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SESSA AURUNCA – Militare suicida per amore, l’ultimo saluto a Giovanni. La lettera del Vescovo

SESSA AURUNCA (Melina Vitale) –  “La vita è un dono del Signore, è un qualcosa che non va sprecato”. Una delle frasi che più ha fatto riflettere del sacerdote della parrocchia di Lauro, Maria SS Delle Grazie, Don Achille Taglialatela, durante la funzione tenutasi per il rito funebre del giovane soldato Giovanni Tibaldi. Una frase questa, che ha diffuso un forte interesse nelle persone presenti al funerale. A dare l’ultimo saluto al caro Giovanni non solo erano presenti familiari, amici e conoscenti ma anche le forze dell’ordine e la sua compagnia militare.  Durante il funerale tutti i suoi amici, all’uscita della bara dalla chiesa, hanno lasciato volare dei palloncini bianchi al cielo, seguito da una delle sue canzoni preferite “L’amore conta” di Ligabue. Il tutto, infatti, ha suscitato una forte commozione nei presenti, che l’hanno accompagnato al cimitero di Castelforte, dove è stato sepolto, nel pomeriggio di ieri, assieme alla madre. Forti sono le emozioni che hanno provato tutti per la morte di questo giovane soldato, tanto che, dopo il quarto accaduto, il vescovo della diocesi di Sessa Aurunca, S.E. Mons. Orazio Francesco Piazza, ha lasciato, ieri mattina, una lettera a Giovanni: “ Tragica la vicenda che ha colpito l’intera popolazione. In quattro mesi abbiamo dovuto raccogliere il dramma di quattro vite recise: vi prego svegliamoci! Non possono esserci scorciatoie qualunquistiche nel dolore che ormai ci appartiene come Società. Giovanni è in ciascuno di noi, ha il volto di tanti giovani che ordinariamente incrociamo e di cui non riusciamo a percepirne l’intimità”. Spinto dal dolore, mosso dal dovere etico e morale continua così dicendo: “Caro Giovanni, non ho avuto la possibilità di conoscerti, come non conosco ancora tanti altri giovani, ma sento che con te si strappa un pezzo di cuore, si strappa una parte di vita! In questo dolore voglio ricordare a tutti che non possiamo mai abituarci  a queste tragiche eventualità. In una solitudine umana e sociale, segnata da carenza di affetti e attenzioni, che facilmente può indurre a scelte da tutti inattese e inspiegabili, il tuo grido squarcia il silenzio delle distanze umane e sociali che tutti siamo ormai abituati a giustificare. Sento il grande desiderio di pregare il Signore Gesù per te e per i tuoi familiari; sento il bisogno di ripresentare il difficile sentiero di una vera Speranza che attraversa la complessità del vivere, con tutti i suoi problemi, per rivelare a tutti  l’autentico valore dell’umano incarnato in relazioni che aiutano a sopportare la fragilità del vivere. Da soli non possiamo, dobbiamo raccogliere le energie, quelle di tutti”.
Ci ha lasciato un giovane ragazzo, una persona che amava ridere, scherzare e stare in compagnia, ma soprattutto un ragazzo che aveva deciso di prestare servizio militare alla nostra nazione, che aveva scelto di rischiare la sua vita per tutti noi. Quindi, è d’obbligo ricordarlo, come non solo una persona  che ha deciso di spegnere la sua giovane età ma soprattutto come uno di quei pochi ragazzi coraggiosi che ha preferito mettere a disposizione la sua vita per recare onore al nostro paese.

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