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PONTELATONE – 14 febbraio 1999, Raffaele Izzo svanisce nel nulla: un mistero lungo 15 anni. Stesso destino per altre 4 persone

PONTELATONE –  Quindici anni non sono bastati per risolvere il giallo del Monte Maggiore. Cinque anziani scomparsi nel nulla, solo uno di loro, l’unica donna,  ritrovata morta in un punto in cui le ricerche erano passate per diverse volte senza notare nulla. Per gli altri nessuna traccia, mai più nulla si saprà di loro. Il rapimento e i riti satanici (le cui tracce all’epoca era abbondanti in zona) sono le ipotesi che hanno contribuito a rendere ancora più misteriosa l’intera vicenda.   Da un lato la lentezza nelle ricerche e scarsi mezzi a disposizione; dall’altra parte lo strano atteggiamento dei politici del posto che non hanno mai voluto parlare di mistero classificando le sparizioni come “fisiologiche”. Temevano che l’alone di mistero potesse allontanare i turisti dalla zona; negli Stati Uniti, probabilmente, avrebbero invece costruito sul caso un  redditizio turismo di massa facendo leva proprio sul giallo delle sparizioni.  Tutto è avvenuto in un quadrilatero composto dai comuni di Liberi (due scomparsi), Pontelatone, Formicola e Castel Di Sasso. Piccoli centri montani, confinanti e adagiati nel cuore del massiccio del Monte Maggiore dove la vita scorre ancora secondo una lentezza e una monotonia antica.  Maria Cirillo, 86 anni scompare da Profeti (frazione di Liberi) il due ottobre del 1998, viene ritrovata, morta, dopo oltre quattro mesi in località Fratte. Le ossa e i resti della povera anziana erano sparsi ovunque. Il cranio (che fu la prima parte del corpo ad essere ritrovata) sorprese perché “troppo pulito”.
Il 14 febbraio 1999, a Pontelatone, si perdono le tracce di Raffaele Izzo, 86 anni. L’anziano venne notato da alcuni uomini mentre camminava, lungo la strada provinciale,  verso la propria abitazione. Poche centinaia di metri che Izzo non ha mai percorso.  Tocca poi a Vincenzo Santillo di 67 anni, scomparso da Formicola il 12 agosto 1999. L’uomo originario della zona viveva con il figlio a San Prisco. Quella sera, come ogni anno, volle partecipare ad una delle tante sagre che caratterizzano l’estate nei piccoli centri del Monte Maggiore.    Giacinto Maioriello, di 69 anni, svanisce nel  nulla da Cisterna, frazione del comune di Castel di Sasso il 18 ottobre 1999.
L’uomo abitava in un antico palazzo nel centro della frazione dove la strada finisce. Come ogni giorno Giacinto parlò con i vicini e con alcuni muratori che lavoravano per il restauro di una casa lungo la stessa strada. La solita via, la solita sedia sulla quale l’anziano rubava qualche raggio al sole.  Ma quale giorno non fu come gli altri: improvvisamente Giacinto non fu più visto, tutti pensavano fosse rientrato in casa.
Ma non era così.  Eppure per allontanarsi dalla propria abitazione l’anziano doveva passare, obbligatoriamente, davanti alle altre persone che come ogni giorno era sedute sull’uscio di casa. Ma tutti giurano di non averlo notato.  L’incubo riappare il 29 novembre 2002 quando tocca ad Antonio Isolda sparire. Vengono rinvenute diverse tracce ed in particolare alcuni capi d’abbigliamento, in luoghi e tempi diversi. I suoi pantaloni vennero ritrovati in località Fratte (stessa zona nella quale venne ritrovato il cadavere di Maria

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un commento

  1. Riti satanici sul monte del diavolo. Qualcuno ha visto ma non parla.
    Il mistero del furgone e sulla cima Demonio trovato altare. Sono interessati a questi riti personaggi di potere quindi si tiene tutto nascosto. Non c’è volontà di indagare a fondo.