivi di gelosia. Le ulteriori approfondite indagini hanno consentito di acclarare che l’uomo da anni abusava di due sue nipoti, irretite sin dalla giovanissima età, circa 10 anni. Nessun sospetto avevano mai avuto i genitori delle due sorelle che, letteralmente soggiogate e terrorizzate, mai avevano confidato ad alcuno quanto erano costrette a subire. Ovviamente, la più grande delle due, avendo avuto la possibilità di confidare al suo fidanzato l’intera vicenda, era stata da questi difesa per sottrarla alle ancora pressanti richieste dello zio. La terribile testimonianza resa dalle due sorelle, la cui veridicità gli inquirenti ed i Magistrati hanno ampiamente dimostrato, ha portato alla condanna dello zio “mostro”, ora confermata anche dalla Suprema Corte di Cassazione. Miranda è stato condotto presso la Casa Circondariale di S. Maria C.V. da cui sarà scarcerato nel 2016, in quanto ha già scontato parte della pena agli arresti domiciliari.  L’uomo si è sempre dichiarato innocente e sicuro che prima o poi la verità verrà a galla.

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