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SESSA AURUNCA – Festa di San Giuseppe a rischio, eplode la polemica dei fadeli

SESSA AURUCA (Alfredo Bovenzi) – A Cascano, festa San Giuseppe a rischio; prevale poi il buon senso ma esplode comunque la polemica.  Si sa che la madre degli stolti è storicamente molto feconda; ma questa volta è stata capace di dare alla luce il suo prodotto migliore. La Cassandra di turno, infatti, è riuscita persino a ricusare una legge che metteva d’accordo persino filosofia e scienza.  Perché il fuoco, specialmente quello dei meravigliosi falò di San Giuseppe, non è più il mutando riposa di Eraclito; perché inquina, ma non brucia e non trasforma più. E ha fatto ciò senza nemmeno verificare con la suocera  “rompi”!  Furono investite del problema persino le istituzioni; che stavano per vietare l’accensione degli stessi. Ma si sa che è meglio contravvenire a una legge dello Stato anziché a una tradizione popolare; e la sia pur pacifica insurrezione popolare ha fatto in modo che ciò non accadesse. Perché sono in molti a ricordare che le priorità sono ben altre; perché Cascano, in quella sera, specialmente in quella sera, in ragione del grande afflusso di gente di qualsiasi estrazione sociale, può diventare teatro di narcotraffico; perché le auto, poste in sosta selvaggia dappertutto, inibiscono il regolare flusso veicolare da ogni dove; tant’è che qualche anno fa un infartuato – che un’autolettiga stava conducendo al San Rocco di Sessa per le opportune cura – venne a morte durante il percorso perché il mezzo non riuscì a farsi spazio tra le lamiere in sosta. Le priorità dunque sono ben altre e sicuramente molto più gravi dell’innocente falò; perché i vigili dovrebbero vigilare adeguatamente e liberare le strade dalle auto che impediscono la normale viabilità; perché tutte le forze dell’ordine – non che non lo facciano – ma dovrebbero porre maggiore attenzione a  eventuali mercanti di droga per meglio tutelare i nostri giovani, specialmente i più indifesi dal pericolo incombente della droga. Sono insomma ben altre le priorità cui dare maggior rilievo. Il Cassandra di turno ha però raggiunto qualche suo maldestro obbiettivo. Pare infatti che i falò debbano essere più piccoli o meno invasivi e ingombranti dei precedenti anni. Ma anche in questo caso il condizionale è d’obblogo.

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