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PIETRAMELARA – Estorsione e usura, il giudice: Sauchella resta in carcere. Ci sono gravi indizi di colpevolezza

PIETRAMELARA –  Usura e Minacce, il giudice ha decisio: Achille Sauchella resta in carcere. Questa la sentenza dopo l’udienza di convalida. Ci sarebbero, secondo il giudice, gravi indizi di colpevolezza. Questa, in sintesi, la motivazione che ha indotto il Tribunale a confermare l’arresto in carcere per l’indagato.  Dopo l’arresto di Achielle Sauchella ecco spuntare altre vittime che avrebbero denunciato, nei mesi scorsi, gli abusi subiti e le minacce ricevute. Oltre al 41 enne di Vairano Patenora – autore della denuncia che ha permesso ai carabinieri di arrestare l’usuraio mentre incassava l’ultima rata – ci sarebbero, fra le vittime anche un ristoratore di Roccaromana e un rivenditore di auto di Sparanise.   Tutti sarebbero finiti nella rete dell’usura messa in piedi da Achille Sauchella.  Nell’ultimo epsiodio, quello portato alla luce dall’azione dei carabinieri della stazione di Vairano Scalo, si capisce come l’usura possa diventare una stretta mortale per chi la subisce. Un debito di 1.500 euro è diventato, in poco tempo, una somma superiore ai 12.000 euro.  L’arresto di Sauchella è avvenuto pochi giorni fa, ad opera dei carabinieri della stazione di Vairano Scalo; l’accusa, contro il 43enne di Pietramelara, è di estorsione e usura.   A seguito di denuncia, presentata da un 41 vairanese, è partita un’attività di indagine, che ha permesso  di sorprendere Sauchella nel momento in cui estorceva, a fini usurai, ulteriore somma di euro 3.000 alla persona offesa, quale estinzione del debito ancora vantato a fronte del prestito iniziale di euro 1.450, effettuato nell’aprile del 2012. In precedenza il Sauchella, aveva già riscosso rate mensili da 500,00 euro cadauna, per un totale di 9000 euro.

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